Una scossa tellurica attraversa i corridoi di Viale Mazzini proprio mentre i palinsesti invernali sembravano ormai definiti e blindati. L’indiscrezione, lanciata con la consueta puntualità da Giuseppe Candela sulle pagine del settimanale Chi, ha il sapore di quelle notizie capaci di chiudere un’era televisiva: Giorgio Panariello sarebbe a un passo dall’addio alla Rai per approdare, con un contratto che si preannuncia importante, alla corte di Mediaset. Non si tratta di un semplice avvicendamento o di una pausa di riflessione, bensì di un vero e proprio colpo di “telemercato” natalizio che sottrae al servizio pubblico uno dei volti più rappresentativi dell’intrattenimento leggero degli ultimi anni. La notizia giunge in un momento cruciale, ovvero alla vigilia della nuova edizione di Tali e Quali, lo spin-off del celebre format dedicato alle imitazioni di persone comuni, che quest’anno si appresta a vivere una rivoluzione totale sia nella conduzione che nella composizione della giuria.
Il primo, tangibile effetto di questa trattativa, che secondo le fonti sarebbe ormai alle battute finali, è l’assenza del comico toscano dal tavolo dei giudici del prossimo show di Rai 1. Panariello, per anni colonna portante del varietà del venerdì sera accanto a Cristiano Malgioglio e Loretta Goggi (e più recentemente Alessia Marcuzzi), non siederà sulla sua consueta poltrona per valutare le performance dei talenti non professionisti. La sua defezione apre una voragine artistica che la produzione ha dovuto colmare in tempi record, puntando su un nome di altissimo profilo e di sicura affidabilità scenica. A raccogliere l’eredità del mattatore toscano sarà infatti Massimo Lopez, un artista che conosce profondamente i meccanismi dell’imitazione e della parodia, avendo costruito su queste arti una carriera quarantennale, prima con il Trio e poi come solista. La scelta di Lopez appare, agli occhi degli addetti ai lavori, come una mossa conservativa ma intelligente: si sostituisce un fuoriclasse della comicità con un altro maestro del genere, garantendo quella continuità stilistica necessaria a non disorientare il pubblico fedele del format.
La rivoluzione di Tali e Quali non si ferma però alla sola giuria, ma investe anche la conduzione, in un intreccio di impegni professionali che ridisegna la mappa dei volti di punta dell’azienda. Carlo Conti, storico padrone di casa e direttore artistico, sarà infatti assorbito totalmente dalla macchina organizzativa del Festival di Sanremo 2026, un impegno titanico che lo costringe a cedere il timone dello show. Al suo posto, come confermato dalle ultime manovre di palinsesto, arriverà Nicola Savino. Per il conduttore si tratta di una consacrazione definitiva sulla rete ammiraglia, un ritorno in grande stile alla guida di un format generalista di prima serata dopo le esperienze su Tv8 e i recenti successi su Rai 2. Savino dovrà gestire una macchina complessa, trovando una propria cifra stilistica che non faccia rimpiangere la rassicurante professionalità di Conti, e dovrà farlo interfacciandosi con una giuria parzialmente rinnovata dove la chimica tra i componenti sarà tutta da costruire. La presenza di Massimo Lopez, in questo senso, potrebbe rivelarsi fondamentale per creare nuove dinamiche comiche, diverse da quelle rodate del duo Panariello-Conti, ma potenzialmente altrettanto efficaci.
Analizzando lo scenario dal punto di vista strategico, il passaggio di Panariello a Mediaset rappresenta un segnale inequivocabile della volontà del Biscione di tornare a investire pesantemente sul grande varietà e sui volti capaci di catalizzare l’attenzione del pubblico familiare. Dopo anni di spending review e di focalizzazione sui reality show, l’ingaggio di un “one man show” del calibro di Panariello suggerisce l’intenzione di costruire nuovi format di intrattenimento puro, magari rispolverando quella tradizione del sabato sera che ha fatto la storia della televisione commerciale. Per Panariello si tratterebbe di un ritorno in un ambiente che lo ha visto crescere e sperimentare, ma che ora lo accoglierebbe con lo status di star assoluta, libero dai vincoli di un ruolo, quello del giurato, che per quanto prestigioso rischiava forse di diventare, alla lunga, un abito troppo stretto per la sua esuberanza artistica.
Resta da capire come la Rai metabolizzerà questa perdita nel lungo periodo. Se per Tali e Quali la soluzione tampone con Massimo Lopez e la conduzione di Nicola Savino sembra garantire una tenuta del prodotto, il vero interrogativo riguarda il futuro del Tale e Quale Show autunnale e, più in generale, dei grandi eventi comici della rete. La dissoluzione, almeno televisiva, del sodalizio con Carlo Conti segna inevitabilmente la fine di un ciclo narrativo che ha accompagnato gli italiani per oltre un decennio. Le strade si separano: Conti verso l’Ariston per quella che potrebbe essere la sua consacrazione definitiva come erede di Baudo, Panariello verso Cologno Monzese alla ricerca di nuovi stimoli e, presumibilmente, di un progetto interamente cucito su misura per lui. In questo scacchiere in movimento, Nicola Savino si gioca la partita della vita: dimostrare di poter reggere il peso di un prime time di Rai 1 senza far rimpiangere i titolari inamovibili. Il 2026 televisivo si apre dunque sotto il segno del cambiamento, con le carte rimescolate e una sfida agli ascolti che si preannuncia più agguerrita che mai. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
