La seconda metà di novembre segnerà con ogni probabilità l’inizio di una fase meteorologicamente molto dinamica sul bacino del Mediterraneo e sull’Italia. Dopo settimane caratterizzate da temperature sopra la media e condizioni atmosferiche prevalentemente stabili, si profila all’orizzonte un deciso cambio di circolazione, con effetti potenzialmente rilevanti su numerose regioni del nostro Paese.
Secondo le più recenti elaborazioni modellistiche, la svolta sarebbe attesa tra il 18 e il 19 novembre, quando l’irruzione di masse d’aria fredda di origine polare-marittima, veicolate da un’imponente ondulazione del flusso atlantico, raggiungerà il Mediterraneo centro-occidentale attraverso la cosiddetta “Porta del Rodano”, ovvero il varco geografico situato tra il sud-est della Francia e l’arco alpino occidentale. Questo tipo di configurazione – nota in ambito sinottico come “scambio meridiano” – determina un rallentamento del flusso zonale e favorisce la discesa di nuclei di aria fredda verso latitudini meridionali.
Il contrasto termico tra l’aria fredda in arrivo e le acque ancora relativamente miti del Mar Mediterraneo potrà fornire energia sufficiente alla genesi di un minimo barico al suolo, con caratteristiche cicloniche. Tale struttura, una volta isolatasi nel cuore del bacino centrale, potrebbe evolvere in un vero e proprio ciclone mediterraneo (cut-off low), noto per la sua capacità di persistere sul territorio per più giorni, determinando precipitazioni intense e prolungate.
Particolare attenzione andrà rivolta alle regioni del versante tirrenico, dove le precipitazioni potrebbero assumere localmente carattere di nubifragio, specie in presenza di orografia favorevole all’effetto stau. Accumuli pluviometrici significativi sono attesi anche lungo i rilievi appenninici centrali e meridionali, con rischio crescente di criticità idrogeologiche a livello locale. I venti, disposti ciclonicamente attorno al minimo depressionario, potrebbero raggiungere intensità di burrasca o tempesta sulle coste esposte e in mare aperto, aggravando ulteriormente le condizioni meteo-marine.
Sul fronte termico, il passaggio perturbato sarà seguito da un’irruzione di aria artica che, tra il 20 e il 21 novembre, determinerà un abbassamento marcato delle temperature su gran parte dell’Europa centro-meridionale, Italia inclusa. Per la prima volta in questa stagione, i valori termici si porteranno al di sotto delle medie climatologiche del periodo, segnando l’avvio della stagione fredda anche al suolo. Le isoterme previste in quota (con valori tra 0 e -4°C a 850 hPa su diverse regioni del Centro-Nord) suggeriscono un ritorno delle nevicate fino a quote collinari sulle Alpi e, localmente, sull’Appennino settentrionale.
Si tratta di un’evoluzione tipica del mese di novembre, ma che potrebbe assumere caratteristiche severe in relazione all’intensità del gradiente barico e alla persistenza delle strutture cicloniche. L’elevata incertezza legata alla localizzazione dei fenomeni impone un aggiornamento costante delle previsioni nei prossimi giorni, specie per quanto riguarda l’evoluzione del minimo mediterraneo e l’entità del raffreddamento post-frontale.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
