Papa Francesco è morto questa mattina, lunedì 21 aprile 2025, alle ore 7:35 nella sua residenza di Casa Santa Marta in Vaticano. L’annuncio ufficiale è stato dato dal camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, con un comunicato che ha confermato il decesso dell’ottantottenne Pontefice. “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, recita la nota diffusa dalla Santa Sede, che ha immediatamente fatto il giro del mondo, generando un’ondata di cordoglio a livello internazionale.
Jorge Mario Bergoglio, questo il nome anagrafico del Pontefice, era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dallo scorso 14 febbraio a causa di un’infezione polimicrobica delle vie respiratorie, poi complicatasi in una polmonite bilaterale. Le sue condizioni, fin dal principio considerate delicate dai medici, erano risultate particolarmente critiche in considerazione dei suoi precedenti problemi di salute: in gioventù, infatti, all’età di circa vent’anni, aveva subito l’asportazione del lobo superiore del polmone destro a seguito di una grave infezione respiratoria contratta in Argentina nel 1957, come lui stesso aveva raccontato nella sua autobiografia “Spera”, pubblicata all’inizio di quest’anno.
La degenza ospedaliera, protrattasi per oltre un mese, si era conclusa il 23 marzo scorso con le dimissioni del Pontefice che era tornato in Vaticano per proseguire la convalescenza. Nonostante i segni di miglioramento mostrati nelle scorse settimane, tanto da permettergli di partecipare brevemente alle celebrazioni pasquali, le sue condizioni sono precipitate nelle ultime ore. Secondo quanto riportato da fonti vaticane, negli ultimi giorni il Papa aveva affrontato diverse crisi respiratorie, rendendo necessario il ricorso alla somministrazione di ossigeno ad alti flussi e, in alcuni momenti, alla ventilazione meccanica non invasiva.
Giuseppe Montagna, specialista in pneumologia interpellato per un parere medico, ha spiegato: “I pazienti che hanno subito un’asportazione parziale del polmone, come nel caso di Papa Francesco, presentano generalmente una maggiore vulnerabilità alle infezioni respiratorie. Il fenomeno chiamato ‘polmone vicario’, per cui l’organo restante assume le funzioni di quello asportato, funziona bene in condizioni normali, ma in caso di infezioni gravi come una polmonite bilaterale, soprattutto in un soggetto anziano, le riserve funzionali possono risultare insufficienti. In tali circostanze, anche una complicanza relativamente gestibile in altri pazienti può evolvere in modo drammatico”.
La Santa Sede non ha fornito dettagli specifici sulla causa immediata del decesso, limitandosi a confermare che il Pontefice si è spento serenamente dopo aver ricevuto i conforti spirituali. Testimoni riferiscono che fino all’ultimo Papa Francesco ha mantenuto la lucida consapevolezza che lo ha sempre contraddistinto durante il suo pontificato, continuando a lavorare nei momenti in cui le sue condizioni lo permettevano e a seguire gli sviluppi della Chiesa mondiale.
Alla notizia della morte del Pontefice, in Piazza San Pietro hanno iniziato a radunarsi centinaia di fedeli in preghiera. Come da tradizione, nelle prossime ore il corpo di Papa Francesco sarà esposto nella Basilica di San Pietro per permettere ai fedeli di rendergli omaggio. Nel frattempo, il cardinale camerlengo Kevin Farrell ha già avviato le procedure previste dalla costituzione apostolica “Universe Dominici Gregis”, che regola il periodo di sede vacante e l’elezione del nuovo Pontefice.
Papa Francesco, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, era stato eletto il 13 marzo 2013, succedendo a Benedetto XVI che aveva rinunciato al ministero petrino. Primo Papa gesuita della storia, primo proveniente dall’America Latina e primo a scegliere il nome di Francesco in onore del santo di Assisi, ha guidato la Chiesa cattolica per dodici anni, caratterizzando il suo pontificato con uno stile diretto e semplice, ponendo al centro del discorso ecclesiale temi come la povertà, la cura del creato, la giustizia sociale e la dignità umana.
Durante i suoi dodici anni di pontificato, Bergoglio ha riformato le strutture interne della Curia e affrontato questioni complesse, mantenendo una costante attenzione pastorale. I suoi documenti più significativi, come l’enciclica “Laudato si'” sulla cura del creato pubblicata nel 2015 e “Fratelli tutti” sulla fraternità e l’amicizia sociale del 2020, testimoniano una visione della Chiesa orientata alla misericordia, all’inclusione e alla responsabilità collettiva.
Nelle prossime ore, la Sala Stampa Vaticana dovrebbe fornire ulteriori dettagli sul programma delle esequie, che si svolgeranno secondo un protocollo che lo stesso Pontefice aveva predisposto, all’insegna della sobrietà e della semplicità che hanno sempre contraddistinto il suo ministero. La morte di Papa Francesco avviene proprio durante l’Anno Santo ordinario, il Giubileo che ricorre ogni 25 anni, un evento che sta già portando milioni di pellegrini a Roma.
I funerali del Pontefice saranno celebrati presumibilmente entro i prossimi quattro giorni, come previsto dalla tradizione, e successivamente i cardinali si riuniranno in Conclave per eleggere il nuovo Papa. In attesa di questa elezione, la Chiesa cattolica entra ufficialmente nel periodo di sede vacante, durante il quale il governo ordinario della Chiesa è affidato al Collegio cardinalizio, mentre le decisioni più importanti sono rimandate al futuro Pontefice.