ChatGPT Down oggi, ecco cosa succede

La piattaforma di intelligenza artificiale di OpenAI risulta down in tutto il mondo. La situazione sembra essere più grave del previsto.

Oggi, martedì 10 giugno 2025, ChatGPT ha subito un’interruzione diffusa, lasciando numerosi utenti in tutto il mondo con messaggi di errore e risposte lente o bloccate. La piattaforma di intelligenza artificiale di OpenAI, ampiamente utilizzata per una varietà di compiti, dalla scrittura al coding, ha registrato un aumento significativo di segnalazioni di malfunzionamento.

Le problematiche sono iniziate a essere segnalate nelle prime ore della mattinata, con un picco di reclami su piattaforme di monitoraggio dello stato dei servizi come DownDetector. Gli utenti hanno riscontrato difficoltà nell’accesso al servizio, sia tramite l’applicazione mobile che la versione web, ricevendo messaggi come “A network error occurred. Please check your connection and try again” o il più generico “Hmm.. something seems to have gone wrong.” In Italia, le segnalazioni su DownDetector hanno visto un rapido aumento, concentrandosi principalmente nelle grandi città come Milano, Roma, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Perugia. La natura esatta del problema non è stata immediatamente chiarita da OpenAI, ma l’azienda ha prontamente riconosciuto il disservizio.

ChatGPT non funziona, ecco cosa succede

OpenAI ha rilasciato una dichiarazione sul proprio sito di stato, confermando di essere a conoscenza di “tassi di errore elevati e latenza” su diversi servizi, inclusi ChatGPT e, in alcuni casi, anche Sora (il suo modello di generazione video AI). L’azienda ha dichiarato di essere al lavoro per investigare la causa e implementare le mitigazioni necessarie per ripristinare la piena funzionalità. Sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sulla causa principale, questi tipi di interruzioni possono essere dovuti a sovraccarichi dei server, problemi di rete o manutenzioni impreviste.

L’interruzione di ChatGPT ha avuto un impatto significativo su migliaia di utenti che si affidano al chatbot per lavoro, studio o attività creative. Molti si sono rivolti ai social media per esprimere la loro frustrazione e cercare conferme o soluzioni alternative.

Per coloro che dipendono dall’IA per le proprie attività, esistono diverse alternative a ChatGPT che potrebbero essere utili in caso di futuri disservizi:

  • Gemini (ex Bard) di Google: Offre un’esperienza utente pulita e veloce, con la capacità di connettersi direttamente alla Ricerca Google per informazioni aggiornate. È efficace per riassumere testi, generare idee e rispondere a domande.
  • Microsoft Copilot: Integrato nei prodotti Microsoft 365 (Word, Excel, Outlook), utilizza modelli OpenAI e spesso funziona anche quando ChatGPT è in difficoltà. È utile per la stesura di documenti, la creazione di presentazioni e l’automazione di attività.
  • Claude di Anthropic: Un altro modello di linguaggio potente, noto per la sua capacità di gestire conversazioni complesse e generare testi lunghi e coerenti.

Sebbene OpenAI mantenga un’ottima percentuale di uptime complessivo per i suoi servizi, interruzioni come quella odierna non sono eventi isolati. Nel corso dell’ultimo anno, ChatGPT ha sperimentato occasionalmente problemi di accesso, latenza o tassi di errore elevati. Queste interruzioni, seppur solitamente di breve durata, evidenziano la complessità della gestione di un’infrastruttura AI su larga scala e la crescente dipendenza degli utenti da questi strumenti.

Durante un’interruzione del servizio, la cosa migliore da fare è monitorare il sito di stato ufficiale di OpenAI (status.openai.com) e piattaforme indipendenti come DownDetector per gli aggiornamenti in tempo reale. Evita di tentare soluzioni “fai da te” complesse, in quanto il problema risiede nell’infrastruttura di OpenAI. La pazienza è fondamentale, poiché l’azienda lavora per risolvere il problema nel più breve tempo possibile.

L’episodio di oggi sottolinea l’importanza di avere alternative a disposizione per non interrompere le proprie attività, soprattutto per chi fa un uso professionale di questi strumenti di intelligenza artificiale.