La questione della residenza fiscale di Jannik Sinner torna al centro del dibattito pubblico, ma questa volta con dati che ridimensionano significativamente le polemiche degli ultimi mesi. Secondo quanto emerso da un’approfondita analisi pubblicata da Italia Oggi, il campione altoatesino avrebbe versato nelle casse dello Stato italiano oltre 1,5 milioni di euro nel corso del 2025, confermandosi così tra i maggiori contribuenti tra le persone fisiche nel nostro Paese.
L’articolo firmato da Claudio Plazzotta ha fatto emergere un quadro complesso che va oltre la semplice narrazione della residenza monegasca. Solo considerando i montepremi conquistati in Italia nel 2025, che ammontano a circa cinque milioni di euro, Sinner avrebbe corrisposto all’erario italiano quasi un milione di euro di tasse. Nel nostro Paese, infatti, i premi sportivi sono soggetti a una ritenuta alla fonte del 30 per cento, un’aliquota che viene applicata immediatamente sui compensi percepiti sul territorio nazionale.
I guadagni del tennista in Italia derivano principalmente da due eventi di prestigio: la finale degli Internazionali d’Italia disputata a Roma, dove Sinner è arrivato secondo dopo essere stato sconfitto da Carlos Alcaraz, incassando 523.870 euro, e il trionfo alle ATP Finals di Torino, dove ha conquistato il titolo da imbattuto portando a casa oltre 4,4 milioni di euro. In entrambi i casi, le somme sono state sottoposte alla tassazione italiana, con una decurtazione complessiva di circa 1,3 milioni di euro per le sole Finals torinesi.
Ma l’ammontare effettivo del contributo fiscale di Sinner all’Italia non si ferma ai montepremi. Come sottolineato nell’analisi di Italia Oggi, a questa cifra vanno aggiunte le imposte sui redditi prodotti dal campione durante la sua permanenza sul suolo nazionale. Si tratta di proventi derivanti da sponsorizzazioni, partecipazioni a eventi, ospitate televisive e altre attività commerciali che Sinner svolge quando si trova in Italia. Il tennista, infatti, è legato a importanti brand nazionali e internazionali tra cui Nike, con un contratto decennale da 150 milioni di euro, Lavazza, che ha recentemente rinnovato l’accordo fino al 2030, oltre a Rolex, Gucci, Intesa Sanpaolo, Fastweb e numerosi altri marchi.
A completare il quadro fiscale del campione altoatesino ci sono anche le imposte relative agli investimenti immobiliari effettuati a Milano. Sinner ha infatti acquistato due appartamenti di prestigio in Corso Venezia, nel cuore del capoluogo lombardo, all’interno dello storico edificio Casa Barelli a pochi metri da Piazza San Babila. Gli immobili, attualmente accatastati come uffici, misurano rispettivamente 403 e 289 metri quadrati e sono stati acquisiti per un importo complessivo di circa 6,5 milioni di euro, attraverso la società Foxera Re Com sas. L’operazione è stata finanziata in parte con 2,9 milioni provenienti da Montecarlo e in parte con un mutuo quindicennale di 4 milioni di euro, al tasso del 5 per cento.
Su questi investimenti immobiliari gravano naturalmente le relative imposte patrimoniali e quelle legate alla compravendita, che incrementano ulteriormente il contributo complessivo di Sinner all’erario italiano. Gli esperti stimano che, considerando tutte queste voci, l’ammontare totale versato dal tennista allo Stato italiano nel 2025 superi abbondantemente il milione e mezzo di euro, posizionandolo tra i principali contribuenti individuali del Paese.
La questione della residenza fiscale di Sinner nel Principato di Monaco è stata oggetto di accese polemiche negli ultimi mesi, con alcune voci che accusavano il campione di aver scelto quella sede esclusivamente per sottrarsi al carico fiscale italiano. A fare chiarezza è intervenuto l’avvocato Alessandro Belluzzo, fondatore di Belluzzo International Partners, boutique professionale multidisciplinare che fornisce consulenza negli ambiti wealth, law, tax e finance a numerosi sportivi di livello internazionale.
Secondo Belluzzo, Sinner va considerato non semplicemente un residente monegasco, ma piuttosto un “contribuente del mondo”. Il campione, infatti, guadagna cifre molto elevate ma paga regolarmente le tasse sia a Montecarlo che in Italia, oltre che in tutti gli altri Paesi dove compete. I premi vinti a livello internazionale vengono tassati alla fonte, come accade in Italia con l’aliquota del 30 per cento, oppure richiedono una dichiarazione dei redditi con il pagamento di aliquote che in alcuni casi raggiungono il 45 per cento, come nel caso dell’Inghilterra. Solo in pochi Paesi, come l’Arabia Saudita, i premi sportivi risultano completamente esentasse.
Inoltre, Belluzzo ha precisato che le società legate ai diritti di immagine di Sinner, con sede nel Principato di Monaco, vengono regolarmente tassate secondo la normativa monegasca. Anche l’IVA sulle spese personali effettuate dal tennista durante i periodi di residenza a Monaco finisce nelle casse del Principato. La scelta di Montecarlo, quindi, non sarebbe motivata esclusivamente da ragioni fiscali, ma anche da considerazioni pratiche legate alla professione. Il Principato offre infatti agli atleti un ambiente ideale per allenarsi, con numerose strutture all’avanguardia concentrate in pochi chilometri, oltre a una tutela della privacy che difficilmente potrebbe essere garantita in Italia.
La stagione 2025 di Sinner è stata straordinaria dal punto di vista sportivo e finanziario. Il tennista ha totalizzato oltre 25 milioni di dollari di guadagni complessivi, considerando i montepremi dei tornei ATP ufficiali, pari a circa 19 milioni di dollari, e il compenso da 6 milioni di dollari ottenuto vincendo il Six Kings Slam di Riyad. Ha conquistato due titoli del Grande Slam, vincendo gli Australian Open e Wimbledon, raggiunto altre due finali Slam al Roland Garros e agli US Open, e trionfato in numerosi altri tornei tra cui il Masters 1000 di Parigi e le ATP Finals di Torino, dove si è confermato campione per il secondo anno consecutivo.
Nonostante i tre mesi di squalifica scontati tra febbraio e maggio 2025 per il caso Clostebol, conclusosi con un accordo con la Wada che ha riconosciuto l’assenza di intenzionalità e di vantaggi prestazionali, Sinner ha disputato solo dodici tornei riuscendo comunque a dominare il circuito e a posizionarsi stabilmente tra i primi due giocatori al mondo. La sua capacità di generare valore non si limita ai risultati sportivi: le ATP Finals di Torino, dove Sinner è stato protagonista assoluto, hanno generato un gettito fiscale stimato in circa 100 milioni di euro, con ricadute economiche significative sul territorio.
I dati emersi dall’analisi di Italia Oggi contribuiscono quindi a ridimensionare le polemiche sulla posizione fiscale di Sinner, dimostrando come il campione altoatesino non solo rispetti pienamente le normative fiscali internazionali, ma contribuisca in modo rilevante alle casse dello Stato italiano. La sua figura rappresenta un esempio di atleta professionista che opera in un contesto globale, pagando le tasse secondo le normative dei diversi Paesi in cui svolge la propria attività, senza sottrarsi ai propri obblighi fiscali né in Italia né altrove. Un sistema complesso, quello della tassazione degli sportivi internazionali, che merita un’analisi approfondita e priva di pregiudizi ideologici, basata esclusivamente sui dati oggettivi e sulle normative vigenti. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
