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Ferrero acquista Kellogg per 3,1 miliardi: i cereali della colazione americana diventano italiani

Ferrero acquisisce WK Kellogg per 3,1 miliardi di dollari, entrando nel mercato dei cereali da colazione americani con marchi iconici come Frosted Flakes e Froot Loops.

Il gruppo Ferrero ha ufficializzato l’acquisizione di WK Kellogg Co per 3,1 miliardi di dollari, un’operazione che segna un nuovo capitolo nell’espansione strategica del colosso dolciario di Alba nei mercati nordamericani. L’accordo, raggiunto sulla base di 23 dollari per azione in contanti, è stato approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione di WK Kellogg e rappresenta la più significativa acquisizione del gruppo italiano nel settore dei cereali da colazione.

L’operazione include la produzione, la commercializzazione e la distribuzione dell’iconico portafoglio di cereali per la colazione di WK Kellogg negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi, portando sotto l’ala Ferrero marchi storici come Kellogg’s Frosted Flakes, Kellogg’s Froot Loops, Kellogg’s Frosted Mini Wheats, Kellogg’s Special K, Kellogg’s Rice Krispies, Kellogg’s Raisin Bran, Kashi e Bear Naked. Questi marchi, profondamente radicati nella cultura americana della colazione, hanno costruito negli anni una base di consumatori fedeli che si estende per generazioni.

Giovanni Ferrero, presidente esecutivo del gruppo, ha definito l’acquisizione come “più di una semplice acquisizione: rappresenta l’unione di due aziende, entrambe con una gloriosa tradizione e generazioni di consumatori fedeli”. Il riferimento alla tradizione non è casuale: WK Kellogg è l’erede diretta della storica Kellogg Company, fondata nel 1906 da Will Keith Kellogg a Battle Creek, nel Michigan, considerata la culla della colazione industriale americana. I cereali Corn Flakes, inventati nel 1894, hanno rivoluzionato l’industria alimentare e definito gli standard della colazione per oltre un secolo.

La transazione si inserisce perfettamente nella strategia di crescita per acquisizioni esterne che Ferrero ha adottato nell’ultimo decennio, abbandonando il tradizionale approccio di crescita esclusivamente organica seguito fino al 2014. Sotto la guida di Giovanni Ferrero e dell’amministratore delegato Lapo Civiletti, nominato nel 2017, il gruppo ha messo a segno diciassette acquisizioni significative, di cui l’acquisizione di WK Kellogg rappresenta il capitolo più recente.

L’espansione nordamericana di Ferrero ha preso slancio con l’acquisizione nel 2018 dell’intero ramo dolciario della Nestlé negli Stati Uniti per 2,8 miliardi di dollari, operazione che ha portato in casa Ferrero marchi iconici come Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, Raisinets, Wonka e il diritto esclusivo sul marchio Crunch. Successivamente, il gruppo ha acquisito Wells Enterprises, il più grande produttore familiare di gelati al mondo, per 1,5 miliardi di dollari, aggiungendo al portafoglio marchi come Blue Bunny, Bomb Pop e Halo Top.

Attualmente, Ferrero conta in Nord America oltre 14.000 dipendenti distribuiti in 22 stabilimenti e 11 uffici, con un portafoglio che include i marchi tradizionali europei Nutella, Kinder, Tic Tac e Ferrero Rocher, affiancati da marchi americani acquisiti come Butterfinger, Keebler e Famous Amos, oltre a marchi di dolciumi come Jelly Belly, NERDS e Trolli. L’acquisizione di WK Kellogg amplia ulteriormente questa presenza, permettendo al gruppo di entrare in una nuova occasione di consumo e di diversificare il proprio portafoglio oltre i tradizionali segmenti del cioccolato e dei dolciumi.

I dati finanziari del 2024 evidenziano la solidità del gruppo Ferrero, che ha chiuso l’esercizio finanziario con un fatturato consolidato di 18,4 miliardi di euro, in crescita dell’8,9% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti in conto capitale hanno registrato un aumento del 18%, raggiungendo i 958 milioni di euro, concentrati principalmente negli Stati Uniti, in Italia, in Germania e in Cile. La forza finanziaria del gruppo è supportata da una presenza globale che conta 37 stabilimenti produttivi e 47.517 dipendenti in tutto il mondo.

WK Kellogg, dal canto suo, ha registrato nel 2024 vendite nette per 2,708 miliardi di dollari, con un calo del 2% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa delle difficili condizioni di mercato e del cambiamento nelle abitudini di consumo degli americani. L’azienda ha riportato un utile di 72 milioni di dollari, con un margine EBITDA del 2,62%. Nonostante le sfide del mercato, i marchi di WK Kellogg mantengono una posizione solida nel segmento dei cereali da colazione, con una storia di quasi 120 anni di leadership nel settore.

Gary Pilnick, amministratore delegato di WK Kellogg, ha commentato positivamente l’operazione, sottolineando che “questa transazione massimizza il valore per i nostri azionisti e consente a WK Kellogg di scrivere il prossimo capitolo della storica eredità della nostra azienda”. L’ingresso nel gruppo Ferrero, ha aggiunto, “fornirà maggiori risorse e maggiore flessibilità per far crescere i nostri marchi iconici in questo mercato competitivo e dinamico”.

Lapo Civiletti, amministratore delegato del Gruppo Ferrero, ha evidenziato come WK Kellogg rappresenti “un’aggiunta significativa al Gruppo Ferrero”, sottolineando che “arricchire il nostro portafoglio con questi marchi complementari per la famiglia segna un passo importante verso l’espansione della presenza di Ferrero in più occasioni di consumo e rafforza il nostro impegno nel fornire valore ai consumatori in Nord America”.

L’operazione è soggetta all’approvazione degli azionisti di WK Kellogg, alle approvazioni normative e alle altre consuete condizioni di chiusura. Il completamento è previsto per la seconda metà del 2025, momento in cui le azioni ordinarie di WK Kellogg non saranno più negoziate alla borsa di New York e la società diventerà una controllata al 100% di Ferrero. Battle Creek, Michigan, rimarrà una sede centrale per l’azienda e diventerà la sede centrale di Ferrero per i cereali in Nord America.

L’acquisizione si inserisce in un contesto di mercato caratterizzato da pressioni sui consumi, con prezzi più alti nei supermercati e una crescente attenzione dei consumatori verso opzioni alimentari più salutari. Questi fattori stanno spingendo gli americani ad adottare abitudini diverse nella spesa alimentare, creando sfide per i produttori di alimenti confezionati tradizionali. L’ingresso di Ferrero potrebbe fornire le risorse necessarie per affrontare queste sfide e investire nell’innovazione di prodotto.

L’operazione conferma l’ambizione di Ferrero di diventare un player sempre più rilevante nel mercato alimentare nordamericano, dove il gruppo genera ormai circa il 20% del proprio fatturato globale. La strategia di acquisizioni mirate, combinata con la solidità finanziaria e la capacità di innovazione del gruppo, posiziona Ferrero per una crescita sostenuta in uno dei mercati più competitivi e dinamici del mondo. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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