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Da Londra a New York in treno in 54 minuti, l’incredibile progetto di Elon Musk

Elon Musk propone un tunnel sottomarino transatlantico di 5000 km con tecnologia Hyperloop per collegare Londra e New York in 54 minuti, ma le sfide ingegneristiche e i costi astronomici rendono il progetto estremamente complesso.

La possibilità di viaggiare da Londra a New York in cinquantaquattro minuti rappresenta oggi una delle sfide ingegneristiche più audaci dell’era moderna. Il progetto di tunnel transatlantico, sostenuto da The Boring Company di Elon Musk, propone di rivoluzionare completamente il concetto di trasporto intercontinentale attraverso l’impiego di tecnologie avanzate che combinano sistemi di scavo innovativi con la tecnologia Hyperloop.

L’ambizioso progetto prevede la realizzazione di un tunnel sottomarino che attraverserebbe l’Oceano Atlantico per una lunghezza complessiva di cinquemila chilometri, utilizzando treni a levitazione magnetica capaci di raggiungere velocità superiori ai quattromila chilometri orari in un ambiente pressurizzato privo di aria. Per comprendere l’enormità dell’impresa, è sufficiente confrontare questa dimensione con il tunnel Seikan in Giappone, attualmente il tunnel sottomarino più lungo del mondo con i suoi cinquantatré chilometri e ottocento metri, inaugurato nel marzo 1988 dopo diciassette anni di costruzione e un investimento di tre miliardi e seicento milioni di dollari.

La tecnologia alla base del progetto transatlantico si fonda sui principi dell’Hyperloop, sistema di trasporto che prevede l’utilizzo di capsule a levitazione magnetica all’interno di tubi a bassa pressione. Questa soluzione tecnologica eliminerebbe la resistenza dell’aria, consentendo ai convogli di raggiungere velocità che superano di dieci volte quelle degli aeromobili commerciali attuali. I treni maglev utilizzerebbero potenti elettromagneti per sollevarsi dai binari, riducendo l’attrito e massimizzando l’efficienza energetica del trasporto.

Dal punto di vista ingegneristico, il progetto contempla due possibili tracciati principali. Il primo prevederebbe un percorso che sfrutti la presenza di tratti via terraferma, attraversando dal punto di partenza di New York il Canada, la Groenlandia, l’Islanda e la Scozia per raggiungere infine Londra, con uno sviluppo complessivo di circa seimilatrecento chilometri. La seconda opzione, più diretta ma tecnicamente più complessa, attraverserebbe l’Oceano Atlantico per un tratto molto esteso, raggiungendo l’Inghilterra quasi direttamente attraverso il Canada e l’Irlanda, con uno sviluppo di circa cinquemilaottocento chilometri e un’estensione in mare tale da attraversare zone con quattro chilometri di profondità del battente idrico.

Le sfide ingegneristiche che il progetto dovrebbe affrontare sono senza precedenti nella storia delle costruzioni. La principale difficoltà è rappresentata dalla dorsale medio-atlantica, una vasta catena vulcanica sottomarina che si estende per sessantacinquemila chilometri attraverso l’oceano come una cicatrice geologica. Questa formazione presenta attività sismica costante ed eruzioni vulcaniche, costituendo un ostacolo che potrebbe compromettere la stabilità dell’intera infrastruttura. Le pressioni estreme presenti a cinquemilacinquecento metri di profondità, sufficienti a schiacciare le strutture convenzionali, richiederebbero lo sviluppo di tecnologie di protezione e costruzione completamente innovative.

Per superare queste difficoltà, gli ingegneri stanno valutando l’impiego di tunnel sommersi sospesi, conosciuti anche come Ponti di Archimede, che sfrutterebbero la spinta idrostatica per galleggiare a profondità controllate ancorate al fondale marino. Questa soluzione tecnologica, basata sul principio secondo cui un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del volume di liquido spostato, eliminerebbe la necessità di costruire piloni di sostegno tradizionali.

Le tecnologie di scavo attualmente disponibili rappresentano un ulteriore limite alla realizzazione del progetto. Le tunnel boring machine utilizzate per opere come il tunnel della Manica, lungo trentotto chilometri e completato in sei anni, risulterebbero inadeguate per un’opera di questa portata. Con le tecniche attuali, utilizzando le stesse metodologie impiegate per l’Eurotunnel, sarebbero necessari quasi ottocento anni per completare l’intero tracciato tra Londra e New York.

