Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Il Castello di Cenerentola esiste davvero e si trova in Valle d’Aosta

Castel Savoia, noto come il Castello di Cenerentola, rappresenta un gioiello architettonico unico in Valle d’Aosta, costruito dalla Regina Margherita di Savoia come residenza estiva tra il 1899 e il 1904 nelle suggestive montagne di Gressoney-Saint-Jean.

Negli scenari alpini della Valle d’Aosta, nascosto tra i boschi di conifere della Valle del Lys a Gressoney-Saint-Jean, sorge un castello che sembra uscito direttamente dalle pagine di una fiaba: Castel Savoia, conosciuto come il “Castello di Cenerentola” per il suo aspetto incantevole e le caratteristiche architettoniche che evocano immediatamente atmosfere da racconto fantasy. La dimora reale, con le sue cinque torri cuspidate dai tetti blu che svettano tra i pini secolari, rappresenta uno dei gioielli architettonici più affascinanti del patrimonio sabaudo, incastonato in una posizione panoramica eccezionale ai piedi del Colle della Ranzola.

La costruzione del castello, iniziata nel 1899 e completata nel 1904, fu voluta dalla Regina Margherita di Savoia, prima regina consorte d’Italia e moglie di Re Umberto I. La sovrana, nota appassionata di montagna e prima donna a scalare il Monte Rosa, aveva scoperto l’incantevole valle di Gressoney soggiornando come ospite dei baroni Beck Peccoz a partire dal 1889. Il legame profondo con questi paesaggi alpini la spinse a commissionare una residenza estiva che potesse coniugare il lusso regale con la semplicità montana di cui si era innamorata, scegliendo una località denominata non a caso “Belvedere” per lo splendido panorama che domina l’intera vallata fino al ghiacciaio del Lyskamm e alle imponenti vette del Monte Rosa.

Il progetto architettonico fu affidato a Emilio Stramucci, architetto di corte che aveva già lavorato per la famiglia reale nelle decorazioni neobarocche del Palazzo Reale di Torino e del Quirinale. La cerimonia di posa della prima pietra si svolse il 24 agosto 1899 alla presenza di Re Umberto I, che tuttavia non poté mai vedere l’opera completata essendo stato assassinato l’anno successivo a Monza. Il castello presenta uno stile eclettico che fonde elementi neogotici con influenze dello stile lombardo del XV secolo, particolarmente apprezzato in Francia e in Savoia. La struttura si sviluppa attorno a un nucleo centrale rettangolare da cui si elevano cinque torri cuspidate, ciascuna diversa dalle altre per forma e dimensioni, creando un profilo architettonico unico e immediatamente riconoscibile.

Per la realizzazione del castello furono utilizzati esclusivamente materiali locali di pregio, in particolare pietra grigia da taglio proveniente dalle cave di Chiappey a Gressoney, di Gaby e di Vert presso Donnas, che conferisce alla struttura quel caratteristico colore chiaro che si armonizza perfettamente con l’ambiente alpino circostante. L’edificio si articola su tre piani principali: il pianterreno ospita i salotti, la sala da pranzo con il suo monumentale camino, la sala da gioco con biliardo e la suggestiva veranda semicircolare che offre una vista mozzafiato sulle cime alpine; il piano nobile è riservato agli appartamenti reali della Regina Margherita e dei suoi ospiti illustri; il secondo piano, non visitabile, era destinato ai gentiluomini di corte, mentre i sotterranei fungevano da cantine e depositi.

All’interno del castello spicca la magnifica scalinata in rovere a doppia rampa semicircolare, vera opera d’arte dell’ebanisteria dell’epoca, realizzata dal famoso intagliatore torinese Michele Dellera, fornitore della Casa Reale. Gli ambienti conservano tuttora l’arredo originale che riflette il gusto raffinato della sovrana: dipinti murali ornamentali del pittore Carlo Cussetti, soffitti lignei decorati con simboli sabaudi e motivi floreali, tappezzerie in tessuto di lino e seta, vetrate colorate e mobili ispirati al gusto medievale. Un dettaglio ricorrente e particolarmente suggestivo è la presenza del fiore della margherita, che si ritrova ovunque come firma discreta della regina, un omaggio floreale al suo stesso nome che rende ogni ambiente ancora più personale e intimo.

