Substack è diventata negli ultimi anni la piattaforma emergente che sta rivoluzionando il modo in cui giornalisti, scrittori e divulgatori comunicano direttamente con i loro lettori. Nata nel 2017 da un’idea di Chris Best, Jairaj Sethi e Hamish McKenzie – fondatori che traevano ispirazione dal modello di newsletter premium di Ben Thompson – la piattaforma americana ha iniziato il suo vero decollo nel 2020, coincidendo con la pandemia di COVID-19. Da allora, la crescita è stata esponenziale: secondo i dati più recenti, Substack ospita oltre 5 milioni di abbonamenti pagati a marzo 2025, con un incremento di un milione di abbonamenti in soli quattro mesi rispetto a novembre 2024.
Cos’è Substack e come funziona
Substack è una piattaforma di pubblicazione online che fornisce infrastrutture complete per la gestione di newsletter digitali in abbonamento. Consente agli scrittori di inviare contenuti direttamente ai loro abbonati senza intermediari, mantenendo un controllo totale sulla propria audience. La piattaforma si distingue per la sua semplicità di utilizzo: chiunque desideri creare una newsletter può registrarsi e iniziare a pubblicare contenuti, sia articoli, podcast che video, senza necessità di competenze tecniche avanzate.
Il modello economico di Substack si basa sulla monetizzazione tramite abbonamenti a pagamento: i creator possono decidere autonomamente il prezzo di iscrizione e offrire contenuti esclusivi ai sottoscrittori, mentre Substack trattiene il 10% dei ricavi per sostenere le proprie operazioni e fornire supporto agli utenti. La piattaforma funziona come un ecosistema integrato dove i lettori possono scoprire nuove pubblicazioni attraverso sezioni dedicate, raccomandazioni personali e algoritmi di suggerimento. Inoltre, Substack offre ai creator strumenti di analisi per monitorare le performance, visualizzare statistiche sui lettori e tracciare le interazioni con i contenuti.
Un aspetto fondamentale che distingue Substack dai social network tradizionali è l’assenza di pubblicità invasiva e banner pubblicitari. Questa scelta consente agli autori di mantenere l’autenticità dei propri contenuti e ai lettori di fruire di una esperienza di lettura pulita e concentrata. La piattaforma inoltre consente l’interazione diretta tra autore e lettori attraverso commenti, discussioni e conversazioni che creano un senso tangibile di comunità attorno ai temi trattati.
Perché Substack sta vivendo un momento di grande popolarità
Il fenomeno Substack ha raggiunto un nuovo apice nel 2024 e nel 2025, principalmente a causa di fattori strutturali che hanno reso la piattaforma sempre più attraente per professionisti della comunicazione. In primo luogo, il modello di network effects – ovvero il fenomeno per il quale il valore di una piattaforma cresce proporzionalmente al numero di utenti – ha favorito una crescita virale dei creator e dei lettori. Più abbonati si iscrivono a Substack, più facilmente scoprono nuove pubblicazioni, e una volta aggiunto un metodo di pagamento al proprio account, l’acquisto di ulteriori abbonamenti richiede un semplice click. Secondo Substack stessa, circa il 70% dei nuovi abbonamenti a pubblicazioni importanti proviene da raccomandazioni interne alla piattaforma, fenomeno che crea un circolo virtuoso di crescita organica.
In secondo luogo, Substack ha rappresentato una risposta concreta alla crisi dell’editoria tradizionale e ai mutamenti nel panorama dei media. Mentre i giornali faticano a mantenere modelli di revenue stabili attraverso la pubblicità digitale e l’editoria tradizionale attraversa una fase di contrazione, Substack offre ai professionisti della comunicazione uno strumento per monetizzare direttamente il proprio lavoro, creando una relazione di fiducia diretta con i lettori. Questo aspetto è particolarmente significativo considerando che, secondo recenti ricerche, il numero di lettori abituali di quotidiani e settimanali continua a diminuire, mentre cresce il consumo di contenuti lunghi e approfonditi su piattaforme specifiche come Substack.
Un terzo elemento risiede nella libertà editoriale che Substack garantisce ai suoi autori. A differenza dei giornali tradizionali, dove le linee editoriali e i vincoli commerciali plasmano i contenuti, su Substack gli autori mantengono il controllo totale su cosa scrivere. Questo aspetto è stato particolarmente evidente durante le elezioni presidenziali americane del 2024, quando numerosi giornalisti e analisti hanno utilizzato Substack per fornire narrazioni alternative e approfondimenti indipendenti dai media mainstream, generando un’ondata di visibilità e iscritti.
Infine, il contesto tecnologico contemporaneo ha accentuato il ricorso a Substack. Alcuni creator – come il virologo Roberto Burioni – hanno recentemente trasferito la loro attività divulgativa su Substack proprio per opporsi all’utilizzo dei loro contenuti da parte di piattaforme di intelligenza artificiale per scopi di addestramento. Su Substack, gli autori mantengono proprietà intellettuale e controllo maggiore sui propri lavori.
I personaggi pubblici italiani su Substack
L’arrivo di grandi nomi italiani su Substack rappresenta un turning point per la piattaforma nel contesto italiano. Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e critica di spettacolo, ha lanciato la sua newsletter “Vale Tutto” su Substack, dove pubblica inchieste esclusive, articoli approfonditi sugli influencer, documentari originali prodotti dalla sua società Boutade e un videopodcast dal titolo “Burnout”. La newsletter di Lucarelli offre una miscela di contenuti gratuiti e contenuti riservati agli abbonati, includendo anche i suoi itinerari di viaggio dettagliati con consigli e sconsigli per i lettori.
