Il Regno Unito si trova in stato di allerta meteorologica mentre i resti dell’ex uragano Erin raggiungono le Isole Britanniche, trasformandosi in una potente tempesta extratropicale che sta portando piogge torrenziali e raffiche di vento superiori ai 100 chilometri orari. Il ciclone post-tropicale, nato come uragano di categoria 5 sull’Oceano Atlantico con venti iniziali di 260 chilometri orari, ha raggiunto le coste occidentali europee dopo aver attraversato migliaia di chilometri di oceano aperto.
Le zone maggiormente colpite comprendono l’ovest della Scozia, l’Irlanda del Nord e il nord-ovest dell’Inghilterra, dove le autorità hanno registrato condizioni meteorologiche estreme fin dalle prime ore di martedì. Il Met Office britannico ha confermato che la tempesta sta generando onde superiori ai 7-8 metri di altezza lungo le coste occidentali irlandesi, mentre mareggiate eccezionali stanno interessando l’intero settore atlantico delle Isole Britanniche. L’ampiezza del sistema depressionario risulta particolarmente impressionante, con un’area di influenza che si estende per oltre 1500 chilometri, una distanza paragonabile a quella che separa Roma da Stoccolma.
Il fenomeno meteorologico ha perso le caratteristiche tropicali durante il suo transito attraverso le acque sempre più fredde del Nord Atlantico, trasformandosi in quello che i meteorologi definiscono un ciclone extratropicale. Tuttavia, la struttura mantiene una pressione minima estremamente profonda, con valori che hanno toccato i 950 hectopascal nelle acque al largo dell’Irlanda, un dato considerato eccezionalmente basso per il periodo estivo e indicativo dell’intensità residua del sistema.
La fase prefrontale della tempesta sta provocando un contrasto termico significativo, richiamando correnti calde e umide dalle latitudini tropicali che interessano l’intero bacino del Mediterraneo. Questo fenomeno sta generando un’anomala risalita delle temperature nelle regioni meridionali d’Europa, mentre le aree settentrionali subiscono l’impatto diretto del maltempo atlantico. Nel Regno Unito, la giornata di lunedì ha registrato temperature fino a 30 gradi Celsius prima dell’arrivo della perturbazione, creando un contrasto termico che ha intensificato l’instabilità atmosferica.
I venti sudoccidentali dominanti stanno trasportando masse d’aria umida dall’Oceano Atlantico, creando le condizioni per precipitazioni persistenti e lente che aumentano il rischio di allagamenti localizzati nelle aree più vulnerabili. Le regioni occidentali e settentrionali del Regno Unito stanno sperimentando rovesci intensi con possibilità di fenomeni temporaleschi, mentre le zone orientali beneficiano di schiarite più frequenti. Il sistema meteorologico si sta muovendo gradualmente verso est, prolungando le condizioni instabili per diversi giorni consecutivi.
L’Highway 12 che collega le isole barriera della Carolina del Nord aveva già subito chiusure a causa delle onde oceaniche generate da Erin durante il suo passaggio lungo la costa orientale degli Stati Uniti, testimoniando la portata distruttiva mantenuta dal sistema anche a distanza. Le autorità britanniche stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione, con particolare attenzione alle zone costiere esposte dove le mareggiate potrebbero causare erosioni significative e danni alle infrastrutture.
La traiettoria dell’ex uragano Erin rappresenta un fenomeno che, seppur non inusuale per il periodo, assume caratteristiche di particolare rilevanza per le dimensioni eccezionali del sistema originario. Gli uragani atlantici che raggiungono l’Europa dopo la transizione extratropicale non mantengono mai le caratteristiche di intensità originarie, ma possono comunque generare condizioni meteorologiche severe. Esempi storici come l’uragano Ophelia nel 2017 hanno dimostrato come questi sistemi possano provocare interruzioni significative nei trasporti, black-out elettrici e danni alle strutture in vaste aree del territorio britannico e irlandese.
La persistenza del getto polare deviato verso est sta spostando l’area di alta pressione che aveva caratterizzato le condizioni meteorologiche stabili delle settimane precedenti. Questa modifica nella circolazione atmosferica favorisce la formazione di nuovi sistemi di bassa pressione lungo la corrente a getto, rendendo il maltempo persistente per un periodo esteso che potrebbe protrarsi fino alla fine di agosto. La saccatura atmosferica associata al sistema continuerà a richiamare aria umida dall’Atlantico, mantenendo attive le condizioni per precipitazioni significative soprattutto nelle regioni occidentali.
Il contrasto tra le masse d’aria calda e umida provenienti dal sud e l’aria più fresca atlantica sta creando un ambiente particolarmente favorevole allo sviluppo di fenomeni convettivi intensi. Le temperature superficiali marine ancora elevate dell’Adriatico e del Mediterraneo occidentale contribuiscono ad alimentare l’instabilità atmosferica, mentre l’apporto di umidità dalle correnti sudoccidentali mantiene attive le condizioni per temporali e rovesci anche nelle ore notturne. La combinazione di questi fattori meteorologici sta determinando un quadro di instabilità prolungata che caratterizzerà l’ultima settimana di agosto in gran parte dell’Europa occidentale.
Le previsioni meteorologiche indicano che l’influenza dell’ex uragano Erin si estenderà gradualmente verso il continente europeo, interessando inizialmente Francia e Spagna settentrionale prima di raggiungere le regioni mediterranee. Il sistema depressionario manterrà la sua struttura organizzata spostandosi lentamente verso sud-est, portando condizioni di maltempo che potrebbero interessare anche l’Europa centrale nei giorni successivi. La lentezza di movimento del sistema aumenta significativamente il rischio di accumuli pluviometrici elevati, con possibili conseguenze idrogeologiche nelle aree montane e collinari esposte alle correnti umide atlantiche.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!