La Regina Margherita trascorse al Castel Savoia tutte le estati dal 1904 fino al 1925, anno precedente la sua morte avvenuta a Bordighera nel gennaio 1926. Durante questi lunghi soggiorni montani, la sovrana trasformò il castello in un vivace centro culturale, ospitando nobili, artisti e letterati di fama europea, tra cui il celebre poeta Giosuè Carducci. Questi incontri contribuirono significativamente a promuovere il turismo d’élite in Valle d’Aosta e a diffondere la passione per l’alpinismo tra l’aristocrazia dell’epoca. La presenza regale attrasse l’attenzione di personalità influenti che seguirono l’esempio della regina, favorendo lo sviluppo delle infrastrutture turistiche e beneficiando l’economia locale attraverso la valorizzazione dell’artigianato tradizionale valdostano.

Dopo la morte della Regina Margherita, il castello attraversò un periodo di abbandono fino al 1936, quando venne acquistato dall’industriale milanese Ettore Moretti. Solo nel 1981 la struttura divenne proprietà della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che avviò importanti lavori di restauro e valorizzazione, riaprendo il castello al pubblico negli anni Novanta. Oggi Castel Savoia rappresenta una delle principali attrazioni turistiche della regione, con circa 70.000 visitatori annui che ne testimoniano il fascino immutato nel tempo. La struttura ospita regolarmente concerti, mostre ed eventi culturali durante la stagione estiva, mantenendo viva la tradizione di centro culturale voluta dalla Regina Margherita.

Il parco che circonda il castello merita una menzione particolare per la sua bellezza paesaggistica e il valore botanico. Nel 1990 è stato creato il Giardino Botanico Alpino di Castel Savoia, un’area di circa 1.000 metri quadrati costituita da una serie di aiuole rocciose che riproducono l’ambiente alpino naturale. Il giardino ospita oltre 300 specie di piante alpine provenienti da tutto il mondo, tra cui il Giglio martagone, il Rododendro ferrugineo, la Stella alpina, l’Aquilegia, l’Arnica montana, i Semprevivi, le Genziane e le Sassifraghe. Questa collezione botanica ha principalmente una valenza estetica e turistica, differenziandosi dagli altri giardini botanici valdostani per la scelta di privilegiare cultivar e ibridi ornamentali accanto alle specie locali. Il periodo migliore per la visita è durante i mesi di luglio e agosto, quando le fioriture raggiungono il loro massimo splendore.

La posizione del castello offre inoltre numerose opportunità per escursioni e passeggiate panoramiche nei dintorni. Il Sentiero della Regina collega Castel Savoia al Lago Gover attraverso un percorso che la sovrana amava particolarmente, permettendo ai visitatori di immergersi nella stessa bellezza naturale che conquistò il cuore della prima regina d’Italia. Il Colle della Ranzola, raggiungibile attraverso il sentiero numero 3, offre una vista spettacolare verso ovest sul Monte Bianco e rappresentava un tempo il collegamento ideale per gli emigranti valsesiani diretti nella Valle Grande d’Aosta. Da qui è possibile proseguire verso la Punta della Regina per godere di un panorama ancora più ampio che abbraccia l’intero massiccio del Monte Rosa.

Il castello è aperto al pubblico da aprile a settembre tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, mentre nel periodo invernale l’orario è ridotto dalle 10.00 alle 17.00 con chiusura il lunedì. Le visite guidate, della durata di circa 45 minuti, permettono di scoprire gli appartamenti reali, gli ambienti di rappresentanza e la storia affascinante di questa dimora che ha saputo mantenere intatto il suo fascino fiabesco attraverso più di un secolo di storia. Il costo del biglietto d’ingresso è di 8 euro per gli adulti, con riduzioni per gruppi e gratuità per i giovani fino ai 25 anni, rendendo questo gioiello architettonico accessibile a un vasto pubblico di appassionati di storia, arte e natura. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!