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Fabio Concato: “Ho un tumore”, annullati tutti i concerti

Il cantautore 72enne rivela attraverso i social di essere in cura per un tumore, spiegando l’annullamento delle date estive del tour ‘Altro di me’.
Instagram Fabio Concato

Il cantautore milanese Fabio Concato ha rivelato attraverso un post sui suoi profili social di essere affetto da tumore, spiegando così il motivo dell’annullamento di tutti i concerti estivi del suo tour “Altro di me”. L’annuncio, diffuso nel pomeriggio di giovedì 14 agosto, ha chiarito le ragioni dietro la sospensione delle esibizioni, inizialmente comunicata a metà luglio dallo staff dell’artista con una motivazione generica riguardante “motivi di salute e accertamenti medici”.

“Cari amici, devo dirvi che sono stato costretto a interrompere i concerti a fine giugno a causa di un tumore”, ha scritto il settantaduenne artista nel suo messaggio diretto ai fan, mantenendo il tono caldo e misurato che lo contraddistingue da sempre. Il cantautore ha voluto rassicurare il suo pubblico sulle sue condizioni: “Mi sto curando con molta fiducia e sono molto tranquillo. Appena possibile sarà mia premura aggiornarvi in proposito”.

Il messaggio prosegue con un sentito ringraziamento verso tutti coloro che hanno manifestato affetto e preoccupazione durante queste settimane di incertezza: “Intanto ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno scritto manifestando la loro apprensione e il loro affetto. Ci sentiamo presto e vi abbraccio”. Parole che testimoniano il rapporto speciale che l’interprete di “Domenica bestiale” ha sempre mantenuto con i suoi ammiratori, caratterizzato da un’intimità autentica raramente riscontrabile nel panorama musicale contemporaneo.

La decisione di rendere pubblica la sua condizione arriva dopo settimane di speculazioni e preoccupazioni crescenti tra i fan, alimentate dal progressivo annullamento delle date estive. Inizialmente, lo staff aveva comunicato la cancellazione di alcuni concerti specifici, per poi estendere la sospensione a tutti gli eventi previsti per luglio e agosto, lasciando il pubblico nell’incertezza sui reali motivi di questa interruzione improvvisa della sua attività concertistica.

Tra gli eventi cancellati figurano appuntamenti molto attesi dal pubblico in diverse località italiane, tra cui Bisceglie, La Spezia, Montenero Sabino, Porto Recanati, Pollina e Marradi. Il tour “Altro di me”, che prende il nome da una sua canzone del 2012 contenuta nell’album “Tutto qua”, prevedeva la riproposta di brani meno eseguiti dal vivo tratti dal suo vasto catalogo di oltre centocinquanta composizioni, affiancati naturalmente dai grandi classici del suo repertorio che hanno segnato generazioni di ascoltatori.

L’annuncio della malattia ha scatenato un’ondata di solidarietà da parte del mondo dello spettacolo e della musica italiana. Numerosi colleghi si sono immediatamente mobilitati per esprimere vicinanza all’artista attraverso i social network. “Ti abbraccio fortissimo”, ha scritto la cantante Fiordaliso, mentre Paolo Belli ha commentato: “Forza Fabio. Forza forza forza. Un grande abbraccio”. Tra i messaggi di sostegno spiccano anche quelli di Mietta, Carlo Conti, Nek, Niccolò Fabi e Stefano Fresi, testimoniando la stima e l’affetto che il cantautore milanese gode all’interno del settore.

Fabio Concato, pseudonimo di Fabio Bruno Ernani Piccaluga, nato a Milano il 31 maggio 1953, rappresenta una delle voci più raffinate e riconoscibili della musica italiana degli ultimi cinquant’anni. Figlio di Luigi Piccaluga, chitarrista e autore jazz noto come Gigi Concato, e nipote dei cantanti lirici Nino Piccaluga e Augusta Concato, ha ereditato dalla famiglia una sensibilità musicale che ha saputo trasformare in una carriera artistica di assoluto prestigio.

La sua formazione musicale inizia negli anni Settanta con I Mormoranti, gruppo cabarettistico-musicale formato insieme agli amici Bruno Graceffa e Giorgio Porcaro, che si esibiva nel celebre locale milanese Derby. Il suo primo album, “Storie di sempre”, pubblicato nel 1977, conteneva il singolo “A Dean Martin” che gli valse il primo riconoscimento radiofonico e di vendite. Tuttavia, la vera consacrazione arriva nel 1982 con “Domenica bestiale”, brano che partecipa al Festivalbar e diventa rapidamente il classico per eccellenza del cantautore milanese, tanto da essere scelto come colonna sonora del film “Vado a vivere da solo” di Marco Risi con Jerry Calà.

Il periodo più prolifico della sua carriera coincide con gli anni Ottanta, quando raggiunge il maggiore successo discografico con l’album omonimo del 1984, che conquista il doppio disco di platino e contiene alcuni dei suoi brani più celebri: “Ti ricordo ancora”, “Tienimi dentro te”, “Sexy Tango”, “Rosalina”, “Guido piano” e soprattutto “Fiore di maggio”, toccante dedica alla figlia Carlotta nata il 24 maggio. Questi brani rappresentano autentiche pietre miliari della musica d’autore italiana, caratterizzati da melodie eleganti e testi intimi che narrano con straordinaria sensibilità le piccole grandi storie della quotidianità.

