L’Italia si appresta a vivere un repentino cambiamento delle condizioni meteorologiche che segnerà il definitivo passaggio dalla variabilità primaverile al primo assaggio d’estate. Dopo un aprile caratterizzato da instabilità e frequenti precipitazioni, il quadro atmosferico subirà una decisa inversione di tendenza con l’espansione dell’anticiclone africano che porterà un significativo aumento delle temperature su tutta la penisola.
La settimana si aprirà lunedì 28 aprile ancora all’insegna dell’instabilità, con un fronte temporalesco in transito che interesserà principalmente le regioni centro-meridionali. Il rischio di temporali e rovesci aumenterà sensibilmente sulle isole maggiori e su molte aree del Sud, dove non si escludono episodi di forte intensità accompagnati da grandinate, specie nelle zone interne di Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania e Lazio. Andrà decisamente meglio al Nord, dove già si avvertirà un miglioramento delle condizioni atmosferiche con ampie schiarite e solo qualche isolato rovescio pomeridiano sulle Alpi e Prealpi centrali.
Le temperature lunedì si manterranno ancora su valori primaverili, con massime che oscilleranno tra i 18 e i 22°C su gran parte delle regioni, senza particolari eccessi. A Roma, ad esempio, i valori massimi raggiungeranno i 22°C con minime intorno ai 12,6°C, mentre l’umidità si attesterà intorno all’82% con venti fino a 12,2 km/h. Condizioni analoghe si registreranno in molte altre città italiane, con un clima relativamente fresco nonostante le prime avvisaglie di cambiamento.

La svolta significativa si concretizzerà a partire da martedì 29 aprile, quando l’alta pressione di origine africana inizierà la sua espansione sul Mediterraneo inglobando progressivamente tutta la penisola italiana. Questo vasto campo anticiclonico, in un moto di inesorabile avanzata, determinerà un rapido innalzamento delle temperature che nei giorni successivi raggiungeranno valori tipicamente estivi in molte località, segnando un drastico cambiamento rispetto alle settimane precedenti caratterizzate da frequenti passaggi perturbati e temperature nella media o leggermente al di sotto.
Il meccanismo alla base di questa improvvisa ondata di calore è riconducibile all’espansione verso nord di masse d’aria calda di origine subtropicale che, richiamata dall’anticiclone africano, investirà l’Italia portando con sé temperature decisamente superiori alla media stagionale. Questo fenomeno non è insolito in primavera, ma la sua intensità e precocità quest’anno appare particolarmente significativa, soprattutto dopo un mese di aprile che ha visto alternarsi periodi di instabilità e precipitazioni anche abbondanti su diverse regioni italiane.
Le previsioni indicano che l’anticiclone africano dominerà lo scenario meteorologico almeno fino al ponte del Primo Maggio, garantendo condizioni di tempo stabile e soleggiato su gran parte d’Italia, con temperature in costante aumento. Le masse d’aria calda in arrivo direttamente dal Nord Africa determineranno un incremento termico con valori massimi che potranno raggiungere i 27-28°C, con punte locali che sfioreranno i 30°C, particolarmente nelle aree interne del Centro-Nord e nelle pianure del Nord Italia. Anche le temperature minime notturne subiranno un sensibile aumento, mantenendosi su valori decisamente miti per il periodo.
Questo repentino cambio di scenario rappresenta un’ulteriore conferma della crescente variabilità climatica che caratterizza le stagioni intermedie nel bacino mediterraneo. La primavera 2025 sta mostrando il suo lato più estremo, con un’alternanza tra fasi di marcata instabilità e improvvise rimonte dell’anticiclone accompagnate da temperature ben superiori alle medie stagionali. Un trend che si allinea con quanto registrato anche negli anni precedenti, sintomo di un clima in progressiva trasformazione che tende sempre più all’estremizzazione degli eventi meteorologici.
Il Centro-Sud e le Isole Maggiori saranno le aree più esposte all’innalzamento termico, con punte che potrebbero superare localmente i 30°C, valori decisamente elevati per la fine di aprile e più tipici del periodo estivo. Anche al Nord si registrerà un deciso aumento delle temperature, sebbene con valori leggermente inferiori rispetto al resto della penisola. L’unica insidia al dominio anticiclonico sarà rappresentata dalla possibilità di isolati temporali pomeridiani sui rilievi alpini e prealpini, fenomeni tipici della stagione primaverile che si sviluppano per contrasto termico tra le pianure riscaldate e le zone montuose.
Il ponte del Primo Maggio si preannuncia dunque caratterizzato da condizioni meteorologiche tipicamente estive, con cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi e temperature decisamente al di sopra delle medie del periodo. Un quadro che dovrebbe mantenersi stabile almeno fino ai primi giorni di maggio, quando l’anticiclone potrebbe mostrare i primi segnali di indebolimento, aprendo la strada a nuovi episodi di instabilità, in particolare al Nord dove potrebbero verificarsi i primi temporali di calore.
Questo anticipo d’estate rappresenta una significativa discontinuità rispetto alle settimane precedenti, caratterizzate da frequenti passaggi perturbati e temperature nella media o leggermente al di sotto. Le previsioni a medio termine suggeriscono che, dopo questa parentesi di caldo anomalo, potremmo assistere a un nuovo cambio di scenario con il ritorno di condizioni più instabili, a conferma della spiccata variabilità che contraddistingue la stagione primaverile nel bacino del Mediterraneo.
Gli esperti raccomandano di non sottovalutare questo improvviso innalzamento delle temperature, che potrebbe avere ripercussioni significative soprattutto per le categorie più sensibili, come anziani e bambini. Si consiglia di evitare l’esposizione prolungata al sole nelle ore più calde della giornata e di mantenere un adeguato livello di idratazione. Per gli amanti delle attività all’aria aperta, il ponte del Primo Maggio offrirà condizioni ideali, ma è importante ricordare che i raggi solari in questo periodo dell’anno possono essere già particolarmente intensi.
Un’attenzione particolare andrà rivolta anche al settore agricolo, dove questo repentino innalzamento delle temperature potrebbe influire sullo sviluppo delle colture stagionali, accelerando i processi vegetativi e potenzialmente alterando i cicli produttivi. Gli esperti del settore consigliano di monitorare attentamente la situazione e di adeguare le pratiche irrigue per far fronte alle aumentate esigenze idriche delle piante.