Dal 28 giugno 2025 entrerà in vigore una riforma epocale del sistema bancomat italiano che modificherà radicalmente le modalità di gestione delle commissioni sui prelievi da sportelli automatici, introducendo un nuovo paradigma di trasparenza operativa destinato a rivoluzionare l’esperienza bancaria quotidiana di milioni di consumatori. Il cambiamento principale riguarda il calcolo e la visualizzazione delle commissioni per i prelievi effettuati presso sportelli automatici di banche diverse da quella del cliente, ponendo fine al sistema attuale dove era la banca emittente della carta a determinare e comunicare i costi del servizio.
La nuova normativa europea, che si inserisce nel più ampio contesto di armonizzazione dei servizi bancari continentali, stabilisce che sarà direttamente la banca proprietaria dello sportello a definire e mostrare in tempo reale l’importo esatto da corrispondere per ogni singola operazione di prelievo. Questa trasformazione implica che l’utente visualizzerà chiaramente l’ammontare della commissione prima di confermare il prelievo, acquisendo così la possibilità di decidere consapevolmente se procedere con l’operazione o annullarla in base alla convenienza economica del momento.
Il sistema attualmente in vigore prevede un meccanismo di commissioni interbancarie fisse, stabilite dal circuito Bancomat e pari a 0,47 centesimi per ogni prelievo da ATM non appartenente alla propria banca, seguite dal versamento di una commissione aggiuntiva determinata autonomamente dalla banca del titolare della carta. Con l’implementazione delle nuove disposizioni, questo schema verrà completamente abbandonato in favore di un modello che consente alle banche proprietarie degli sportelli di applicare direttamente al cliente commissioni definite in via autonoma, eliminando il tradizionale rapporto interbancario a favore di una relazione diretta tra il titolare della carta e l’istituto presso cui effettua il prelievo.
La riforma si configura come una diretta conseguenza dell’evoluzione tecnologica degli sportelli automatici e dell’incremento dei costi di gestione sostenuti dalle banche, che hanno registrato un significativo aumento delle spese operative legate ai maggiori rischi di sicurezza e alle iniziative fraudolente sempre più sofisticate. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva inizialmente espresso perplessità su questo progetto di modifica, evidenziando come potesse configurare una restrizione della concorrenza attraverso l’istituzione di regole comuni che determinano effetti anticoncorrenziali, consistenti nell’aumento significativo delle commissioni medie di prelievo per gli utenti.
La trasparenza operativa rappresenta l’elemento cardine di questa trasformazione, poiché elimina definitivamente la possibilità per le banche di applicare costi nascosti o poco chiari, facilitando così il confronto diretto dei costi tra diversi sportelli e permettendo ai clienti di operare scelte economicamente consapevoli. Tuttavia, questa maggiore chiarezza informativa potrebbe tradursi in una variazione significativa delle commissioni applicate, che potrebbero risultare più elevate in alcune zone geografiche e più competitive in altre, a seconda delle specifiche politiche commerciali adottate dai vari istituti di credito.
Gli utenti delle banche online rappresentano la categoria potenzialmente più esposta agli effetti negativi di questa riforma, considerando che questi istituti si appoggiano frequentemente a sportelli fisici di altre banche per consentire ai propri clienti di effettuare operazioni in contanti. Qualora le banche proprietarie degli sportelli decidessero di implementare commissioni particolarmente elevate, i clienti delle banche digitali potrebbero trovarsi costretti ad affrontare costi significativamente superiori rispetto al passato, specialmente nelle aree geografiche caratterizzate da un numero limitato di alternative gratuite o economicamente vantaggiose.
La riforma si inserisce in un contesto normativo più ampio che vede l’implementazione contemporanea di altre significative modifiche al settore bancario europeo, incluso l’aumento delle commissioni del circuito Bancomat programmato per luglio 2025. Il nuovo listino prezzi, che rappresenta la prima revisione tariffaria dopo oltre due anni di stabilità, prevede una differenziazione delle commissioni basata sul valore dell’acquisto, con tariffe proporzionalmente più basse per i piccoli acquisti quotidiani e più elevate per transazioni di importo significativo.
Parallelamente, il settore bancario si prepara all’entrata in vigore dell’Accessibility Act europeo, che dal 28 giugno 2025 imporrà nuovi standard di accessibilità per tutti i servizi bancari digitali, inclusi gli sportelli automatici e le applicazioni di pagamento. Questa normativa richiederà che tutti i sistemi bancari garantiscano la piena accessibilità anche alle persone con disabilità, attraverso l’implementazione di interfacce intuitive, comandi vocali, schermi ad alto contrasto e compatibilità con tecnologie assistive.
Le strategie di adattamento per i consumatori dovranno necessariamente contemplare una maggiore pianificazione delle operazioni bancarie, privilegiando prelievi di importo più consistente ma meno frequenti, e una costante verifica delle condizioni applicate dai diversi sportelli presenti sul territorio. Gli esperti raccomandano inoltre di consultare preventivamente la propria banca per comprendere le nuove condizioni contrattuali che verranno applicate e di valutare l’eventuale apertura di conti correnti presso istituti che garantiscano prelievi gratuiti anche da sportelli esterni.
La riforma del 28 giugno 2025 rappresenta quindi un momento di transizione fondamentale per il sistema bancario italiano, che dovrà bilanciare l’obiettivo di maggiore trasparenza operativa con la necessità di mantenere l’accessibilità economica dei servizi bancari essenziali. Il successo di questa trasformazione dipenderà dalla capacità delle banche di implementare politiche tariffarie equilibrate che non penalizzino eccessivamente i consumatori, specialmente quelli residenti in aree geografiche con limitata disponibilità di alternative competitive.