I dati diffusi dall’INPS sui primi mesi del 2025 offrono uno spaccato preoccupante dell’evoluzione dell’Assegno Unico Universale per i figli a carico, uno degli strumenti cardine del welfare familiare italiano. Nonostante gli sforzi del governo per potenziare la misura attraverso aumenti degli importi e l’introduzione di nuove maggiorazioni, le famiglie che ricevono il contributo sono scese per la prima volta sotto la soglia dei sei milioni al mese, evidenziando un paradosso che merita un’analisi approfondita.
L’Osservatorio Statistico dell’INPS ha rilevato che nei primi quattro mesi del 2025 sono stati erogati complessivamente 6,5 miliardi di euro a 6.084.229 nuclei familiari, a beneficio di 9.620.004 figli. Questi numeri, apparentemente positivi, nascondono una realtà più complessa: la media mensile dei beneficiari ha registrato un calo significativo rispetto al picco di oltre 6 milioni di famiglie registrato nel 2024.
Il fenomeno assume contorni ancora più preoccupanti se confrontato con i dati del 2024, quando l’Assegno Unico aveva raggiunto 6.365.693 nuclei familiari per un totale di 10.088.598 figli. La diminuzione non è stata graduale ma ha rappresentato un’inversione di tendenza rispetto alla crescita costante registrata dall’introduzione della misura nel marzo 2022.
Il governo ha implementato diverse misure per rendere l’Assegno Unico più attrattivo e sostanzioso. A partire dal marzo 2025, gli importi sono stati rivalutati con un aumento dello 0,8% in base all’indice dei prezzi al consumo. L’importo mensile varia ora da un minimo di 57,50 euro per chi non presenta l’ISEE o supera la soglia massima di 45.939,56 euro, fino a un massimo di 201 euro per la classe di ISEE minima di 17.227,33 euro.
Particolare attenzione è stata posta sulle famiglie numerose, con un incremento del 50% per i nuclei con almeno tre figli e ISEE fino a 45.939,56 euro per i figli tra 1 e 3 anni, e una maggiorazione forfettaria di 150 euro per le famiglie con almeno quattro figli. Nonostante questi incentivi, la tendenza al ribasso dei beneficiari ha continuato a manifestarsi, suggerendo che le cause del fenomeno vadano ricercate altrove.
Le Date dei Pagamenti di Luglio 2025
Per il mese di luglio 2025, l’INPS ha confermato che i pagamenti dell’Assegno Unico per i beneficiari abituali che non hanno comunicato variazioni nella propria situazione familiare o reddituale avverranno tra il 15 e il 18 luglio. Questa finestra temporale rappresenta la consueta modalità di erogazione per chi ha già ricevuto il pagamento nel mese precedente e non ha segnalato modifiche.
Per coloro che presentano domanda per la prima volta nel mese di luglio o hanno comunicato variazioni nella composizione del nucleo familiare, come la nascita di un nuovo figlio o una separazione, il pagamento sarà posticipato alla fine del mese. L’INPS ha precisato che in questi casi l’accredito avviene generalmente entro l’ultima settimana di luglio, dopo i necessari controlli e verifiche.
A Chi Spetta l’Assegno Unico
L’Assegno Unico Universale spetta a tutte le famiglie con figli a carico, rappresentando una misura di sostegno economico che si caratterizza per la sua universalità e progressività. Il contributo viene erogato per ogni figlio minorenne a carico, dal settimo mese di gravidanza, e per i figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni che si trovino in specifiche condizioni: frequenza di un corso di formazione scolastica, professionale o universitario, svolgimento di tirocinio o attività lavorativa con reddito inferiore a 8.000 euro annui, registrazione come disoccupato presso i servizi pubblici per l’impiego, o svolgimento del servizio civile universale.
Per i figli con disabilità a carico, l’assegno viene erogato senza limiti di età, garantendo un sostegno continuativo alle famiglie che affrontano maggiori difficoltà economiche. Il beneficio è accessibile a tutte le categorie di lavoratori: dipendenti pubblici e privati, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati, purché siano rispettati i requisiti di cittadinanza e residenza stabiliti dalla normativa.
L’importanza dell’ISEE aggiornato rimane fondamentale per l’accesso agli importi corretti dell’Assegno Unico. L’importo medio per figlio ad aprile 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, si è attestato su 167 euro, ma la variabilità rimane significativa in base alla situazione economica del nucleo familiare. Chi non presenta l’ISEE o supera la soglia massima riceve l’importo minimo di circa 57 euro per figlio, mentre le famiglie con ISEE nella fascia minima possono arrivare a 224 euro per figlio.
Questo meccanismo di progressività rappresenta uno degli elementi distintivi della misura, ma può anche costituire un ostacolo per alcune famiglie che non riescono a navigare efficacemente la burocrazia necessaria per ottenere il massimo beneficio. La presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica aggiornata entro il 30 giugno consente di ottenere eventuali arretrati spettanti da marzo, mentre chi non aggiorna l’ISEE continua a ricevere l’importo minimo.
Le famiglie possono controllare lo stato dell’accredito dell’Assegno Unico accedendo al proprio profilo INPS attraverso le credenziali digitali riconosciute: Carta d’Identità Elettronica (CIE), SPID o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Il sistema permette di verificare non solo l’avvenuto pagamento ma anche i dettagli relativi agli importi spettanti e alle eventuali maggiorazioni applicate.
L’INPS ha inoltre introdotto una video guida specifica per i nuovi richiedenti, disponibile per i destinatari del primo pagamento dell’Assegno Unico. Questo strumento illustra le tempistiche per il pagamento e i criteri per il calcolo dell’importo, comprese le eventuali maggiorazioni in base alla composizione del nucleo familiare.
Il calo dei beneficiari dell’Assegno Unico solleva interrogativi importanti sulle dinamiche demografiche e socio-economiche del paese. Da un lato, la diminuzione potrebbe riflettere il continuo calo della natalità italiana, con meno famiglie che necessitano del sostegno per i figli. Dall’altro, potrebbero esistere barriere amministrative o informative che impediscono ad alcune famiglie di accedere alla misura.
L’evoluzione degli importi complessivi erogati, che nei primi quattro mesi del 2025 hanno raggiunto 6,5 miliardi di euro rispetto ai 19,8 miliardi dell’intero 2024, suggerisce che nonostante gli aumenti degli importi unitari, la diminuzione del numero di beneficiari ha avuto un impatto significativo sulla spesa complessiva. La sfida per il sistema di welfare familiare italiano sarà quella di comprendere le cause profonde di questa tendenza e di implementare strategie efficaci per garantire che l’Assegno Unico raggiunga tutte le famiglie che ne hanno diritto, mantenendo nel contempo l’equilibrio tra sostenibilità finanziaria e adeguatezza del sostegno offerto alle famiglie italiane. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!