La decisione è ormai ufficiale e giunge come una doccia fredda a meno di un mese dalle festività natalizie: la Rai ha decretato la chiusura definitiva di Tango, il programma di approfondimento politico e di costume condotto da Luisella Costamagna. Dopo due edizioni e un totale di sessantacinque puntate andate in onda nella seconda serata di Rai 2, il format non troverà spazio nei palinsesti primaverili del 2026, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato dalla stessa conduttrice. La notizia segna l’epilogo di un progetto editoriale nato sulla scia del successo personale della giornalista a Ballando con le Stelle e che aveva tentato di proporre una narrazione ibrida, capace di mescolare l’analisi politica con toni più leggeri e pop, ma che evidentemente non è riuscito a convincere fino in fondo i vertici di Viale Mazzini, complici forse ascolti altalenanti e un contesto aziendale in continua evoluzione.
La vicenda della cancellazione di Tango ha assunto i contorni di un giallo televisivo che si è dipanato lungo tutto l’autunno del 2025. Durante la presentazione dei palinsesti per la stagione in corso, avvenuta nei mesi scorsi, l’assenza del titolo dalla programmazione autunnale era stata notata dagli addetti ai lavori, ma la stessa Costamagna aveva tenuto a precisare che la partita non era ancora chiusa. In diverse occasioni pubbliche e attraverso i suoi canali social, la giornalista aveva sottolineato come la comunicazione ricevuta dall’azienda riguardasse esclusivamente lo stop per la tranche autunnale, lasciando intendere che vi fossero margini di trattativa o addirittura una pianificazione già abbozzata per un ritorno in onda a partire dalla primavera del 2026. Una speranza che si è infranta definitivamente nelle ultime ore, quando la direzione Intrattenimento Prime Time ha comunicato la decisione di non rinnovare il programma, sancendo di fatto la fine dell’esperienza di Tango sul servizio pubblico.
Il percorso del programma era iniziato il 16 ottobre 2023, con una prima edizione che si era protratta fino al 10 giugno 2024, occupando la difficile fascia della seconda serata del lunedì (e successivamente del venerdì), uno slot storicamente complesso per la seconda rete, stretto tra la concorrenza delle altre generaliste e la frammentazione dell’audience notturna. La seconda stagione aveva preso il via il 13 settembre 2024 per concludersi il 6 giugno 2025, mantenendo l’impostazione originaria: un salotto in cui temi di stretta attualità politica si alternavano a momenti di spettacolo, interviste a personaggi del mondo della cultura e incursioni nel costume. Nonostante l’impegno profuso e una conduzione che cercava di capitalizzare la popolarità acquisita dalla Costamagna con la vittoria nel dance show di Milly Carlucci, i risultati in termini di auditel non hanno sempre brillato per costanza. Se in alcune occasioni il programma ha toccato picchi di share vicini al 6%, in altre serate – complici anche traini deboli o una controprogrammazione feroce – l’asticella si è fermata attorno al 2%, cifre che nel delicato equilibrio della televisione di Stato possono pesare in modo determinante sulle scelte editoriali future.
La reazione di Luisella Costamagna non si è fatta attendere e non è stata priva di note polemiche verso quella che lei stessa ha definito, con amara ironia, un’epurazione. Attraverso un post che ha rapidamente fatto il giro del web, la giornalista ha annunciato il suo approdo su Substack, la piattaforma di newsletter a pagamento che sta diventando sempre più un rifugio per le voci del giornalismo che cercano indipendenza dalle logiche editoriali tradizionali. “Tagliato definitivamente dai palinsesti Rai (sono l’unica davvero epurata, un record!), il mio Tango continua su Substack”, ha scritto la conduttrice, invitando il suo pubblico a seguirla in questa nuova avventura digitale. La scelta di utilizzare il termine “epurata” non è casuale e risuona con forza in un periodo storico in cui il dibattito sulla libertà di stampa e sulle influenze politiche nella governance della Rai è quanto mai acceso. Costamagna, che vanta un curriculum di tutto rispetto con esperienze che vanno dagli esordi con Michele Santoro in programmi cult come Il Raggio Verde e Sciuscià, fino alla conduzione di Agorà su Rai 3 e alla parentesi a La7, sembra voler rivendicare con questa mossa la propria autonomia professionale, rifiutando di rimanere in panchina in attesa di chiamate che potrebbero non arrivare mai.
L’approdo su Substack rappresenta un segnale interessante di come il panorama mediatico italiano stia evolvendo. Seguendo l’esempio di altre colleghe illustri, come Selvaggia Lucarelli – citata implicitamente dalla stessa Costamagna come termine di paragone per la piattaforma scelta – la giornalista torinese scommette sulla disintermediazione. Il suo nuovo progetto editoriale, che manterrà il nome Tango quasi a voler sottolineare la continuità ideale con il lavoro svolto in tv, promette di essere uno spazio di analisi libera, dove l’attualità politica verrà scandagliata senza i filtri e le tempistiche imposte dai rigidi format televisivi. È una scommessa non priva di rischi, poiché richiede la costruzione di una community fedele disposta a sottoscrivere un abbonamento per fruire di contenuti che, fino a ieri, erano disponibili gratuitamente sul telecomando, ma è anche l’unica strada percorribile per chi non intende scendere a compromessi o attendere passivamente le decisioni dei direttori di rete.
Resta da capire quale sarà ora il futuro televisivo di Luisella Costamagna. La chiusura di Tango e la mancata proposta di alternative concrete da parte della Rai – “Nessuna proposta alternativa, di nessun tipo. Nulla”, aveva dichiarato lei stessa poche settimane fa – sembrano chiudere, almeno per il momento, le porte di Viale Mazzini. Tuttavia, la televisione è un mondo fluido e ricco di colpi di scena, e non è escluso che il talento e la grinta dimostrati dalla giornalista possano trovare accoglienza altrove, magari su reti private o piattaforme streaming, sempre più alla ricerca di volti riconoscibili e autorevoli per arricchire la propria offerta informativa. Nel frattempo, il “tango” della Costamagna si sposta dalla pista da ballo degli studi Rai a quella virtuale del web, in una danza che si preannuncia solitaria ma libera, scandita non più dai dati dell’Auditel ma dal numero di iscritti alla sua newsletter. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
