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Meteo, ecco Dove Nevicherà Domani domenica 16 novembre: le aree interessate

Domenica 16 novembre nevicherà sulle Alpi tra 1800 e 2000 metri con maltempo al Nord, mentre il Sud godrà di tempo stabile e temperature miti.

Domenica 16 novembre 2025 si preannuncia come una giornata di svolta meteorologica per l’Italia, con il passaggio di una seconda perturbazione atlantica che porterà precipitazioni diffuse e il ritorno della neve sulle montagne settentrionali. Le nevicate interesseranno principalmente l’arco alpino, con fiocchi che cadranno a quote comprese tra i 1800 e i 2000 metri, segnando un primo assaggio della stagione invernale dopo settimane caratterizzate da temperature insolitamente miti per il periodo.

La perturbazione atlantica in arrivo rappresenta il secondo impulso instabile del fine settimana e si rivelerà significativamente più intenso rispetto a quello di sabato. Il sistema perturbato attraverserà le regioni settentrionali determinando un peggioramento marcato delle condizioni atmosferiche, con piogge battenti che interesseranno in particolare Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Le precipitazioni assumeranno carattere di maggiore intensità sui settori montuosi, dove l’apporto di umidità dalle correnti sud-occidentali si scontrerà con le masse d’aria più fredde presenti in quota.

Sulle Alpi occidentali, che comprendono i massicci valdostani e piemontesi, la quota neve si attesterà inizialmente sui 2000-2200 metri durante le ore mattutine, per poi scendere progressivamente fino a raggiungere i 1800-2000 metri nel corso del pomeriggio e della serata. Le Alpi Marittime e le zone di confine tra Piemonte e Liguria vedranno precipitazioni moderate e localmente forti, con accumuli nevosi significativi oltre i duemila metri di altitudine. Lo zero termico si posizionerà attorno ai 2200-2400 metri, garantendo condizioni favorevoli per nevicate copiose sui rilievi più elevati.

Nelle regioni alpine centro-orientali, dalla Lombardia al Trentino-Alto Adige fino alle Dolomiti venete e alle Alpi Carniche friulane, le nevicate seguiranno una dinamica simile. In Trentino le precipitazioni si intensificheranno nel corso della giornata di domenica, con quota neve prevista oltre i 2200 metri nelle ore centrali, destinata ad abbassarsi fino ai 1800-2000 metri in serata e nella notte successiva. Gli accumuli complessivi attesi entro la giornata di lunedì ammontano a 20-50 millimetri di pioggia equivalente, che si tradurranno in 20-50 centimetri di neve fresca oltre i 2500 metri di quota.

Il Friuli Venezia Giulia sarà interessato da un peggioramento progressivo con piogge diffuse che si intensificheranno nel pomeriggio e in serata. Sulle Alpi Carniche e Giulie la quota neve si abbasserà repentinamente in serata, raggiungendo i 1000 metri circa sulle Alpi e i 1500 metri sulle Prealpi Giulie. Le precipitazioni assumeranno carattere abbondante soprattutto sulle Prealpi orientali, dove non si escludono accumuli considerevoli accompagnati da venti sostenuti di Libeccio sulla costa, con possibili mareggiate e fenomeni di acqua alta.

In Lombardia i settori montuosi vedranno precipitazioni persistenti con nevicate oltre i 1800-2000 metri, mentre in pianura domineranno le piogge diffuse. Particolare attenzione andrà riservata ai rilievi prealpini lombardi e alle zone montane del Varesotto, del Comasco e della Bergamasca, dove le precipitazioni potranno assumere carattere intenso. Anche il Veneto occidentale e centrale vedrà precipitazioni moderate sui rilievi, con quota neve che in serata si abbasserà fino ai 1500 metri nelle zone alpine più settentrionali.

Sulla Liguria si concentreranno le precipitazioni più intense della giornata. Il Levante ligure e la zona della Versilia saranno interessati da rovesci temporaleschi e possibili nubifragi, a causa dell’interazione tra le correnti umide meridionali e l’orografia locale. I settori appenninici al confine tra Liguria e Piemonte riceveranno precipitazioni moderate e localmente forti, con quota neve che si manterrà elevata attorno ai 2000 metri data la relativa mitezza delle masse d’aria in transito.

