La Luna non è più sola: nuovi modelli dinamici elaborati negli ultimi anni indicano che attorno alla Terra ruotano stabilmente, seppur per periodi limitati, numerosi piccoli corpi naturali, definiti in gergo tecnico ‘temporarily captured orbiters’ o più semplicemente ‘mini-lune’. Studi pubblicati su Icarus nel 2025 stimano che in ogni istante il nostro pianeta ospiti in media 6,5 di questi compagni effimeri, la maggior parte dei quali misura appena uno o due metri di diametro.
Si tratta di frammenti rocciosi che percorrono orbite molto simili a quella terrestre; quando la loro velocità relativa risulta sufficientemente bassa, la gravità del sistema Terra-Luna riesce a catturarli entro la sfera di Hill, costringendoli a compiere almeno un giro completo prima che l’attrazione solare li restituisca allo spazio interplanetario. La durata di queste catture varia da poche settimane a quasi un anno, con un valore medio di nove mesi.
Per decenni si è pensato che la fonte principale di tali oggetti fosse la fascia degli asteroidi, ma le analisi spettroscopiche di esempi recenti hanno ribaltato il quadro. L’asteroide 2024 PT5, entrato in orbita il 29 settembre 2024 per cinquantasette giorni, presenta una firma minerale sovrapponibile al basalto lunare; analoghe evidenze riguardano il quasi-satellite 469219 Kamoʻoalewa. Gli astronomi oggi ritengono quindi che almeno un quinto dei detriti prodotti dagli impatti meteoritici sulla superficie della Luna venga proiettato con sufficiente energia da sfuggire alla gravità del nostro satellite e, in talune circostanze, ricadere temporaneamente sotto l’influenza terrestre.
Le mini-lune finora identificate sono soltanto cinque — 2006 RH120, 2020 CD3, 2022 NX1, 2024 PT5 e un oggetto individuato dai radar di Green Bank ma ancora in fase di conferma — un numero esiguo che riflette non la loro rarità bensì l’estrema difficoltà di osservarle. Corpi così piccoli, con magnitudini che scendono oltre la ventesima, sfuggono ai più efficienti programmi di sorveglianza salvo coincidenze favorevoli di distanza, fase lunare e condizioni atmosferiche.
I progetti di nuova generazione, come il Vera Rubin Observatory, promettono di colmare questa lacuna grazie a un campo di vista senza precedenti e a una cadenza di scansione sufficiente a discriminare traiettorie così rapide. Parallelamente, studi radar bistatici condotti fra Arecibo e Green Bank dimostrano che, assumendo periodi di rotazione non eccessivamente brevi, un centimetro di precisione doppler può rilevare target di dieci centimetri a distanze lunari.
L’interesse scientifico per questi corpi va ben oltre l’aspetto dinamico. Una mini-luna rappresenta un laboratorio naturale per test di difesa planetaria, sperimentazione di tecniche di cattura e persino estrazione di materia prima. La loro prossimità, infatti, implica delta-v inferiori a quelli richiesti per le missioni su asteroidi classici, con conseguente riduzione di massa propellente e di tempi di trasferimento.
Non manca un risvolto pratico legato al ritorno di campioni. Missioni robotiche potrebbero prelevare materiale lunare incontaminato da processi di alterazione superficiale, offrendo un archivio di spettria anche delle porzioni più remote del nostro satellite. In quest’ottica, l’orbita geocentrica di breve durata costituisce un corridoio logistico privilegiato rispetto a missioni di andata e ritorno sino alla superficie lunare.
Alla luce di queste evidenze, l’immagine di un pianeta accompagnato da una sola Luna appare ormai superata. Il cielo della Terra, invisibile a occhio nudo, pullula di piccoli compagni che danzano in un equilibrio precario, testimoni diretti della continua interazione fra il nostro pianeta, il suo satellite primario e la popolazione di detriti che permea il Sistema Solare interno. I progressi strumentali attesi nei prossimi anni lasciano prevedere un rapido incremento del numero di mini-lune censite, aprendo nuove prospettive per la dinamica celeste, la scienza dei materiali e l’esplorazione spaziale a corto raggio.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!