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Meteo, affondo freddo dalla Russia in arrivo sull’Italia: ecco quando e cosa comporterà

L’equinozio d’autunno del 22 settembre potrebbe coincidere con il primo affondo freddo dalla Russia, innescando eventi meteorologici estremi per lo scontro tra aria fredda e mari caldi.

Il calendario meteorologico segna una data di svolta cruciale per l’evoluzione climatica nazionale: lunedì 22 settembre 2025, alle ore 20:19, si verificherà l’equinozio d’autunno, momento astronomico che potrebbe coincidere con un drastico cambiamento delle dinamiche atmosferiche sull’intera penisola italiana.

La configurazione barica attuale presenta caratteristiche decisamente estive, con temperature che si mantengono sistematicamente al di sopra delle medie climatiche stagionali. Secondo i dati meteorologici più recenti, almeno fino al 22-23 settembre l’Italia continuerà a sperimentare un contesto termico tipicamente caldo, interrotto soltanto dai classici break temporaleschi che conservano ancora un’impronta più estiva che propriamente autunnale, con fenomeni convettivi alimentati dalle elevate temperature superficiali del Mediterraneo.

Tuttavia, proprio in concomitanza con l’equinozio d’autunno, le proiezioni modellistiche suggeriscono una possibile rivoluzione dello scenario meteorologico nazionale. Il vortice polare, quella vasta struttura ciclonica che si forma alle alte quote della stratosfera sopra il Polo Nord durante la transizione stagionale, mostra infatti segnali di riattivazione dopo la pausa estiva, benché al momento risulti ancora in una fase di sviluppo relativamente debole rispetto alle medie climatologiche del periodo.

>> Meteo, il Vortice Polare si Riattiva: segnali chiari per l’inverno 2025/2026

Le masse d’aria artiche, dense e relativamente secche di origine continentale, potrebbero trovare un varco attraverso i settori settentrionali europei, seguendo una traiettoria che dalle regioni russe si estenderebbe progressivamente verso la Scandinavia e i Paesi Baltici, per poi raggiungere il cuore del Vecchio Continente. Questa configurazione atmosferica, favorita dal graduale indebolimento della struttura anticiclonica estiva, potrebbe provocare una significativa sfreddata dopo mesi caratterizzati da anomalie termiche positive persistenti.

Il nocciolo di aria fredda, una volta consolidatosi sui settori centro-orientali europei, potrebbe quindi orientarsi verso il bacino del Mediterraneo, utilizzando quello che in terminologia meteorologica viene definito l’ingresso dalla “Porta della Bora”. Questa denominazione identifica la regione geografica attraverso la quale le masse d’aria fredde e dense, di origine continentale, si incanalano lungo i bassi valichi presenti sui monti del Carso e sulle Alpi Dinariche, per traboccare con intensi deflussi verso le coste adriatiche e l’intero territorio nazionale.

La Porta della Bora rappresenta storicamente uno dei principali corridoi di penetrazione delle correnti fredde nord-orientali verso l’Italia, con la porta principale identificata in quella di Postumia, presso le Alpi Giulie. L’eventuale attivazione di questo meccanismo atmosferico potrebbe generare una fase meteorologica caratterizzata da temperature sensibilmente inferiori alle medie climatiche del periodo, configurando quello che gli esperti definiscono un “pattern termico negativo” per la stagione autunnale.

Particolarmente significativa risulta l’interazione prevista tra il freddo in ingresso e le acque ancora decisamente calde dei mari italiani. Il Mar Mediterraneo, dopo i mesi estivi di accumulo termico, presenta infatti temperature superficiali ancora elevate, con anomalie positive che si mantengono costanti su gran parte del bacino. Lo scontro tra masse d’aria così termicamente diverse, evento ricorrente nella climatologia autunnale italiana, potrebbe innescare fenomeni meteorologici di particolare intensità ed estrema violenza.

I contrasti termici generati dall’incontro tra l’aria fredda continentale e le calde acque mediterranee potrebbero favorire lo sviluppo di sistemi convettivi particolarmente attivi, con il conseguente rischio di eventi meteorologici estremi che potrebbero interessare ampie porzioni del territorio nazionale. Le regioni settentrionali e la fascia adriatica emergono dalle analisi modellistiche come le aree potenzialmente più esposte a questi fenomeni di instabilità atmosferica intensificata.

Gli scenari previsionali indicano la possibilità concreta di episodi di maltempo severo, caratterizzati da grandinate di dimensioni significative e nubifragi particolarmente intensi. Questi fenomeni, alimentati dall’energia disponibile nei bassi strati atmosferici e dal marcato gradiente termico verticale, potrebbero manifestarsi attraverso celle temporalesche supercellulari o sistemi convettivi multicellulari, capaci di generare precipitazioni torrenziali concentrate in ambiti spazio-temporali ristretti.

Le proiezioni a medio termine confermano che questo potenziale cambiamento di regime atmosferico potrebbe rappresentare il definitivo passaggio dal pattern estivo a quello tipicamente autunnale, con l’instaurarsi di condizioni meteorologiche più dinamiche e variabili. La transizione stagionale, spesso caratterizzata da episodi di instabilità marcata, potrebbe quindi manifestarsi attraverso una sequenza di perturbazioni atlantiche in grado di mantenere attive le condizioni di maltempo per diversi giorni consecutivi.

L’evoluzione delle dinamiche del vortice polare nei prossimi giorni risulterà determinante per confermare o smentire questi scenari previsionali. Un eventuale rafforzamento della struttura ciclonica artica favorirebbe infatti la discesa di masse d’aria sempre più fredde verso le latitudini temperate, incrementando la probabilità che il primo vero affondo freddo della stagione si concretizzi effettivamente nelle tempistiche ipotizzate dai modelli matematici di previsione.

Questo scenario di cambiamento radicale, se confermato dalle successive elaborazioni modellistiche, segnerebbe dunque la fine definitiva dell’estate meteorologica 2025 e l’ingresso in una fase autunnale caratterizzata da maggiore dinamismo atmosferico e condizioni di instabilità più marcate rispetto al recente periodo di stabilità anticiclonica che ha caratterizzato gran parte della stagione estiva appena conclusa.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!