Il futuro televisivo di Bruno Vespa attraversa una fase di incertezza senza precedenti nella carriera del giornalista che dal 1996 rappresenta uno dei pilastri dell’informazione televisiva italiana. Durante la presentazione della nuova stagione di Porta a Porta e Cinque Minuti, il conduttore ha confermato di non aver ancora sottoscritto il rinnovo contrattuale con la Rai, alimentando speculazioni su un possibile trasferimento alla concorrenza di Mediaset che lo corteggia da anni con offerte economiche significative.
"Non è un mistero che io abbia ricevuto un’offerta da Mediaset, ma ho detto che voglio restare in Rai perché è casa mia", ha dichiarato Vespa durante l’incontro con la stampa del 7 settembre, precisando tuttavia che il contratto con Viale Mazzini resta in sospeso. "Non ho ancora firmato. C’è una discussione in corso, mi auguro che vada a finire bene. Sono fiducioso", ha aggiunto il giornalista pugliese, mostrando un cauto ottimismo che non nasconde però le complessità delle trattative in corso.
La questione assume particolare rilevanza considerando che la mancanza di un accordo contrattuale definitivo non rappresenta una novità assoluta nella carriera di Vespa, come ha ricordato lo stesso conduttore facendo riferimento al periodo in cui Mario Orfeo ricopriva il ruolo di amministratore delegato: "Quando Mario Orfeo era amministratore delegato ho lavorato un’intera stagione senza contratto". Tuttavia, l’attuale situazione si inserisce in un contesto televisivo profondamente mutato, caratterizzato da frequenti trasferimenti di volti noti tra le diverse emittenti e da una competizione sempre più accesa per assicurarsi i talenti più riconoscibili del panorama mediatico nazionale.
L’interesse di Mediaset per Bruno Vespa non rappresenta una novità recente, ma affonda le radici in una corte serrata iniziata diversi anni fa e proseguita con particolare intensità durante la gestione di Silvio Berlusconi. Il conduttore ha infatti rivelato dettagli inediti sulle proposte ricevute dall’emittente commerciale, raccontando di almeno tre occasioni distinte in cui gli è stato offerto di trasferirsi a Cologno Monzese. La prima proposta risale all’ottobre 2021, quando durante il consueto pranzo ad Arcore per la presentazione del libro annuale, Berlusconi gli chiese direttamente: "Quanto guadagni?". Alla risposta "Un milione", l’imprenditore milanese replicò senza esitazioni: "Ti offro il doppio".
La proposta di Berlusconi arrivava in un momento particolarmente delicato per i rapporti tra Vespa e la Rai, quando l’allora direttore generale Mario Orfeo aveva deciso di ridurre il compenso del conduttore del 37 per cento, una decisione che lo stesso Vespa ha definito "cosa mai avvenuta nella storia della Rai". Il taglio aveva portato la retribuzione annuale del giornalista da 1 milione e 930mila euro a 1 milione e 200mila euro, una riduzione significativa che aveva creato tensioni nei rapporti con l’azienda pubblica. Nonostante le difficoltà economiche, Vespa declinò l’offerta di Berlusconi, dichiarando la propria volontà di rimanere "fino a quando non mi avessero cacciato dalla Rai".
L’insistenza di Berlusconi non si fermò al primo rifiuto. Nell’ottobre 2022, durante un nuovo pranzo ad Arcore, l’imprenditore confermò l’offerta economica e tre giorni dopo ricontattò telefonicamente Vespa comunicandogli di aver discusso la questione con il figlio: "Ho parlato con Pier Silvio", disse, chiedendo al giornalista quante persone avrebbe voluto portare con sé nel passaggio a Mediaset. Berlusconi rimase particolarmente colpito dai costi di produzione estremamente contenuti di Porta a Porta, appena 28.600 euro a puntata, una cifra considerata "ridicola rispetto a quello di altri programmi".
Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi nel giugno 2023, il testimone del corteggiamento verso Vespa è stato raccolto dal figlio Pier Silvio Berlusconi. Il 28 settembre 2023, a margine di un’intervista per il libro dedicato ai cinque figli del Cavaliere, l’amministratore delegato di Mediaset rinnovò la proposta con una strategia diversa: "Vieni a fare un giro qui e poi magari torni in Rai", suggerì, ipotizzando programmi senza specificare le cifre economiche. Vespa ha successivamente riconosciuto la cortesia di Pier Silvio Berlusconi, ammettendo di aver "rinunciato a una cifra molto importante" per rimanere fedele alla televisione pubblica.
