Kevin Spacey torna protagonista sul piccolo schermo italiano con Minimarket, la nuova sitcom che debutterà su RaiPlay dal 7 novembre al 5 dicembre 2025 con due episodi a settimana
La produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali rappresenta un esperimento narrativo che mescola commedia surreale e umanità marginale in un contesto urbano contemporaneo. L’annuncio è stato dato durante la presentazione dei palinsesti Rai 2025/2026 a Napoli da Marcello Ciannamea, direttore della Direzione Contenuti digitali e transmediali, che ha definito l’iniziativa “un’altra sorpresa di qualche ora fa” che ha lasciato sorpresi anche i vertici dell’azienda.
La serie, composta da dieci episodi della durata di venticinque minuti ciascuno, è ambientata in un piccolo negozio di alimentari di Roma che apre esclusivamente nelle ore serali, situato strategicamente di fronte alla sede Rai. Il progetto porta la firma dell’attore e autore Filippo Laganà, figlio di Rodolfo Laganà, che ne è anche protagonista, e di Marco Posani, con la regia di Duccio Forzano.
La trama segue le vicende di Manlio, interpretato da Laganà, un giovane italiano laureato in legge che ha abbandonato ogni ambizione giuridica per inseguire il sogno dello spettacolo. Manlio lavora tra gli scaffali del minimarket, tra lenticchie e yogurt, sognando di diventare attore, cantante e conduttore, mentre la vita reale lo costringe a confrontarsi con la routine quotidiana di un commesso. Il personaggio incarna quella generazione di trentenni italiani che oscilla tra aspirazioni creative e necessità economiche, trovando nel lavoro precario una dimensione esistenziale paradossalmente ricca di possibilità narrative.
Il negozio è gestito da Desh Bandara, proprietario originario dello Sri Lanka descritto come “burbero e praticissimo”, che ha trasformato il suo minimarket in quella che gli autori definiscono “roccaforte della sopravvivenza”. Accanto a lui lavora la figlia Achalà, influencer sotto copertura e fidanzata segreta di Manlio, rappresentando quella generazione digitale che vive una doppia identità tra mondo virtuale e realtà lavorativa. Nel cast figura anche Ludovica Bizzaglia, mentre Laganà ha espresso il desiderio di coinvolgere volti storici della comicità italiana che “si vedono meno in giro”.
La collaborazione con Kevin Spacey è nata attraverso un’iniziativa personale e audace di Filippo Laganà, che ha raccontato di aver “semplicemente mandato una mail personale, come un pazzo, alle tre e mezza di notte” all’attore americano. L’approccio diretto ha funzionato: il manager di Spacey ha risposto il giorno successivo, dando inizio a una collaborazione che ha portato l’attore premio Oscar sul set romano. Spacey si è presentato alle riprese “in bicicletta”, secondo quanto riportato da Laganà, dimostrando un approccio informale e genuino al progetto.
Il ruolo specifico di Kevin Spacey nella serie non è stato ancora dettagliato ufficialmente, ma le indiscrezioni suggeriscono che l’attore interpreterà una sorta di mentore per il personaggio di Manlio, probabilmente attraverso apparizioni episodiche che potrebbero includere scene in cui “si contendeva con lui una bottiglia di latte”, come mostrato nel video di presentazione durante la conferenza stampa dei palinsesti. La presenza dell’attore americano rappresenta un elemento di rottura narrativa che potrebbe materializzare i sogni di grandezza del protagonista o, al contrario, evidenziarne l’impossibilità.
La scelta di ambientare la serie in un minimarket notturno di fronte alla Rai non è casuale, ma rappresenta una metafora della condizione contemporanea di chi vive ai margini dell’industria dello spettacolo. Il negozio diventa un microcosmo dove si intrecciano “vip, artisti e illusioni”, creando un contrasto stridente tra i prodotti di prima necessità e le aspirazioni artistiche dei personaggi. Gli autori hanno descritto l’atmosfera come popolata da “un’umanità poco convenzionale e un po’ fuori di testa”, suggerendo un approccio narrativo che abbraccia l’assurdo e il grottesco.
Il progetto si inserisce nella strategia di RaiPlay di investire in produzioni originali innovative, capaci di attrarre un pubblico diversificato attraverso contenuti che mescolano elementi tradizionali della commedia italiana con influenze internazionali. La collaborazione con Spacey conferma la volontà della Rai di aprirsi a sperimentazioni che possano generare attenzione mediatica e critica, utilizzando la piattaforma digitale come laboratorio per format che potrebbero successivamente approdare anche sulla televisione generalista.
Kevin Spacey, dopo il periodo di allontanamento dalle scene seguito alle controversie legali poi risolte con l’assoluzione, ha scelto l’Italia come terreno per il suo ritorno professionale. L’attore ha più volte dichiarato il suo “affetto per l’Italia”, paese che “occupa un posto speciale nel suo cuore”, e ha ringraziato pubblicamente Franco Nero per avergli offerto opportunità lavorative “quando pochissimi avrebbero voluto lavorare con lui”. La partecipazione a Minimarket si configura quindi come un ulteriore tassello di questo rinnovato rapporto con il panorama cinematografico e televisivo italiano.
La distribuzione della serie prevede il rilascio di due episodi settimanali su RaiPlay dal 7 novembre al 5 dicembre 2025, per un totale di dieci puntate. Successivamente, come annunciato da Ciannamea, il programma dovrebbe approdare anche sulla televisione generalista, sebbene la collocazione specifica non sia ancora stata definita. Questa doppia distribuzione riflette la strategia Rai di utilizzare la piattaforma digitale come banco di prova per contenuti che potrebbero successivamente conquistare spazi nel palinsesto tradizionale.
Le aspettative per Minimarket sono elevate, considerando la presenza di Kevin Spacey e l’originalità del concept narrativo. La serie si preannuncia come un esperimento di serialità italiana che abbraccia l’irregolarità della vita contemporanea, utilizzando il formato della sitcom per esplorare temi universali come l’ambizione, la sopravvivenza economica e la ricerca di identità in un mondo che spesso relega i sogni negli spazi marginali della società.