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Meteo, Inverno Pronto ad Arrivare in Anticipo: segnali chiari già da ottobre

L’inverno potrebbe arrivare prima del previsto: ottobre parte con freddo e neve in quota, i modelli vedono nuovi affondi artici già entro metà mese. Occhi puntati su novembre.

L’Autunno 2025 si sta rivelando radicalmente diverso rispetto a quanto osservato negli ultimi anni, e i segnali precoci di un possibile anticipo della stagione invernale sono ormai difficili da ignorare. Già da metà settembre, infatti, il pattern atmosferico europeo ha iniziato a mostrare una configurazione più dinamica, con scambi meridiani che hanno favorito l’ingresso di masse d’aria fredda in discesa dal Nord Europa. Questi elementi, per quanto prematuri nel calendario, sono indizi concreti di un’inversione di tendenza rispetto alle stagioni recenti, dominate da persistenti anomalie calde e dalla presenza ingombrante dell’anticiclone africano.

L’inizio di ottobre ha segnato un netto calo termico, con temperature inferiori alla media del periodo fino a -3/-4°C in diverse aree del Centro-Nord, e con i primi episodi di neve segnalati già oltre i 1500-1700 metri sulle Alpi orientali. Una simile configurazione, se si fosse verificata in pieno inverno, avrebbe potuto innescare nevicate abbondanti anche a bassa quota. Il dato più rilevante, tuttavia, resta la precocità con cui si sono manifestati questi segnali: il raffreddamento precoce della troposfera e la maggiore instabilità atmosferica sembrano costituire un terreno favorevole all’ingresso di nuove saccature atlantiche già nella seconda decade di ottobre.

Le simulazioni dei principali modelli matematici, in particolare ECMWF e GFS, stanno convergendo su una linea interpretativa piuttosto chiara: tra il 12 e il 18 ottobre si profilano nuovi affondi freddi dai quadranti settentrionali, capaci di riportare un calo termico generalizzato e nuove nevicate sulle Alpi e, localmente, anche sugli Appennini centro-settentrionali oltre i 1600 metri.

>> Nuova Ondata di Freddo Invernale nella seconda metà di Ottobre

Il Mediterraneo centrale, in questo contesto, appare particolarmente vulnerabile per via di una pressione ridotta sul comparto iberico e di un blocco anticiclonico in consolidamento tra Islanda e Regno Unito: un assetto barico che favorirebbe l’instaurarsi di un pattern a NAO negativa, storicamente favorevole a eventi freddi sull’Europa meridionale.

Va inoltre evidenziato come la precoce fine dell’estate meteorologica – già a partire dalla seconda metà di agosto si sono registrati i primi segnali di cedimento della cupola calda subtropicale – abbia anticipato l’attivazione del flusso perturbato atlantico verso latitudini più basse. Questo potrebbe suggerire l’avvio di una stagione autunnale e invernale più dinamica e potenzialmente più fredda rispetto al recente passato. Naturalmente, il ruolo dell’anticiclone africano resta una variabile chiave: qualora riuscisse a imporsi nuovamente nel bacino del Mediterraneo, potrebbe inibire le discese fredde e riproporre situazioni di stallo barico. Tuttavia, ad oggi, i segnali appaiono orientati in una direzione opposta, almeno nel medio termine.

Sarà fondamentale monitorare l’evoluzione nel mese di novembre, periodo storicamente cruciale per gettare le basi termodinamiche della stagione invernale. Se la tendenza attuale verrà confermata, potremmo trovarci di fronte a un inverno 2025-2026 non solo in partenza anticipata, ma anche contraddistinto da fasi fredde e nevose più marcate rispetto agli ultimi anni.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!