Un risveglio decisamente insolito quello vissuto da Johan Helberg, residente a Byneset, nei pressi del fiordo di Trondheim in Norvegia. Giovedì mattina alle 5:30 circa, mentre dormiva profondamente nella sua abitazione, una nave portacontainer lunga 135 metri si è incagliata a soli sette metri dalla sua camera da letto, concludendo la propria corsa in quello che si può definire il più surreale “parcheggio” mai visto.
La NCL Salten, imbarcazione battente bandiera cipriota di proprietà della compagnia lituana Baltnautic e noleggiata dalla North Sea Container Line, stava navigando verso il porto di Orkanger quando, per ragioni ancora in corso di accertamento, ha deviato dalla propria rotta nel fiordo di Trondheim, terminando la propria corsa sulla terraferma. L’incidente ha dell’incredibile non solo per la dinamica, ma anche per il fatto che Helberg non si è accorto di nulla durante l’impatto, continuando a dormire beatamente mentre una delle più grandi navi mercantili del Baltico si arenava letteralmente nel suo giardino.
L’allarme è stato dato dal vicino di casa, Jostein Jørgensen, che intorno alle 5 del mattino è stato svegliato dal rumore assordante della nave che si dirigeva a tutta velocità verso la costa. “Ho visto una nave che si muoveva a tutta velocità verso la riva”, ha raccontato Jørgensen ai media locali, aggiungendo di aver inizialmente pensato che l’imbarcazione avrebbe cambiato rotta all’ultimo momento. Invece, la NCL Salten ha proseguito la sua corsa inarrestabile fino a fermarsi a pochi metri dall’abitazione di Helberg. Dopo aver tentato invano di svegliare il vicino suonando ripetutamente il campanello, Jørgensen ha dovuto ricorrere al telefono per contattarlo e avvisarlo dell’accaduto.
“Il campanello ha suonato a un’ora del giorno in cui non mi piace aprire”, ha dichiarato Helberg all’emittente televisiva TV2, descrivendo la propria incredulità nel vedere dalla finestra “una grande nave” nel proprio giardino. “Ho dovuto piegare il collo per vederne la cima. Era così surreale”, ha aggiunto l’uomo, sottolineando come l’esperienza sia stata “terrificante” ma al tempo stesso fortunata. Le sue parole evidenziano la drammaticità scampata: “Se la nave si fosse spostata di cinque metri più a sud, sarebbe entrata nella camera da letto e non sarebbe stato piacevole”.
Le autorità norvegesi hanno immediatamente avviato un’inchiesta per ricostruire la dinamica dell’incidente. Secondo quanto emerso dalle prime indagini condotte dalla polizia di Trøndelag, l’ipotesi più accreditata è che il timoniere della nave si sia addormentato durante il turno di guardia. “C’era solo una persona sul ponte al momento dell’incidente. Stava governando la nave, ma non ha cambiato rotta quando è entrato nel fiordo di Trondheim come avrebbe dovuto fare”, ha dichiarato il procuratore Kjetil Bruland Sørensen all’agenzia NTB. Le autorità hanno ricevuto informazioni dagli altri membri dell’equipaggio che confermerebbero il sonno del responsabile della navigazione al momento dell’impatto.
La NCL Salten trasportava a bordo 16 membri dell’equipaggio, composto da norvegesi, lituani, ucraini e un russo. Fortunatamente, l’incidente non ha causato feriti né tra l’equipaggio né tra i residenti dell’area, e non sono state segnalate fuoriuscite di carburante o altri inquinanti. L’unico danno riportato è stato quello a un cavo della pompa di riscaldamento della casa di Helberg. L’imbarcazione, che ha una capacità di carico di 886 TEU (Twenty-foot Equivalent Unit), viaggiava a una velocità di circa 16 nodi poco prima dell’impatto.

L’episodio ha rivelato un preoccupante precedente: la NCL Salten non è nuova a incidenti di questo tipo. Nel 2023, la stessa imbarcazione si era già incagliata a Tømmervika, nella municipalità di Hadsel, riuscendo però a liberarsi autonomamente. Un secondo incidente era avvenuto nel 2024 nel porto di Ålesund, dove la nave aveva subito gravi danni allo scafo che avevano richiesto riparazioni importanti e la dichiarazione di “avaria generale” da parte degli armatori. Questi precedenti sollevano interrogativi sulla sicurezza operativa della nave e sui protocolli di navigazione adottati dalla compagnia.
Le operazioni di salvataggio si stanno rivelando particolarmente complesse. I primi tentativi di disincagliare la nave durante l’alta marea di giovedì mattina sono falliti. L’Amministrazione Costiera Norvegese, in collaborazione con la compagnia proprietaria, ha dovuto rinviare le operazioni in attesa di ulteriori analisi geotecniche per garantire la sicurezza dell’area. L’impatto dell’incagliamento ha infatti causato una piccola frana di argilla che ha richiesto l’evacuazione temporanea di tre persone dalla zona. La Guardia Costiera norvegese ha dichiarato che le indagini e le analisi per determinare “se occorrono particolari precauzioni al momento del disincaglio della nave” richiederanno tempo considerevole.
Bente Hetland, amministratore delegato di NCL, ha espresso il proprio rammarico per l’accaduto in una dichiarazione ufficiale: “Si tratta di un incidente grave e siamo grati che nessuno sia rimasto ferito nell’incaglio”. La compagnia ha avviato un’indagine interna parallela a quella delle autorità norvegesi per identificare le cause dell’incidente e implementare misure preventive aggiuntive. “Stiamo attualmente valutando i danni alla nave e abbiamo avviato un’indagine interna sulle cause dell’incidente”, ha aggiunto Hetland.
L’episodio ha suscitato grande interesse mediatico internazionale, trasformando l’immagine della massiccia nave cargo con la prua rossa e verde parcheggiata nel giardino di una modesta abitazione norvegese in un’icona virale sui social media. Le fotografie dell’incidente mostrano chiaramente la sproporzione tra l’imbarcazione lunga quanto un palazzo di dieci piani e la piccola casa di legno che ha sfiorato. Per Johan Helberg, tuttavia, l’esperienza rimane profondamente segnante: “Cinque metri più a sud e sarebbe entrata nella camera da letto”, una frase che sintetizza perfettamente quanto sottile sia stato il confine tra una curiosa notizia di cronaca e una potenziale tragedia.