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Meteo, Crollo delle Temperature in Abruzzo: superati i -11°C

Notte glaciale in Abruzzo: -11,1°C a Roccaraso e forti inversioni termiche tra valli e monti. Persistono le condizioni ideali per gelo, brinate e nebbie nei bassi strati.

Notte di gelo profondo in Abruzzo, dove la regione è tornata sotto l’influenza di un regime atmosferico anticiclonico tipico del tardo autunno, caratterizzato da cieli sereni, aria secca e ventilazione quasi assente. Queste condizioni hanno favorito la formazione di una delle inversioni termiche più significative di novembre, con valori minimi eccezionalmente bassi nelle conche e sugli altopiani interni, mentre le temperature in quota sono rimaste sorprendentemente miti. Un quadro che rientra nella configurazione classica del cosiddetto gelo radiativo, fenomeno ben noto ai meteorologi, ma che in questo caso ha raggiunto intensità notevoli.

Nel dettaglio, il valore più estremo della notte è stato rilevato a Roccaraso – Piano Aremogna (1405 m), dove la temperatura ha toccato i −11,1 °C. A breve distanza, Campo Felice – località Camardosa (1530 m) ha registrato −10,4 °C, seguito dall’Altopiano delle Rocche (1260 m) con −9,5 °C. Ancora significativi i −8,0 °C di Piani di Pezza (1450 m) e i −6,7 °C di Castel del Monte – Pietrattina (1465 m). Anche località meno elevate come Rocca di Mezzo (1280–1370 m) e Pescasseroli – Vallechiara (1190 m) hanno fatto segnare valori minimi rispettivamente di −6,0 °C. Si tratta di temperature che, in alcuni casi, risultano più rigide rispetto a quelle tipiche di gennaio.

L’inversione termica che ha interessato la regione è stata innescata da un intenso raffreddamento notturno del suolo per irraggiamento, facilitato dalla lunga durata della notte e dall’assenza di nuvolosità. Senza la presenza di vento, l’aria fredda — più densa — si è raccolta nei bassi strati, in particolare nelle conche e nei fondovalle, formando veri e propri “laghi d’aria fredda”. Al contrario, a poche centinaia di metri dal suolo, le temperature risultavano sensibilmente più elevate, creando il classico profilo termico invertito in cui si osserva un aumento della temperatura con l’altitudine, in netta controtendenza rispetto alla norma.

Le conseguenze sul territorio sono evidenti: gelate estese su prati e colture, brinate abbondanti all’alba e nebbie dense nei bassi strati, in particolare nelle zone pianeggianti e lungo i corsi d’acqua, come nella conca del Fucino e nell’area aquilana. La stabilità atmosferica e la mancanza di ventilazione hanno inoltre causato un peggioramento della qualità dell’aria nei centri urbani, con accumulo di inquinanti nei bassi strati.

Il quadro sinottico non mostra, al momento, segnali di cambiamento sostanziale: l’alta pressione continuerà a dominare lo scenario meteorologico abruzzese almeno per i prossimi giorni. Di conseguenza, le condizioni favorevoli alle inversioni termiche persisteranno, con minime ancora ben sotto lo zero nelle aree interne e pomeriggi più miti, soprattutto nelle zone collinari e montane esposte al sole. Solo l’ingresso di una perturbazione in grado di rimescolare la colonna d’aria — attraverso venti moderati o copertura nuvolosa estesa — potrà porre fine a questa fase marcatamente anticiclonica.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!