The Boring Company ha sviluppato macchine scavatrici di nuova generazione, denominate Prufrock, progettate per aumentare significativamente la velocità di scavo e ridurre i costi. Questi macchinari sono in grado di perforare un miglio per settimana, rappresentando un miglioramento di sei volte rispetto ai modelli precedenti. L’azienda di Musk ha già dimostrato le proprie capacità in California e Las Vegas, dove ha costruito tunnel in tempi record, ma il progetto transatlantico richiederebbe di affrontare sfide senza precedenti come la perforazione sotto il fondale oceanico in condizioni estreme.

Il costo stimato per la realizzazione dell’intera opera si aggira intorno ai venti trilioni di dollari secondo la maggior parte delle valutazioni ingegneristiche, una cifra che rappresenta più del prodotto interno lordo di molte nazioni sviluppate. Tuttavia, Elon Musk ha dichiarato nel dicembre 2024 che The Boring Company potrebbe realizzare il tunnel per soli venti miliardi di dollari, una cifra mille volte inferiore alle stime tradizionali, grazie alle innovazioni tecnologiche sviluppate dalla sua azienda.

L’impatto ambientale rappresenta un’altra considerazione fondamentale del progetto. La tecnologia Hyperloop utilizza energia rinnovabile e produce zero emissioni dirette, offrendo un’alternativa sostenibile ai voli transatlantici che attualmente generano significative quantità di anidride carbonica. La costruzione del tunnel dovrebbe tuttavia essere progettata per proteggere l’ecosistema oceanico da eventuali danni, richiedendo studi approfonditi sull’impatto sulla biodiversità marina.

Dal punto di vista economico, un tunnel transatlantico operativo trasformerebbe radicalmente i modelli di viaggio e le connessioni commerciali tra Europa e Nord America. La riduzione dei tempi di percorrenza da otto ore di volo a meno di un’ora di treno potrebbe incentivare scambi commerciali e culturali senza precedenti, collegando direttamente due dei principali centri finanziari mondiali.

La fattibilità tecnica del progetto rimane oggetto di dibattito nella comunità ingegneristica internazionale. Mentre alcuni esperti considerano l’iniziativa prematura rispetto alle attuali capacità tecnologiche, altri sottolineano come molte delle innovazioni proposte da Musk in passato, inizialmente accolte con scetticismo, siano poi diventate realtà concrete. L’esperienza di SpaceX con i razzi riutilizzabili e di Tesla con i veicoli elettrici dimostra la capacità dell’imprenditore sudafricano di trasformare visioni apparentemente impossibili in successi commerciali.

I precedenti storici di grandi opere infrastrutturali offrono prospettive contrastanti sulla realizzabilità del progetto. Il tunnel della Manica, completato dopo decenni di pianificazione con un investimento di circa undici miliardi di euro, ha dimostrato la fattibilità tecnica di collegamenti sottomarini su distanze significative, pur operando in perdita economica per molti anni successivi all’inaugurazione.

Le implicazioni geopolitiche di un collegamento fisico permanente tra Europa e Nord America sarebbero enormi, richiedendo coordinamento internazionale senza precedenti tra governi, autorità di regolamentazione e organizzazioni ambientali. La gestione di un’infrastruttura che attraversa acque internazionali richiederebbe nuovi framework legali e accordi multilaterali.

Nonostante le sfide monumentali, il progetto rappresenta l’evoluzione naturale delle tecnologie di trasporto ad alta velocità. I progressi nei sistemi maglev, già operativi in Giappone, Cina e Germania, e lo sviluppo continuo delle tecnologie Hyperloop suggeriscono che i fondamenti tecnici per un tunnel transatlantico potrebbero diventare realtà nel corso dei prossimi decenni.

La timeline di realizzazione rimane incerta, ma gli esperti stimano che, anche con tecnologie rivoluzionarie, sarebbero necessari almeno cinquant’anni per completare l’intera opera. Tuttavia, l’approccio modulare proposto da The Boring Company potrebbe consentire una costruzione graduale, con sezioni operative che potrebbero essere inaugurate progressivamente durante il lungo processo di costruzione. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!