L’Emilia Romagna vedrà condizioni variabili, con precipitazioni più probabili sui settori occidentali della regione e lungo il crinale appenninico. Sull’Appennino tosco-emiliano la quota neve si attesterà sui 1800-2000 metri, con possibili accumuli sui rilievi più elevati. La pianura emiliana sarà interessata da piogge diffuse ma generalmente moderate, mentre sul versante romagnolo le precipitazioni risulteranno più sparse e intermittenti.

La Toscana settentrionale, in particolare l’alta Toscana e le zone appenniniche, sarà coinvolta dal maltempo con piogge diffuse e possibili rovesci intensi. La quota neve sull’Appennino tosco-emiliano si manterrà attorno ai 1800-2000 metri, garantendo nevicate sui rilievi più elevati. Le zone costiere tirreniche, dalla Versilia alla Lunigiana, potrebbero essere interessate da fenomeni localmente molto intensi, con accumuli pluviometrici significativi.

Al contrario, le regioni del Centro-Sud peninsulare godranno di condizioni meteorologiche decisamente più favorevoli. Sul versante adriatico centrale, in Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale, il tempo si manterrà prevalentemente soleggiato o al più caratterizzato dal passaggio di innocue velature. Le temperature in queste zone risulteranno insolitamente miti per il periodo, con valori massimi che potrebbero raggiungere i 19-23 gradi centigradi, complice la spinta dei venti meridionali di Scirocco.

Al Sud e sulle Isole maggiori il quadro meteorologico resterà stabile e sostanzialmente soleggiato. Sicilia e Sardegna vedranno cieli sereni o poco nuvolosi, con temperature che si manterranno su valori molto gradevoli e superiori alla media stagionale. A Palermo e Cagliari le massime potrebbero toccare i 24-25 gradi, valori tipici del periodo autunnale ma comunque superiori alla norma. Anche Campania, Basilicata e Calabria beneficeranno di condizioni di bel tempo, con temperature miti e scarsa nuvolosità.

Le temperature subiranno un calo generalizzato al Nord e sulle regioni centrali tirreniche, riportandosi su valori più consoni al periodo. Le minime in montagna scenderanno sensibilmente, con lo zero termico che dalle quote elevate di 2800-3000 metri dei giorni precedenti si abbasserà fino ai 2200-2400 metri. Nelle valli alpine e prealpine le temperature minime si attesteranno tra i 10 e i 12 gradi, mentre le massime non supereranno i 11-13 gradi, determinando una sensazione di freddo percepito accentuata dall’umidità e dalle precipitazioni.

I venti assumeranno un ruolo determinante nella configurazione meteorologica di domenica. In quota soffieranno venti moderati o forti da sud-ovest sulle Alpi e da sud sull’Appennino, mentre sulla costa ligure e alto Adriatico si registreranno rinforzi di Libeccio e Scirocco con raffiche che potranno raggiungere intensità sostenuta. Il moto ondoso aumenterà progressivamente sui mari di ponente, con mari mossi o molto mossi al largo, mentre sull’alto Adriatico si prevedono condizioni di mare mosso con possibili criticità sulla costa friulana.

Gli accumuli nevosi attesi per domenica rappresenteranno una buona notizia per il comparto sciistico e per il bilancio idrico montano. Sulle Alpi centrali e occidentali si stimano accumuli compresi tra 15 e 40 centimetri oltre i 2500 metri, con punte superiori sui massicci più esposti alle correnti umide meridionali. Questi apporti nevosi, sebbene ancora modesti per l’avvio della stagione sciistica, costituiranno una base importante in vista delle nevicate più consistenti previste dalla settimana successiva.

La perturbazione di domenica rappresenta soltanto il preludio di una fase meteorologica più dinamica e fredda che caratterizzerà la terza decade di novembre. Le proiezioni modellistiche indicano l’arrivo di un’irruzione di aria fredda di origine artico-marittima a partire da giovedì 20 novembre, con un deciso abbassamento delle temperature e la possibilità di nevicate a quote decisamente più basse, potenzialmente fino ai 400-600 metri sulle Alpi e ai 1100-1300 metri sull’Appennino centro-settentrionale.

In sintesi, domenica 16 novembre 2025 segnerà una netta demarcazione meteorologica tra un Nord Italia pienamente autunnale, con maltempo diffuso e prime nevicate significative in montagna, e un Centro-Sud ancora caratterizzato da condizioni climatiche miti e stabili. Le nevicate sulle Alpi, con quota compresa tra 1800 e 2000 metri, rappresenteranno il primo segnale concreto dell’avvicinarsi della stagione invernale, inaugurando una fase più dinamica e fredda che caratterizzerà il resto del mese di novembre.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!