Parallelamente alle questioni contrattuali, Vespa ha annunciato modifiche significative alla programmazione dei suoi format per la stagione 2025. Cinque Minuti, la striscia quotidiana che doveva debuttare il 9 settembre, è stata posticipata al 29 settembre per consentire a Stefano De Martino di consolidare la propria posizione nell’access prime time con Affari Tuoi. "Cinque minuti consentirà a De Martino di testare meglio la ‘reazione’ alla Ruota della Fortuna", ha spiegato Vespa, riferendosi alla sfida degli ascolti con il programma di Gerry Scotti su Canale 5.
La decisione di posticipare Cinque Minuti rivela le difficoltà che Affari Tuoi sta incontrando nel confronto diretto con La Ruota della Fortuna. Dalla ripresa della programmazione il 2 settembre, il game show condotto da De Martino ha costantemente perso la battaglia degli ascolti, registrando il 7 settembre 3 milioni 198mila spettatori con il 18,2% di share contro i 3 milioni 706mila spettatori e il 21% di share ottenuti da Gerry Scotti. Vespa ha manifestato piena fiducia nelle capacità del giovane collega: "Rinnoviamo l’apprezzamento, l’amicizia e la fiducia a Stefano De Martino perché lui è un grande professionista e avrà le sue soddisfazioni".
Porta a Porta, intanto, si prepara a celebrare un traguardo storico. Il programma compirà trent’anni il 22 gennaio 2026, avendo debuttato su Rai 1 il 22 gennaio 1996. In questo arco temporale, il talk show ha attraversato 17 governi, ospitando 11 presidenti del Consiglio (tutti eccetto Mario Draghi), ha seguito 5 elezioni presidenziali con 3 Presidenti della Repubblica, 4 Papi e 3 Conclavi. Vespa ha sottolineato la forza del programma nella "compattezza della squadra e l’aderenza ai fatti", rivendicando che "in 30 anni non abbiamo censurato mai nessuno".
Il conduttore ha anche evidenziato il particolare rapporto che il programma ha instaurato con il pubblico italiano: "Siamo forti nella fascia più alta e più bassa della popolazione, con quella più istruita e meno istruita. Siamo realmente nazional-popolari e contiamo di continuare a parlare a tutti". Dal punto di vista economico, Vespa ha rimarcato che Porta a Porta genera "vistosissimi margini di guadagno" per la Rai grazie alle "due interruzioni pubblicitarie, ciascuna con 10 spot televisivi".
La situazione contrattuale di Vespa si inserisce in un momento di particolare fermento nel panorama televisivo italiano, caratterizzato da numerosi cambiamenti di emittente da parte di volti storici della televisione pubblica. Il caso più eclatante è stato quello di Amadeus, che ha lasciato la Rai per approdare al Nove, seguito da altri professionisti come Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Questi trasferimenti hanno intensificato la competizione tra le diverse emittenti per assicurarsi i conduttori più popolari e hanno reso più complesse le dinamiche contrattuali.
L’esperienza di Vespa con le riduzioni contrattuali non è un caso isolato nella storia recente della Rai. Durante la gestione di Mario Orfeo come direttore generale, diversi volti noti dell’emittente pubblica subirono tagli significativi ai compensi nell’ambito di una politica di contenimento dei costi. La riduzione del 37% applicata al contratto di Vespa si inseriva in questo contesto più ampio, che aveva visto anche altri conduttori affrontare rinegoziazioni economicamente svantaggiose.
Nonostante le tensioni contrattuali e le lusinghe della concorrenza, Vespa ha più volte ribadito la propria fedeltà alla Rai, definendola "casa mia". Questa dichiarazione di appartenenza assume particolare significato considerando che il giornalista ha effettivamente rinunciato a offerte economiche molto vantaggiose per rimanere nell’emittente pubblica. La "vecchia profezia" menzionata da Berlusconi, secondo cui Vespa avrebbe chiuso la carriera a Mediaset, resta per ora inadempiuta.
I prossimi giorni saranno decisivi per definire il futuro professionale di uno dei giornalisti più influenti della televisione italiana. La risoluzione della questione contrattuale con la Rai determinerà se Vespa continuerà a essere il volto storico dell’informazione pubblica o se accetterà finalmente le avances di Mediaset, che negli anni ha dimostrato una determinazione costante nel tentativo di assicurarsi i suoi servigi. L’evolversi della situazione avrà certamente ripercussioni significative sull’equilibrio del panorama televisivo italiano e sulla programmazione informativa delle principali emittenti nazionali.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!