La tempesta tropicale Dexter, formatasi nel settore nord-occidentale dell’Atlantico il 4 agosto, ha rapidamente intensificato i propri venti fino a 150 km/h, valore che la colloca fra i sistemi più energici di inizio stagione e la rende la quarta tempesta nominata del 2025. La struttura del vortice, ben definita dai dati satellitari, evidenzia una spirale convettiva compatta e un nucleo caldo che risulta di qualche grado più tiepido rispetto alle masse d’aria circostanti, confermando la natura pienamente tropicale del fenomeno.
Contrariamente alle classiche depressioni extratropicali delle latitudini temperate, Dexter presenta un “occhio” centrale privo di nubi, attorno al quale ruotano bande temporalesche ordinate in senso antiorario, alimentate dall’enorme rilascio di calore latente nei bassi strati. Questa configurazione termodinamica, denominata warm core, implica un gradiente termico inverso rispetto alle ciclogenesi barocliniche, dove il minimo barico custodisce aria più fredda. Tale differenza non è un dettaglio accademico, poiché condiziona sia l’efficienza del motore convettivo sia la pericolosità potenziale del sistema durante il suo ciclo di vita.

I modelli numerici di previsione concordano nel tracciare una rotta orientata verso nord-est, lungo la quale il ciclone proseguirà il proprio cammino a velocità sostenuta, aggirando le Bermuda per poi dirigersi in direzione della Penisola Iberica e delle Isole Britanniche nel corso del fine settimana. L’ingresso in acque progressivamente più fredde, con temperature superficiali inferiori ai 24 °C, innescherà un graduale processo di transizione extratropicale: il cuore caldo verrà eroso, le bande convettive si distenderanno e la simmetria del sistema lascerà spazio a fronti ben riconoscibili, pur mantenendo venti a scala di tempesta in grado di generare mareggiate importanti sulle coste atlantiche occidentali.
Il passaggio da tempesta tropicale a ciclone extratropicale è spesso accompagnato da un incremento temporaneo dell’intensità del vento nei medi livelli, favorito dall’interazione con il getto polare. Gli esperti di AccuWeather sottolineano che questa fase potrà ancora sostenere raffiche violente e un’onda lunga significativa sulle rotte mercantili e passeggeri dell’Atlantico settentrionale, con conseguenti restrizioni alla navigazione e all’operatività portuale tra Azzorre, Irlanda e Golfo di Biscaglia.
Ancor più rilevante, in chiave europea, è la configurazione sinottica che va delineandosi: la profonda depressione di Dexter agirà da “pompa” atmosferica, richiamando aria rovente dal Nord Africa e dalla Penisola Iberica verso il cuore dell’Europa occidentale. Gli studiosi evidenziano come il flusso meridiano innescato dal ciclone, incuneandosi sul bordo orientale dell’anticiclone subtropicale, favorisca l’avvezione di masse d’aria subtropicali fino alle latitudini francesi e alpine.

Nel Sud-Ovest della Francia, i bollettini meteo indicano punte di 40 °C fra Nuova Aquitania e Provenza, con indici di calore elevati e rischio incendi in ulteriore ascesa. L’isoterma dei 30 °C al suolo potrebbe varcare la Loira entro domenica, spingendo la colonnina di mercurio sopra i 30 °C persino nell’area metropolitana di Parigi, dove le autorità sanitarie hanno riattivato i protocolli di sorveglianza per le fasce di popolazione più vulnerabili.
In Italia lo stesso meccanismo dinamico sosterrà una nuova ondata di calore ferragostano: l’aria subtropicale, canalizzata dal bacino iberico, invaderà la Pianura Padana e i versanti tirrenici, con temperature che nelle ore centrali potranno agevolmente toccare o superare i 36 °C, accompagnate da notti tropicali e tassi di umidità in crescita. Tale quadro, inserito in un contesto di subsidenza pronunciata, lascerà ben poco spazio a precipitazioni organizzate, incrementando l’indice di stress termico nelle aree urbane.
Le stesse correnti indotte dal sistema spingeranno onde lunghe e risacca vigorosa lungo le spiagge atlantiche dal Massachusetts alla Florida, nonché attorno alle Bermuda, con rip-current pericolose che le autorità statunitensi e canadesi hanno già evidenziato nei propri avvisi costieri. Su scala europea, marosi significativi sono attesi lungo il litorale portoghese e, in seconda battuta, sulle coste irlandesi occidentali, dove la combinazione di fetch esteso e gradiente barico potrà generare onde superiori ai quattro metri.
Il contesto climatico nel quale si inserisce Dexter è tutt’altro che anomalo: l’Atlantico settentrionale registra da mesi temperature superficiali sopra media, condizione che, insieme alla progressiva attenuazione del fenomeno El Niño, ha favorito un’attività ciclonica che gli esperti del Colorado State University definiscono potenzialmente “molto attiva” con 16 tempeste denominate e otto uragani previsti. L’assenza finora di uragani maggiori non deve trarre in inganno, poiché la fase statisticamente più prolifica della stagione si estende da metà agosto a metà ottobre.
Alla luce di tali elementi, i servizi meteorologici nazionali di Spagna, Francia, Regno Unito e Italia mantengono uno stato di attenzione elevato, invitando i settori della navigazione, dell’agricoltura e della gestione delle infrastrutture critiche a monitorare gli aggiornamenti ufficiali. La Protezione Civile italiana, in particolare, sottolinea la necessità di limitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, garantire l’idratazione nei soggetti fragili e prevenire l’innesco di incendi nelle aree boschive più aride. Dexter, pur non costituendo una minaccia diretta di impatto al suolo sul continente, dimostra come le dinamiche tropicali possano modulare in modo decisivo il regime termico e il bilancio di umidità dell’Europa mediterranea, fungendo da catalizzatore di ondate di calore estreme in piena estate.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!