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Brescia, la Leonessa d’Italia ospiterà la 98esima Adunata Nazionale degli Alpini nel 2027

Il Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Alpini ha scelto Brescia per ospitare la 98esima Adunata nel maggio 2027, prevalendo su Verona con 13 voti contro 9. Un ritorno dopo 27 anni con impatto economico stimato in oltre 100 milioni di euro.

Brescia torna ad essere capitale delle penne nere. Il Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Alpini, riunitosi sabato 8 novembre nella sede centrale di Milano, ha decretato che la città lombarda ospiterà la 98esima Adunata nazionale nel secondo fine settimana di maggio 2027, prevalendo sulla candidatura di Verona con 13 voti contro 9. Si tratta di un ritorno atteso da 27 anni, dopo le precedenti edizioni del 1970 e del 2000, e rappresenta un riconoscimento alla forte tradizione alpina del territorio bresciano.

La decisione assume un significato particolare per Brescia, che lo scorso anno aveva dovuto incassare la delusione di non essere stata scelta per l’Adunata del 2026, assegnata a Genova. La sindaca Laura Castelletti non ha nascosto la soddisfazione per questo risultato, frutto di un percorso che ha visto la città rimboccarsi le maniche dopo la battuta d’arresto del 2024. La prima cittadina ha definito la giornata come momento di grande gioia per Brescia, sottolineando come la decisione dell’Associazione Nazionale Alpini rappresenti un riconoscimento che riempie di orgoglio l’intera comunità. La sindaca ha evidenziato il lavoro corale, paziente e determinato portato avanti con tenacia dalla comunità locale e dalle Sezioni Ana del territorio, ribadendo che l’Adunata non è semplicemente un evento, ma un simbolo di valori profondi quali memoria, solidarietà e servizio verso il Paese.

La provincia bresciana può contare su una delle realtà alpine più consistenti d’Italia. Sul territorio operano tre Sezioni dell’Associazione Nazionale Alpini: Brescia, Salò-Monte Suello e Vallecamonica, che insieme riuniscono 285 gruppi alpini distribuiti nei 205 Comuni della provincia, con oltre 22mila iscritti complessivi. La sola Sezione di Brescia conta oltre 11mila associati, risultando una delle più numerose a livello nazionale. Questa capillarità sul territorio testimonia il radicamento profondo dei valori alpini in un’area che storicamente ha rappresentato una zona privilegiata per il reclutamento delle Truppe Alpine.

La candidatura bresciana si è presentata al Consiglio nazionale con un solido impianto organizzativo ed economico. Le istituzioni hanno garantito risorse significative per la realizzazione dell’evento: il Comune di Brescia ha stanziato un milione di euro, di cui 400mila in servizi, mentre la Regione Lombardia contribuirà con un milione complessivo, frutto dell’integrazione tra i 500mila euro già previsti nella mozione dello scorso anno e altrettanti aggiunti quest’anno. La Provincia destinerà invece 300mila euro. Complessivamente, gli enti pubblici metteranno a disposizione oltre due milioni di euro per l’organizzazione dell’Adunata.

L’organizzazione dell’evento entrerà nel vivo a metà del 2026, quando Genova passerà il testimone agli alpini bresciani. Il programma prevede accampamenti, disponibilità di centri sportivi, fiera e diverse strutture ricettive, teatri e auditorium per eventi collaterali, incontri e sfilate nel centro storico, oltre a percorsi di emergenza con presenza di ambulanze e operatori sanitari. Il momento culminante sarà la tradizionale sfilata della domenica, che dovrebbe snodarsi lungo il ring cittadino per circa 2,4 chilometri, con ammassamento nei pressi di Campo Marte, proseguimento lungo via Ugoni, piazza della Repubblica, via XX Settembre e arrivo finale con scioglimento in Spalto San Marco.

L’impatto economico previsto è considerevole. Studi condotti dall’Università di Udine in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini hanno quantificato in quasi 105 milioni di euro il valore dell’impatto economico diretto e indiretto generato dall’Adunata del 2023 a Udine, calcolato su una base di 297.500 presenze, con un conseguente gettito fiscale valutato in circa 26 milioni di euro. Brescia si prepara quindi ad accogliere centinaia di migliaia di persone nel corso di una settimana che trasformerà la città e l’intera provincia in un polo di attrazione nazionale, con importanti ricadute sul tessuto economico locale attraverso pernottamenti nelle strutture ricettive, utilizzo di servizi di ristorazione, acquisti in negozi e bar.

La sfida con Verona si è risolta a favore di Brescia anche grazie alla recente esperienza maturata dalla città lombarda come Capitale Italiana della Cultura 2023, condivisa con Bergamo. Questo riconoscimento ha permesso a Brescia di consolidare le proprie infrastrutture moderne e la capacità ricettiva, elementi che hanno pesato nella valutazione complessiva della candidatura. Per Verona, che aveva presentato una candidatura sostenuta da una tradizione alpina radicata e da una rete organizzativa collaudata, si tratta della seconda sconfitta consecutiva dopo quella del 2023, quando la città scaligera non era riuscita a prevalere su Rimini.

L’Adunata nazionale rappresenta il momento più importante dell’anno per l’Associazione Nazionale Alpini, fondata l’8 luglio 1919 e costituita da coloro che hanno appartenuto o appartengono alle Truppe Alpine. La manifestazione si svolge tradizionalmente nella seconda settimana di maggio e affonda le proprie radici nella prima Adunata del 1920, che si tenne sul Monte Ortigara per ricordare le migliaia di caduti durante la battaglia del monte Ortigara e della prima guerra mondiale. Nel corso degli anni l’evento ha assunto anche rilevante valenza economica, ma mantiene intatto il proprio significato valoriale: rappresentare l’abbraccio collettivo degli italiani agli Alpini, celebrare i valori di fratellanza, solidarietà, amor di Patria e servizio alla comunità che le penne nere incarnano.

Brescia si appresta quindi a vivere un’esperienza che si preannuncia straordinaria, capace di coinvolgere l’intera provincia e di generare una importante ricaduta sociale, culturale ed economica. L’evento costituirà un’occasione di festa, di incontro e di accoglienza che vedrà la città lombarda al centro delle celebrazioni dell’Associazione d’Arma, militari e religiose, confermando il legame profondo tra il territorio bresciano e le Truppe Alpine. Il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, trevigiano originario di Possagno e al vertice dell’ANA dal 2013, ha annunciato ufficialmente la decisione del Consiglio direttivo.

La provincia bresciana si prepara dunque ad accogliere le penne nere provenienti da tutta Italia e dall’estero, in un evento che mancava dal 2000 e che conferma la vocazione eccezionale del territorio per l’alpinità. Le tre Sezioni alpine bresciane hanno già espresso la massima soddisfazione per la decisione del Consiglio nazionale, pronte a dare il via ad un lavoro di squadra che coinvolgerà istituzioni, associazioni, enti e l’intera comunità locale in vista del maggio 2027. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!