Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato tramite un post pubblicato sulla propria piattaforma sociale Truth di aver convinto la Coca-Cola a modificare la ricetta della celebre bevanda, sostituendo lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio con lo zucchero di canna. La dichiarazione del tycoon ha immediatamente scatenato un ampio dibattito sulle implicazioni sanitarie, economiche e politiche di una possibile modifica della formula più famosa del mondo.
L’annuncio presidenziale si inserisce nel contesto della campagna "Make America Healthy Again" (MAHA), promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. . Trump ha scritto sul suo social: "Ho parlato con Coca-Cola riguardo all’uso di zucchero di canna vero nella Coca-Cola negli Stati Uniti, e hanno accettato di farlo. Vorrei ringraziare tutti coloro che ricoprono ruoli dirigenziali in Coca-Cola. Sarà una mossa davvero azzeccata. Vedrete. Sarà semplicemente migliore" .
L’azienda di Atlanta ha risposto con una dichiarazione diplomatica, senza confermare né smentire l’annuncio presidenziale. Un portavoce della Coca-Cola ha dichiarato: "Apprezziamo l’entusiasmo del Presidente Trump per il nostro iconico marchio Coca-Cola. Presto condivideremo maggiori dettagli sulle nuove offerte innovative della nostra gamma di prodotti" . La multinazionale delle bevande ha evitato di prendere posizione ufficiale, mantenendo un atteggiamento di attesa.
Le motivazioni sanitarie alla base della richiesta trovano fondamento nell’agenda di Robert F. Kennedy Jr., che ha fatto della lotta contro gli alimenti ultra-processati una priorità della sua gestione del Dipartimento della Salute. Kennedy ha più volte criticato l’uso dello sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, definendolo "una formula per renderti obeso e diabetico" . Il movimento MAHA punta a eliminare dai prodotti alimentari americani ingredienti come sciroppo di mais, oli di semi e coloranti artificiali, sostanze che secondo Kennedy sarebbero associate a problemi di salute .
La proposta di modifica della ricetta Coca-Cola non rappresenta una novità assoluta nel panorama internazionale. In diversi paesi, tra cui Messico, Regno Unito e Australia, la celebre bevanda viene già prodotta utilizzando zucchero di canna anziché sciroppo di mais . La cosiddetta "Coca-Cola messicana", disponibile anche negli Stati Uniti in alcuni supermercati, gode di un culto particolare tra i consumatori americani che la considerano superiore per gusto rispetto alla versione domestica .
Il dibattito nutrizionale attorno alla questione rimane tuttavia controverso. Gli esperti nutrizionali sottolineano che dal punto di vista calorico e metabolico, la differenza tra sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e zucchero di canna è praticamente inesistente . Lo zucchero da tavola è composto per il 50% da glucosio e per il 50% da fruttosio, mentre lo sciroppo di mais utilizzato nelle bevande ha una proporzione molto simile, con il 55% di fruttosio e il 45% di glucosio . La principale differenza risiede nel fatto che nello sciroppo di mais fruttosio e glucosio non sono legati chimicamente, ma si presentano in forma libera .
La storia dell’utilizzo dello sciroppo di mais nella produzione americana della Coca-Cola risale agli anni Ottanta, quando l’azienda adottò questa soluzione per motivi puramente economici. Negli Stati Uniti, le coltivazioni di mais sono sovvenzionate dallo Stato e lo sciroppo risulta significativamente meno costoso dello zucchero di canna . Questo dolcificante è inoltre più stabile nella conservazione rispetto allo zucchero tradizionale, fattore che ha contribuito alla sua adozione massiccia nell’industria alimentare americana .
Le implicazioni economiche di un eventuale cambiamento sarebbero considerevoli. La Corn Refiners Association, che rappresenta l’industria della raffinazione del mais, ha espresso forte opposizione alla proposta, con il presidente John Bode che ha dichiarato: "Sostituire lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio con lo zucchero di canna costerebbe migliaia di posti di lavoro nell’industria alimentare americana, ridurrebbe il reddito agricolo e aumenterebbe le importazioni di zucchero estero, il tutto senza alcun beneficio nutrizionale" .
