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Global Sumud Flotilla, cos’è e chi c’è dietro

La Global Sumud Flotilla, missione marittima internazionale che raccoglie oltre 700 attivisti da 44 Paesi per portare 200-300 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza.
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La Global Sumud Flotilla è una mobilitazione marittima internazionale lanciata nell’estate 2025 con l’obiettivo dichiarato di rompere il blocco navale israeliano sulla Striscia di Gaza e consegnare aiuti umanitari alla popolazione. Il nome “sumud”, che in arabo significa “resilienza”, è stato scelto come simbolo di resistenza civile e continuità.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra più reti attiviste già attive sul tema: la Freedom Flotilla Coalition, il Global Movement to Gaza, la Maghreb Sumud Flotilla e il network asiatico Sumud Nusantara. Queste realtà hanno coordinato la pianificazione logistica, legale e politica della missione. Il comitato direttivo comprende figure di diversa provenienza: attivisti come Greta Thunberg e Thiago Ávila, la ricercatrice Yasemin Acar, l’attivista palestinese Saif Abukeshek, la svizzera Melanie Schweizer e altri membri provenienti da oltre quaranta Paesi. La composizione internazionale del gruppo dirigente ha lo scopo di rafforzare la rappresentatività del progetto.

Secondo gli organizzatori, la Global Sumud Flotilla è la più grande iniziativa civile via mare mai realizzata. Si compone di circa 50 imbarcazioni battenti bandiera civile, con delegazioni provenienti da 44 Paesi e una partecipazione complessiva che supera i 15.000 iscritti. Le navi partite dall’Italia trasportano circa 45 tonnellate di aiuti tra alimenti, medicinali e forniture mediche.

La flottiglia ha ricevuto adesioni da personalità pubbliche e del mondo culturale. Tra i partecipanti e i sostenitori compaiono Ada Colau, ex sindaca di Barcellona, attori come Susan Sarandon, Mark Ruffalo e Liam Cunningham, esponenti politici come Zwelivelile Mandela in Sudafrica, artisti italiani tra cui Alessandro Gassmann e Fiorella Mannoia, e fumettisti come Zerocalcare.

In Europa diversi sindacati e movimenti sociali hanno espresso sostegno. A Genova i portuali hanno annunciato la disponibilità a bloccare spedizioni dirette in Israele in caso di azioni contro la flotta. In Spagna il governo ha garantito protezione consolare ai partecipanti, mentre in Portogallo l’esecutivo ha negato coperture diplomatiche nonostante la presenza di parlamentari a bordo. In America Latina il presidente colombiano Gustavo Petro ha espresso pubblicamente solidarietà.

Il governo israeliano considera la Global Sumud Flotilla una minaccia alla propria sovranità e uno strumento di pressione politica. Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha dichiarato che i partecipanti, in caso di violazione del blocco navale, potrebbero essere arrestati e trattati con le stesse misure previste per chi collabora con organizzazioni ostili. Israele ribadisce che il blocco navale su Gaza ha lo scopo di impedire il traffico di armi verso Hamas.

Gli organizzatori sottolineano il carattere civile e nonviolento della flottiglia. Tutti i partecipanti ricevono formazione legale e addestramento su come comportarsi in caso di intercettazione, con l’impegno a non rispondere con atti di violenza. La documentazione ufficiale insiste sul fatto che lo scopo non è lo scontro, bensì l’apertura di un corridoio umanitario gestito dalla società civile.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!