Il suo stile compositivo si distingue per la capacità di trasformare episodi apparentemente banali della vita di tutti i giorni in picole narrazioni poetiche, fotografando con ironia gentile e malinconia mai retorica i sentimenti e le situazioni che accomunano l’esperienza umana. Le sue canzoni funzionano come annotazioni in un diario della memoria collettiva, riuscendo a fare breccia nell’immaginario e nella sensibilità di diverse generazioni di ascoltatori.

Nel corso della sua carriera, Concato ha dimostrato una costante attenzione verso le tematiche sociali, come testimonia il singolo del 1988 “051/222525”, dedicato al Telefono Azzurro e al tema delle violenze domestiche sui minori. I proventi lordi derivanti dalla vendita del brano furono interamente devoluti all’organizzazione per la difesa dei minori, mentre il pezzo raggiunse il primo posto nella classifica dei singoli durante le festività natalizie, dimostrando come l’impegno sociale possa coniugarsi efficacemente con il successo commerciale.

La sua discografia comprende oltre venticinque album tra studio, dal vivo e raccolte, pubblicati nell’arco di quasi cinquant’anni di attività. Tra i lavori più significativi si ricordano “Senza avvisare” (1986), che arriva al secondo posto nella classifica degli album, “Giannutri” (1990) con il successo “Speriamo che piova”, “In viaggio” (1992), e i più recenti “Tutto qua” (2012) e “Non smetto di ascoltarti” (2016), quest’ultimo realizzato in collaborazione con il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello.

La sua partecipazione al Festival di Sanremo avviene in due occasioni: nel 2001 con “Ciao ninìn”, che anticipa l’album jazz “Ballando con Chet Baker”, e nel 2007 con “Oltre il giardino”, brano che affronta con delicatezza poetica il tema dell’esclusione dal mondo del lavoro dei cinquantenni. Quest’ultimo gli vale il Premio Lunezia per il valore musical-letterario, riconoscimento che si aggiunge all’Ambrogino d’oro ricevuto nel 2020 dal Comune di Milano per il brano “L’Umarell”, dedicato alla sua città durante il periodo della pandemia.

Il Premio Tenco, ricevuto nel 2022, rappresenta il coronamento di una carriera dedicata alla canzone d’autore, riconoscendo il contributo significativo apportato da Concato al patrimonio musicale mondiale. Questo prestigioso riconoscimento, assegnato annualmente dal Club Tenco dal 1974, certifica l’importanza del suo lavoro nell’evoluzione del cantautorato italiano e la sua capacità di mantenere viva una tradizione compositiva di altissima qualità.

Nella sua vita privata, Fabio Concato ha sempre mantenuto un profilo estremamente riservato, lontano dalle cronache mondane e dai riflettori mediatici. Sposato dal 1980 con Elisabetta Pesarese, che ha ispirato molte delle sue canzoni più celebri inclusa “Domenica bestiale”, è padre di due figlie: Carlotta, cui è dedicato il capolavoro “Fiore di maggio”, e Giulia, che ha ispirato l’omonimo brano. Nel 2021 ha pubblicato “L’aggeggino”, canzone dedicata alla sua prima nipote Nina, dimostrando come l’affetto familiare continui a rappresentare una fonte inesauribile di ispirazione creativa.

Tra le caratteristiche più apprezzate del suo percorso artistico emerge la coerenza stilistica mantenuta nel corso dei decenni, rifiutando di adeguarsi alle mode passeggere del mercato discografico in favore di una ricerca espressiva autentica e personale. La sua voce, mai impostata ma sempre credibile e umana, si è fatta interprete di un modo di intendere la canzone come racconto intimo e condivisibile, dove la verità del sentimento prevale sull’effetto scenico.

L’influenza del jazz, eredità paterna che permea tutta la sua produzione, si manifesta non soltanto negli arrangiamenti sofisticati ma anche nell’approccio improvvisativo alla melodia e nell’attenzione per l’armonia. Questa sensibilità lo ha portato a collaborare con musicisti di primo piano del panorama jazzistico italiano e a sperimentare con formazioni acustiche che valorizzano la dimensione più intima e raffinata del suo repertorio.

La sua attività concertistica, interrotta dalla malattia, rappresentava una componente fondamentale del suo rapporto con il pubblico. I suoi concerti, caratterizzati da un’atmosfera raccolta e partecipativa, costituivano occasioni uniche per riscoprire brani meno noti del suo vasto catalogo insieme ai grandi successi, in un percorso che attraversava cinquant’anni di musica italiana con la sensibilità di chi ha saputo raccontare il tempo che cambia senza mai perdere la propria identità artistica.

Ora, di fronte alla malattia, Fabio Concato affronta questa nuova sfida con la stessa compostezza e dignità che hanno sempre contraddistinto il suo approccio alla vita e all’arte. Il suo messaggio ai fan, pur nella gravità della situazione, trasmette quella fiducia e quella tranquillità che derivano dalla consapevolezza di aver costruito nel tempo un rapporto autentico e duraturo con la propria musica e con chi l’ha sempre seguita con affetto e devozione.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!