Secondo le analisi economiche, l’eliminazione totale dello sciroppo di mais dalla catena alimentare americana ridurrebbe il prezzo del mais fino a 34 centesimi per bushel, con una perdita stimata di 5,1 miliardi di dollari di ricavi agricoli . Se la sola Coca-Cola dovesse sostituire tutto il suo utilizzo di sciroppo di mais con zucchero di canna, l’aumento dei costi supererebbe probabilmente il miliardo di dollari . Aziende come Archer-Daniels-Midland e Ingredion, principali produttori di sciroppo di mais, hanno già registrato cali azionari in seguito all’annuncio .
La geografia economica degli Stati Uniti aggiunge un ulteriore elemento di complessità alla questione. I produttori di mais sono concentrati nel Midwest e godono di forte influenza politica a Washington, mentre lo zucchero di canna ha un peso politico minore. Tuttavia, tra i cinquanta stati americani, la Florida – stato natale di Trump – è il principale produttore di zucchero di canna del paese . Gli Stati Uniti producono circa 3,6 milioni di tonnellate metriche di zucchero di canna all’anno, metà delle quali proprio in Florida, contro circa 7,3 milioni di tonnellate di sciroppo di mais .
La ricetta segreta della Coca-Cola rimane uno dei segreti commerciali più gelosamente custoditi al mondo. La formula, creata nel 1886 dal farmacista John Pemberton, è conservata in un caveau ad Atlanta e secondo la leggenda aziendale solo due dirigenti alla volta sono autorizzati a conoscerne tutti gli ingredienti . Nel 2011, il sito americano This American Life aveva affermato di aver scoperto la ricetta pubblicata nel 1979 dal giornale Atlanta Journal-Constitution, ma l’azienda non ha mai confermato l’autenticità di quella formula .
La passione di Trump per la Coca-Cola è ben documentata. Il presidente è noto per consumare fino a dodici lattine di Diet Coke al giorno, una quantità che supera significativamente le raccomandazioni mediche per l’assunzione di caffeina . Durante il suo primo mandato, Trump aveva fatto installare nell’Ufficio Ovale un pulsante speciale per farsi servire Diet Coke, dimostrando il suo particolare attaccamento alla bevanda .
Il contesto internazionale della questione evidenzia come le guerre commerciali avviate da Trump potrebbero complicare un eventuale approvvigionamento di zucchero di canna. Il Brasile, principale produttore mondiale di zucchero di canna, è stato recentemente colpito da dazi d’importazione del 50% imposti dall’amministrazione Trump . Questo potrebbe rendere difficile colmare il deficit di produzione interna americana, che attualmente non è sufficiente a soddisfare la domanda dei consumatori.
La questione solleva inoltre interrogativi sulla fattibilità tecnica di un cambio così radicale. La Coca-Cola si affida a imbottigliatori indipendenti con centinaia di stabilimenti già progettati per l’utilizzo dello sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio . Un cambiamento di questa portata richiederebbe investimenti significativi in termini di adeguamento degli impianti e modifica dei processi produttivi.
Il CEO della Coca-Cola James Quincey aveva già dichiarato ad aprile che l’azienda stava "facendo progressi nella riduzione dello zucchero nelle nostre bevande" . Questa dichiarazione precedente potrebbe indicare che l’azienda stava già valutando modifiche alla propria gamma di prodotti, indipendentemente dalla pressione politica.
La vicenda si inserisce nel più ampio dibattito sulla qualità degli ingredienti nelle bevande industriali statunitensi, in un momento in cui cresce l’attenzione dei consumatori per la trasparenza e la naturalezza degli alimenti. Tuttavia, come sottolineato da diversi esperti, il vero problema per la salute pubblica americana non risiede nella composizione specifica dei dolcificanti, ma nella quantità eccessiva di bevande zuccherate consumate. Gli Stati Uniti sono tra i primi consumatori al mondo di bevande zuccherate, con oltre 120 litri all’anno per persona .
In attesa di conferme ufficiali da parte della Coca-Cola, la proposta di Trump ha già scatenato un ampio dibattito che tocca aspetti sanitari, economici e politici. La questione rappresenta un test significativo per la capacità dell’amministrazione Trump di influenzare le decisioni di una delle multinazionali più potenti al mondo, in un settore strategico per l’economia americana. Il risultato di questa iniziativa potrebbe stabilire precedenti importanti per future pressioni politiche sull’industria alimentare e delle bevande. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!