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Meteo, Torna il Caldo Africano con temperature oltre i 40°C: ecco le zone più “roventi”

L’anticiclone Africano porterà temperature fino a 40°C su gran parte d’Italia per almeno dieci giorni, con picco tra il 10 e 11 agosto e persistenza fino a Ferragosto.

L’Italia si prepara ad affrontare una delle ondate di calore più intense dell’estate 2025, con l’arrivo dell’anticiclone africano che promette di trasformare la penisola in un vero e proprio forno a cielo aperto per almeno dieci giorni consecutivi. Le previsioni meteorologiche confermano che dopo una breve tregua caratterizzata da temperature più miti, il paese tornerà nella morsa di un caldo impietoso che raggiungerà il suo apice tra domenica 10 e lunedì 11 agosto, quando i termometri potranno toccare punte di 40°C nelle zone più esposte.

Le zone più esposte saranno quelle del Centro e del Sud, dove si potranno toccare picchi termici elevatissimi. Tra i centri urbani destinati a registrare i valori più alti figurano Terni, Firenze, Prato e Pistoia, dove il termometro potrebbe sfiorare o raggiungere i 40 gradi. Anche città come Benevento, Mantova, Ferrara, Reggio Emilia e Trento non saranno risparmiate, con valori vicini ai 39°C.

Le regioni del Centro Italia saranno le prime a subire gli effetti più devastanti di questa ondata di calore, con città come Terni e Firenze che potrebbero registrare temperature massime rispettivamente di 40°C e 39°C. La capitale toscana, in particolare, è già stata inserita nel bollettino del Ministero della Salute con bollino arancione per la giornata di venerdì 8 agosto, indicando condizioni meteorologiche potenzialmente rischiose per la salute delle categorie più vulnerabili della popolazione.

Roma non sarà da meno, con temperature che toccheranno i 38°C durante le giornate più calde del weekend, mentre anche le regioni settentrionali dovranno fare i conti con valori termici eccezionali. Milano, pur registrando massime di 36°C, sperimenterà temperature percepite fino a 40°C a causa dell’elevata umidità che caratterizzerà l’atmosfera padana, rendendo l’aria particolarmente opprimente e difficile da sopportare.

Il fenomeno delle cosiddette “notti tropicali” rappresenterà uno degli aspetti più critici di questa fase climatica, con temperature minime notturne che in molte zone non scenderanno sotto i 20-24°C, impedendo il naturale refrigerio che solitamente caratterizza le ore serali e mattutine. Questo aspetto risulta particolarmente preoccupante per le implicazioni sulla salute pubblica, considerando che l’organismo umano necessita di un abbassamento termico durante le ore notturne per recuperare dalle fatiche giornaliere e mantenere un equilibrio fisiologico ottimale.

Le previsioni indicano che sabato 9 agosto rappresenterà un momento di svolta significativo, con cinque città italiane che passeranno al bollino arancione del sistema di allerta del Ministero della Salute: oltre a Firenze, anche Rieti, Perugia, Bolzano e Brescia entreranno in questa fascia di rischio moderato-alto per la popolazione. Questo sistema di monitoraggio, che prevede tre livelli di allerta crescente (giallo, arancione e rosso), serve per orientare le autorità sanitarie e la popolazione sui comportamenti da adottare per tutelare la propria salute durante le fasi di caldo intenso.

L’aspetto più allarmante di questa ondata di calore risiede nella sua durata eccezionale, con l’anticiclone che dovrebbe persistere con la sua azione stabilizzatrice fino almeno al 16-17 agosto, inglobando quindi anche il periodo ferragostano in condizioni di caldo estremo. Durante questa fase prolungata, la bolla africana manterrà caratteristiche termiche imponenti, con temperature minime stabilmente comprese tra 20 e 24°C e massime oscillanti tra 35 e 40°C su gran parte del territorio nazionale.

Il confronto con gli anticicloni africani del passato evidenzia una tendenza preoccupante all’escalation delle temperature estive, con il primo anticiclone registrato nella storia meteorologica italiana nel luglio 2012 che raggiunse a malapena i 36-37°C, mentre l’edizione 2025 promette di superare ampiamente questi valori. Questo incremento di almeno 3-4°C nell’arco di poco più di un decennio testimonia in modo eloquente i cambiamenti climatici in atto e l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi.

La quota dello zero termico, parametro che indica l’altitudine alla quale la temperatura atmosferica raggiunge 0°C, subirà un innalzamento straordinario fino a raggiungere i 4800-5000 metri di altezza, un valore eccezionalmente elevato che testimonia la potenza termica dell’anticiclone in arrivo. Questo fenomeno comporterà condizioni di caldo intenso anche nelle zone montane solitamente più fresche, riducendo drasticamente i rifugi naturali dal calore per la popolazione e complicando la gestione delle attività turistiche e ricreative in alta quota.

Le conseguenze di questa fase climatica estrema si estenderanno ben oltre il disagio fisico individuale, con impatti significativi sui consumi energetici nazionali dovuti all’uso massiccio degli impianti di climatizzazione, possibili sovraccarichi della rete elettrica durante le ore di picco, e rischi per le categorie più vulnerabili della popolazione come anziani, bambini e persone affette da patologie croniche. Il sistema sanitario nazionale dovrà prepararsi a gestire un possibile aumento dei casi di colpi di calore, disidratazione e complicazioni legate all’ipertermia.

Nonostante la persistenza dell’alta pressione garantisca condizioni di stabilità atmosferica con cieli prevalentemente sereni, le previsioni non escludono lo sviluppo di temporali di calore isolati e potenzialmente violenti, particolarmente sulle zone alpine e prealpine, dove le elevate temperature potrebbero innescare fenomeni convettivi intensi durante le ore pomeridiane. Questi eventi, seppur localizzati, potrebbero risultare pericolosi per l’intensità che caratterizza i fenomeni temporaleschi in condizioni di forte riscaldamento atmosferico.

Le prospettive per la seconda metà di agosto rimangono ancora incerte, con alcuni modelli meteorologici che ipotizzano un possibile indebolimento dell’anticiclone dopo Ferragosto, particolarmente nelle regioni settentrionali dove correnti più fresche di origine atlantica potrebbero portare un graduale abbassamento termico e lo sviluppo di fenomeni temporaleschi. Tuttavia, le regioni del Centro-Sud potrebbero continuare a sperimentare condizioni di caldo intenso anche oltre il 15 agosto, prolungando ulteriormente questa fase climatica eccezionale che segnerà indubbiamente l’estate 2025 come una delle più torride degli ultimi decenni.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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