Tra lunedì 27 e martedì 28 ottobre, due impulsi perturbati di origine atlantica interesseranno il settore alpino di confine, dando luogo a un episodio di maltempo tardo-autunnale a carattere nevoso, con particolare coinvolgimento dei versanti settentrionali e delle alte valli esposte a nord. Il contesto sarà quello di un tempo dinamico, condizionato dal passaggio di un primo fronte freddo seguito, a breve distanza, da un richiamo caldo umido, che determinerà un repentino innalzamento del limite delle nevicate.
Lunedì 27 il primo impulso, più freddo e instabile, determinerà rovesci nevosi sparsi lungo il crinale alpino di confine, in particolare tra il Monte Bianco, l’alta Val d’Ossola, la Val Formazza, la Val Poschiavo, la Forcola di Livigno, il passo del Foscagno, l’alta Valmalenco, la zona dello Stelvio, la Val di Mazia, l’alta Leventina ticinese, il Passo del Resia e l’area del Brennero-Aurina. In questi settori la neve potrà scendere localmente fino a 1400 metri, con accumuli modesti ma comunque significativi per il periodo, in particolare sui versanti esposti alle correnti da nord-ovest.
Il secondo impulso, previsto tra la notte di lunedì 27 e la giornata di martedì 28, sarà accompagnato da un’avvezione calda in quota. Inizialmente, l’arrivo di precipitazioni più diffuse, soprattutto sui versanti esteri, determinerà un abbassamento del limite della neve fin verso i 1200 metri, specie su Vallese, Canton Uri e settori settentrionali e centrali dei Grigioni, dove si prevedono accumuli anche abbondanti per effetto stau. Tuttavia, con l’ingresso progressivo di aria più mite (fino a +3 °C a 1500 metri), il limite delle nevicate tenderà a risalire nel corso della giornata di martedì, riportandosi sopra i 1700–1800 metri e localmente anche oltre i 2000 metri nei settori meno esposti.

Le precipitazioni più significative si concentreranno lungo la fascia nordalpina elvetica, con apporti nevosi abbondanti sui rilievi del Vallese, dell’Uri e dei Grigioni settentrionali, dove il manto nevoso potrà aumentare anche di 30–50 cm al di sopra dei 2000 metri. Nevicate meno consistenti ma comunque degne di nota lambiranno anche l’alta Valle d’Aosta (area del Bianco), l’alto Ticino, lo Spluga, il Livignasco e nuovamente la zona del Brennero-Aurina.

Si conferma, dunque, un episodio tipico da metà stagione, caratterizzato da rapidi contrasti termici, precipitazioni concentrate in alta quota e una spiccata variabilità nei limiti altitudinali della neve, che risentiranno marcatamente delle oscillazioni termiche tra i due impulsi frontali.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!