Mario Calabresi, giornalista di prestigio che ha diretto La Stampa e La Repubblica, ha creato su Substack la newsletter “Altre/Storie”, accompagnata da un omonimo podcast. Il progetto di Calabresi racconta storie che sfuggono ai riflettori del prime time mediatico, offrendo una prospettiva narrativa e approfondita su temi e personaggi meritevoli di attenzione. Calabresi rappresenta un caso significativo di transizione dal giornalismo tradizionale verso un modello ibrido di comunicazione diretta con l’audience.</p>
Stefano Feltri, giornalista e fondatore di Domani, cura la newsletter “Appunti” su Substack, dove approfondisce quotidianamente fatti di politica e economia, frequentemente ospitando esperti dei vari settori. La newsletter di Feltri è stata selezionata da Substack come una delle 25 migliori newsletter di giornalismo su scala globale, distinguendosi come l’unica non in lingua inglese in questa classifica prestigiosa. Tale riconoscimento testimonia la qualità e rilevanza del lavoro giornalistico italiano sulla piattaforma.
Nel mondo della letteratura, Paolo Nori, finalista al Premio Strega 2025 con il romanzo “Chiudo la porta e urlo”, utilizza Substack per pubblicare la sua newsletter “State bene”, dove condivide riflessioni, aneddoti autobiografici e estratti della sua continua sperimentazione letteraria, mantenendo la voce straniata e l’autofiction che caratterizzano la sua opera.
Paolo Di Paolo, scrittore finalista allo Strega 2024, ha inoltre approfondito la possibilità di pubblicare su Substack, considerando la piattaforma come uno spazio dove far circolare “un libro che non è un libro”, una nuova forma di letteratura che sfrutta la serializzazione settimanale o mensile.
L’arrivo più clamoroso è tuttavia quello di Roberto Burioni, il celebre virologo e divulgatore scientifico che ha deciso di abbandonare completamente i social network tradizionali – Facebook, X e Instagram – per trasferire la sua attività divulgativa esclusivamente su Substack. La decisione di Burioni, ufficializzata a fine ottobre 2025, rappresenta un momento di rottura simbolico: il virologo ha dichiarato di essere stanco di “essere usato come sputacchiera” dagli utenti dei social, e soprattutto ha espresso profonda preoccupazione riguardo l’utilizzo dei suoi contenuti per addestrare modelli di intelligenza artificiale senza compenso. Su Substack, Burioni pubblicherà contenuti esclusivi a pagamento a circa un euro mensile, continuando però a utilizzare Facebook principalmente come canale informativo per comunicare ai follower le sue nuove pubblicazioni sulla piattaforma.
Accanto a questi nomi consolidati, altre figure rilevanti della cultura italiana hanno scelto Substack come piattaforma alternativa. Valerio Bassan, giornalista e consulente di digital strategy, gestisce la newsletter “Ellissi”, dedicata al futuro dei media, all’innovazione digitale e alle nuove economie. Inoltre, diversi esperti e specialisti hanno lanciato pubblicazioni tematiche come “Palla avvelenata” – una newsletter bimensile che esplora cambiamenti climatici, scoperte scientifiche e letteratura.
Un nuovo modello di narrazione letteraria
Particolarmente significativo è il fenomeno dei romanzi seriali su Substack. Paolo Nori ha pubblicato la versione seriale del suo romanzo “1999” in 20 newsletter, intrecciando elementi fotografici, video, tracce e cimeli. La lettura in audio è stata avviata dall’attore Filippo Scotti, il protagonista del film di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio”, creando un’esperienza multimediale innovativa. Questo esperimento rappresenta una moderna ri-interpretazione del romanzo d’appendice dell’Ottocento – il feuilleton che appariva sui giornali in puntate settimanali. Se i giornali del XIX secolo hanno generato capolavori come “Anna Karenina” di Tolstoj e “Delitto e Castigo” di Dostoevskij, è concepibile che il prossimo grande romanzo italiano possa emergere proprio da Substack.
Prospettive future
Substack continua a registrare crescite impressionanti: statistiche dimostrano che l82% delle pubblicazioni sulla piattaforma conta meno di 10mila abbonati, il che significa che esiste ancora ampio spazio per nuovi creator. Il 24% dei creator pubblica con frequenza mensile, mentre il 21% adotta una cadenza settimanale, lasciando aperti margini significativi per sperimentazione e differenziazione nei calendari editoriali. Inoltre, la pressoché totale assenza di saturi nel mercato italiano – dove Substack rappresenta ancora una novità – suggerisce che i prossimi anni saranno fondamentali per il consolidamento della piattaforma nel nostro Paese.
La confluenza di giornalisti di fama, scrittori affermati e divulgatori scientifici su Substack indica un cambio paradigmatico nel modo in cui si concepisce la comunicazione scritta nel 2025. Non si tratta semplicemente di una piattaforma tecnologica, ma di una vera e propria riallocazione del potere editoriale: da strutture mediali centralizzate verso creatori indipendenti che mantengono il pieno controllo sulla propria narrazione e sulla monetizzazione del proprio lavoro intellettuale. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
