Con l’inizio del processo a Sean “Diddy” Combs, la popstar canadese Justin Bieber ha finalmente deciso di rompere il silenzio attraverso una dichiarazione ufficiale rilasciata dal suo rappresentante. La presa di posizione arriva dopo mesi di speculazioni sul possibile coinvolgimento del cantante tra le presunte vittime del magnate dell’hip-hop, attualmente sotto processo per gravi accuse di traffico sessuale, racket e prostituzione.
“Sebbene Justin non sia tra le vittime di Sean Combs, ci sono persone che sono state realmente danneggiate da questo uomo”, ha dichiarato il portavoce di Bieber in un comunicato diffuso il 15 maggio. “Distogliere l’attenzione da questa realtà significa sminuire la giustizia che queste vittime meritano di diritto”. Da quando lo scorso settembre è scoppiato il caso degli abusi, questa rappresenta la prima presa di posizione ufficiale del cantante 31enne, che fino ad oggi era rimasto in assoluto silenzio sulla vicenda.
Le speculazioni sul rapporto tra Bieber e Diddy erano emerse con forza dopo l’arresto del produttore avvenuto nel settembre 2024, quando diversi video e immagini risalenti a quando Justin era adolescente hanno iniziato a circolare massicciamente sui social media. In particolare, un video del 2009 mostrava Diddy, allora 39enne, insieme a Bieber appena quindicenne, mentre il produttore dichiarava che avrebbero trascorso insieme 48 ore “andando fuori di testa” per fare cose che “non potevano rivelare”, definendo l’esperienza “il sogno di un quindicenne”.
Ad alimentare ulteriormente i sospetti era stata anche un’intervista rilasciata nel 2011 al programma “Jimmy Kimmel Live”, durante la quale Diddy, riferendosi al rapporto con Bieber, allora diciassettenne, aveva affermato: “Justin sa bene che non deve parlare delle cose che fa con Big Brother Puff in televisione nazionale”. Una frase che, alla luce delle attuali accuse contro Combs, ha assunto connotazioni inquietanti per molti osservatori.
TMZ ha recentemente pubblicato un articolo basato sulle dichiarazioni di fonti vicine alla popstar, affermando che “c’è stato un gran fermento sui social media riguardo alla relazione tra il giovane cantante e Diddy, ma diverse fonti attendibili affermano che tra loro non è successo nulla di spiacevole”. Secondo queste testimonianze, “Diddy non ha mai abusato o danneggiato in alcun modo quello che per lui era un amico” e “tutte queste apparizioni pubbliche servivano solo per marketing”. Le stesse fonti hanno anche precisato che il cantante canadese era in realtà più amico dei figli di Diddy, Quincy e Justin, che del produttore stesso.
Nel frattempo, il processo a Sean Combs è entrato nel vivo questa settimana a New York, con la testimonianza dell’ex fidanzata Cassandra “Cassie” Ventura, che ha accusato il produttore di anni di abusi fisici ed emotivi. Secondo la testimonianza di Ventura, Diddy controllava quasi ogni aspetto della sua vita, che era in gran parte consumata dai cosiddetti “freak-offs”, o “FOs”, ovvero incontri sessuali multigiornalieri indotti da droghe con prostitute, orchestrati dallo stesso Combs.
In tribunale sono state presentate anche delle prove video, incluso un filmato di sorveglianza del 2016 che mostra Combs aggredire fisicamente Cassie in un ascensore d’albergo, spingendola violentemente a terra, prendendola a calci più volte, trascinandola per i capelli e lanciandole contro un vaso di vetro. Il processo è iniziato ufficialmente il 12 maggio 2025, con Combs che si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, che includono cospirazione di racket, traffico sessuale e facilitazione di trasporto per prostituzione.
Ancora più gravi sono le accuse emerse nelle settimane precedenti l’inizio del processo, quando l’avvocato Tony Buzbee ha annunciato che intende presentare oltre 120 cause civili contro Diddy per presunti abusi sessuali. Tra i querelanti figurerebbero sia uomini che donne, 25 dei quali erano minorenni al momento dei presunti abusi. L’avvocato ha dichiarato che metà delle presunte vittime avrebbe già denunciato gli abusi alla polizia, a medici o all’FBI. Alcuni sostengono di essere stati drogati o che gli sarebbe stato offerto denaro per comprare il loro silenzio.
A complicare ulteriormente la situazione di Bieber erano state le dichiarazioni di Marion Suge Knight, ex amministratore delegato della Death Row Records, che aveva affermato in un’intervista che “Diddy avrebbe abusato di Bieber durante viaggi organizzati con altri uomini adulti”. Anche il rapper italiano Fedez era intervenuto sulla questione, dichiarando che un suo conoscente americano gli avrebbe fatto rivelazioni su Diddy e Bieber, aggiungendo che “tutti sapevano quello che succedeva e che Diddy è un criminale molto serio”.
L’attuale posizione di Bieber, tuttavia, smentisce categoricamente queste voci. La dichiarazione rilasciata tramite il suo rappresentante sembra voler mettere un punto definitivo alle speculazioni, pur esprimendo solidarietà verso le vere vittime di Combs. Negli ultimi mesi, molti fan avevano espresso preoccupazione per lo stato di salute mentale della popstar, anche a causa di alcuni comportamenti considerati erratici.
Al momento, se condannato per tutte le accuse, Sean Combs rischia una condanna all’ergastolo. Nel frattempo, la sua reputazione e la sua fortuna hanno già subito un duro colpo: da una traiettoria che lo avrebbe potuto portare a diventare miliardario, il suo patrimonio netto è sceso a circa 400 milioni di dollari, secondo Forbes. Il processo, che secondo le previsioni dovrebbe durare circa otto settimane, continuerà nei prossimi giorni con ulteriori testimonianze delle presunte vittime.