Meteo, ecco quando arriverà il Caldo: c’è una data

L’alta pressione africana tarda ad affermarsi sull’Italia: instabilità e temperature nella norma fino a metà mese, poi possibile svolta calda dal 19-20 maggio con picchi di 30-33°C tra il 22 e il 24.

L’assetto meteorologico italiano attraversa una fase di evidente instabilità che proseguirà anche nei prossimi giorni, allontanando ancora l’arrivo del tanto atteso caldo estivo. Un’analisi dettagliata delle più recenti proiezioni meteorologiche rivela come l’anticiclone africano, principale responsabile delle ondate di calore sulla penisola, stia temporaneamente rintanandosi a latitudini più basse, lasciando il Mediterraneo centrale esposto all’influenza di correnti più fresche e instabili.

Il fine settimana appena trascorso ha regalato condizioni complessivamente gradevoli a molte regioni italiane, con temperature che si sono mantenute su valori tipici della tarda primavera, offrendo ampie schiarite alternate a momenti di nuvolosità più consistente. Questa situazione di relativa stabilità non deve tuttavia trarre in inganno: l’atmosfera resta profondamente dinamica e lontana da quella configurazione barica capace di garantire un consolidamento delle condizioni estive.

L’assenza dell’alta pressione nel Mediterraneo continua infatti a favorire condizioni di spiccata instabilità su numerose regioni italiane, con rovesci e temporali che si svilupperanno soprattutto nelle ore pomeridiane e serali dei prossimi giorni. Questa instabilità interesserà particolarmente il Nord e le zone interne del Centro-Sud, risparmiando solo parzialmente le aree costiere, dove il soleggiamento risulterà più generoso.

Le previsioni per l’inizio della settimana delineano un quadro meteorologico ancora dominato da un’accentuata variabilità: lunedì 12 maggio le nubi si alterneranno ad ampie schiarite durante la mattinata, mentre nel pomeriggio si svilupperanno rovesci e temporali su quasi tutto il Nord, ad eccezione delle coste liguri, e sulle zone interne del Centro, dell’Appennino meridionale e delle Isole. Le temperature massime subiranno una leggera diminuzione nelle aree settentrionali, mentre rimarranno sostanzialmente stazionarie nel resto della penisola.

La giornata di martedì 13 maggio vedrà una persistenza delle condizioni di instabilità, con piogge e rovesci che insisteranno soprattutto al Nord, in particolare su Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Nel pomeriggio, fenomeni temporaleschi interesseranno nuovamente le zone alpine e prealpine, l’Appennino, le aree interne del Centro-Sud e delle Isole maggiori. Il Centro Meteo Europeo (ECMWF) conferma questa configurazione barica instabile, con temperature che potranno localmente scendere anche al di sotto delle medie stagionali.

Le ragioni di questa prolungata fase di instabilità risiedono nella persistente presenza dell’alta pressione sull’Europa nord-occidentale, che favorisce l’afflusso di correnti fresche orientali verso l’Europa centrale e il Mediterraneo. Questa configurazione impedisce al momento la risalita dell’anticiclone subtropicale verso la nostra penisola, mantenendo le temperature attorno alle medie del periodo o addirittura spingendole al di sotto nei prossimi giorni. Particolarmente significativo appare il periodo tra il 13 e il 16 maggio, quando un afflusso di aria più fredda dall’Europa orientale potrebbe determinare un ulteriore abbassamento delle temperature, con massime che difficilmente supereranno i 19-20°C in molte località, specialmente lungo le regioni adriatiche.

Il ritardo nell’avanzata dell’alta pressione africana è attribuibile anche ad anomalie termiche nelle acque superficiali del Golfo di Guinea, più calde rispetto alla norma. Questa condizione influenza negativamente l’intensità della zona di convergenza intertropicale (ITCZ), rendendola meno vigorosa e ancora ancorata a latitudini più meridionali, ritardando di conseguenza anche lo spostamento verso nord dell’anticiclone subtropicale, elemento fondamentale per l’instaurarsi di condizioni estive sul bacino mediterraneo.

Nonostante questo scenario di persistente variabilità, i principali centri di calcolo meteorologico internazionali individuano una possibile svolta proprio nella terza decade del mese. Un cambiamento significativo nella circolazione atmosferica potrebbe concretizzarsi attorno al 19-20 maggio, grazie all’affondo di una saccatura atlantica che, stimolando scambi meridiani più marcati, favorirebbe la risalita di masse d’aria calda dal Nord Africa verso il Mediterraneo centrale e l’Italia.

Secondo le proiezioni del Centro Meteo Americano, questa configurazione potrebbe intensificarsi tra il 22 e il 24 maggio, quando una massa d’aria particolarmente calda, originaria del deserto algerino, potrebbe investire la penisola italiana, determinando un deciso aumento delle temperature. Le isole maggiori, il Sud peninsulare e i settori tirrenici centrali sarebbero le prime aree a risentire di questo rialzo termico, con valori che potrebbero rapidamente raggiungere i 30-33°C, segnando di fatto il primo episodio di caldo intenso della stagione.

Va precisato che questa evoluzione, seppur supportata da diversi modelli previsionali, mantiene ancora un margine di incertezza non trascurabile, trattandosi di proiezioni a medio-lungo termine. La primavera 2025 si sta del resto caratterizzando per un comportamento particolarmente dinamico dell’atmosfera, con frequenti oscillazioni e repentini cambi di scenario che rendono le previsioni oltre i 7-10 giorni intrinsecamente più incerte.

È interessante osservare come questo ritardo nell’arrivo del caldo estivo si inserisca in un contesto climatico più ampio: dopo una fiammata calda nei primissimi giorni di maggio, che aveva fatto temporaneamente salire le temperature fino a 28-29°C in diverse località, l’Italia è tornata a sperimentare condizioni tipicamente primaverili, con un’alternanza tra giornate più miti e fasi più fresche e instabili. Questo andamento, sebbene possa apparire anomalo rispetto alle recenti annate caratterizzate da anticipi sempre più marcati della stagione estiva, rappresenta in realtà un ritorno a dinamiche meteorologiche più in linea con la climatologia storica del mese di maggio.

Per quanto riguarda il prosieguo della stagione, alcune proiezioni a lungo termine suggeriscono che l’inizio di giugno potrebbe finalmente vedere l’instaurarsi di condizioni meteorologiche più stabili e calde, con la possibilità di ondate di calore più intense e prolungate. L’anticiclone africano potrebbe quindi riprendere a espandersi con maggiore convinzione verso il bacino del Mediterraneo solo da giugno inoltrato, segnando l’inizio effettivo della stagione estiva dal punto di vista meteorologico.

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Restando nell’ambito delle previsioni a breve termine, è importante segnalare che l’attuale fase di instabilità potrebbe generare fenomeni localmente intensi, con possibili criticità legate a temporali, raffiche di vento e grandinate, specialmente nelle aree più esposte del Nord Italia. Particolarmente delicata appare la situazione prevista per mercoledì, quando si profila l’arrivo di una perturbazione più intensa proveniente dall’Algeria, che giovedì investirà le isole maggiori e le regioni meridionali con fenomeni potenzialmente violenti, per poi estendersi venerdì anche a parte del Centro, determinando una fase di maltempo con temporali, locali nubifragi e venti molto forti.