ILa Spagna si prepara a dare un nuovo slancio alla propria immagine internazionale attraverso un progetto ambizioso e sensazionale, il “Toro de España”, una scultura monumentale alta 300 metri che punta a diventare un simbolo architettonico e culturale in grado di competere con la celebre Torre Eiffel di Parigi. L’iniziativa, promossa dall’Academia Española de Tauromaquia, è stata presentata come un’icona capace di valorizzare l’identità storica e artistica del Paese, incarnando in un unico manufatto la tradizione millenaria della corrida e l’eccellenza ingegneristica contemporanea.
Il progetto prevede la realizzazione di un toro da corrida in posizione di sfida, con la testa eretta e lo sguardo fiero, le cui dimensioni sconvolgono qualsiasi riferimento precedente nel panorama delle sculture metalliche: un colosso alto fino a 300 metri, superando di circa 20 metri la Torre Eiffel, che raggiunge 324 metri con l’antenna. La struttura portante sarebbe realizzata in acciaio ad alta resistenza e rivestita da pannelli metallici trattati per resistere agli agenti atmosferici e per offrire un riflesso luminoso capace di catturare l’attenzione da grande distanza.
Il design è stato affidato a un team di architetti e ingegneri spagnoli coordinati dalla stessa Academia de Tauromaquia, che ha indicato nella silhouette del toro il simbolo per eccellenza della Spagna. I progettisti hanno sviluppato un concept che integra due piattaforme panoramiche collocate all’interno delle corna, accessibili tramite ascensori interni, per offrire una vista a 360 gradi sul paesaggio circostante. Ogni piattaforma sarà dotata di pavimentazione in vetro temperato e punti di osservazione protetti da barriere trasparenti, garantendo un’esperienza emozionante ma al contempo sicura per i visitatori.
La base del “Toro de España” ospiterà un vero e proprio centro turistico multifunzionale, articolato su più livelli interrati e una spianata di accoglienza al piano terreno. Al suo interno troveranno spazio negozi di artigianato tradizionale e moderni concept store, ristoranti e caffetterie con cucine regionali, aree espositive dedicate alla storia della tauromachia e della cultura taurina, nonché botteghe di souvenir con prodotti esclusivi legati al progetto. La gestione degli spazi commerciali sarà affidata a operatori privati accuratamente selezionati attraverso bandi pubblici, pur rimanendo il progetto finanziato interamente da capitali privati.
Sullo sfondo finanziario, l’Academia Española de Tauromaquia ha precisato che il progetto non utilizzerà fondi pubblici, se non la semplice concessione del terreno da parte dei comuni ospitanti, che beneficeranno di un ritorno economico e di immagine considerevole. L’idea è ispirata al modello economico della Torre Eiffel, che nel corso dei decenni ha generato centinaia di milioni di euro di ricavi attraverso biglietteria, eventi, sponsorizzazioni e attività commerciali. In modo analogo, il “Toro de España” stima introiti annui fino a 100 milioni di euro derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso alle piattaforme panoramiche, dai servizi di ristorazione e dagli affitti degli spazi commerciali.

Il piano di realizzazione si articola in diverse fasi. Una prima fase di studio di fattibilità e analisi del sito, già avviata, mira a individuare il territorio più adatto in termini di accessibilità, visibilità e infrastrutture di supporto. Tra le località prese in considerazione figurano zone ad alto richiamo turistico come la periferia di Madrid o dell’Andalusia, ma anche aree meno note cui si vuole dare nuova visibilità. La seconda fase riguarderà l’ottenimento delle autorizzazioni di costruzione e ambientali, un processo complesso che coinvolgerà sopralluoghi, valutazioni di impatto e consultazioni con enti locali e associazioni.
La terza fase, di carattere tecnico-costruttivo, sarà affidata a imprese specializzate nell’edilizia metallica di grandi dimensioni e prevedrà la realizzazione delle fondamenta, dei pilastri portanti e dell’involucro esterno. I vertici dell’Academia Española de Tauromaquia hanno annunciato un cronoprogramma di massima di cinque anni per ultimare il progetto, compatibilmente con la complessità ingegneristica e le procedure autorizzative.
Critiche e sostenitori si sono già fatti sentire. I detrattori evidenziano l’impatto visivo su paesaggi naturali e urbani, temendo che un’opera di tali dimensioni possa alterare l’armonia dei territori circostanti. Alcuni ritengono inoltre che consacrare la corrida attraverso un monumento di tale portata possa alimentare controversie legate alla tutela degli animali, nonostante il progetto venga spacciato come “omaggio culturale”. I sostenitori, al contrario, mettono in risalto il valore simbolico e turistico dell’iniziativa, sottolineando la capacità di attirare visitatori da tutto il mondo e di moltiplicare gli effetti economici diretti e indotti nel settore alberghiero, della ristorazione e dei trasporti.
In assenza di fondi pubblici, la parte economica assume un ruolo cruciale: gli investitori privati saranno chiamati a sottoscrivere pacchetti finanziari per coprire i costi di progettazione, costruzione e avvio operativo. L’Academia Español de Tauromaquia prevede di proporre bond a medio-lungo termine garantiti dai flussi di cassa futuri del centro turistico e dei servizi, oltre a coinvolgere sponsor corporate interessati all’associazione del proprio marchio a un simbolo nazionale dal forte impatto emotivo.
Se il progetto vedrà la luce, la Spagna potrà vantare un monumento divenuto punto di riferimento per l’architettura monumentale e per il turismo culturale, simile per ambizione alla Tour Eiffel, al Colosseo o al Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Il “Toro de España” entrerà subito nel novero delle grandi attrazioni globali, consolidando il legame tra tradizione e innovazione, tra radici storiche e visione futurista, e segnando una nuova epoca per il Paese iberico sul palcoscenico internazionale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!