Merano, Katharina Zeller si insedia come sindaco ma rifiuta di indossare la fascia tricolore: scoppia la polemica

La neo eletta sindaca di Merano, Katharina Zeller (SVP), ha rifiutato di indossare la fascia tricolore durante il passaggio di consegne, preferendo il tradizionale medaglione altoatesino. L’episodio ha scatenato polemiche mentre la prima cittadina difende la sua scelta come rispettosa delle consuetudini locali.
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Polemiche a Merano durante la cerimonia di passaggio di consegne tra il sindaco uscente Dario Dal Medico e la neo eletta Katharina Zeller, avvocata di 38 anni esponente della Südtiroler Volkspartei (SVP). Al momento di ricevere i simboli del mandato, Zeller ha mostrato evidente ritrosia nell’indossare la fascia tricolore, preferendo il tradizionale medaglione con lo stemma cittadino, scatenando immediate reazioni politiche e mediatiche. L’episodio, avvenuto oggi durante l’insediamento ufficiale, ha rapidamente oscurato la notizia della storica vittoria elettorale che riporta il gruppo linguistico tedesco alla guida della seconda città altoatesina dopo quindici anni.

I fatti si sono svolti nella sala del Consiglio comunale di Merano, dove la presidente del seggio elettorale centrale, dottoressa Eliana Marchesini, ha ufficialmente convalidato l’esito del ballottaggio di domenica 18 maggio e dei risultati del primo turno elettorale del 4 maggio. Quando Dal Medico ha tentato di aiutare Zeller a indossare la fascia tricolore, come prevede il cerimoniale, la neo sindaca ha mostrato evidente esitazione chiedendo: “Sei sicuro che proprio devo?”. Dopo aver brevemente accettato il simbolo, l’ha rapidamente rimosso appoggiandolo sul tavolo con un “Mettiamola via, dai” che le telecamere presenti hanno immortalato.

Evidentemente infastidito, Dal Medico ha insistito: “Non sono mica d’accordo, devi indossarla”. Quando la neo sindaca ha proposto di tenere insieme la chiave della città per le fotografie ufficiali, il primo cittadino uscente ha risposto con fermezza: “Tu metti quella e io tengo questa”, riferendosi rispettivamente alla fascia e alla chiave. Il momento di tensione si è concluso con Zeller che ha proseguito la cerimonia indossando unicamente il medaglione con lo stemma cittadino, simbolo tradizionalmente usato in Alto Adige dai sindaci di lingua tedesca.

Afferrando l’importanza mediatica dell’episodio, la sindaca ha rilasciato poche ore dopo una dichiarazione per chiarire la sua posizione: “La mia reazione nel rimuovere la fascia tricolore subito dopo che mi era stata posta sulle spalle non deve in alcun modo essere interpretata come un gesto di disprezzo verso i simboli della Repubblica o verso il tricolore stesso. Indosserò la fascia con il massimo rispetto in tutte le circostanze previste dal protocollo istituzionale, come sempre fatto anche dai miei predecessori di lingua tedesca”.

Nella stessa nota, Zeller ha contrattaccato sostenendo che “in Alto Adige, per consuetudine, il distintivo ufficiale previsto per i sindaci è il medaglione con lo stemma della città” e che “l’insistenza dell’avvocato Dal Medico nel volermi far indossare anche la fascia – in modo forzato e fuori dalle pratiche locali – è stata percepita da me come un gesto provocatorio e un chiaro segnale di sgarbo istituzionale”. La prima cittadina ha definito la sua reazione “istintiva, umana, e in nessun modo politica o simbolica contro il tricolore”.

La questione dei simboli distintivi in Alto Adige non è nuova. Secondo l’articolo 7, comma 2, del decreto del Presidente della Giunta regionale del 12 luglio 1984, il medaglione è destinato a sottolineare “la presenza ufficiale del primo cittadino nelle cerimonie e negli eventi istituzionali di carattere locale, rafforzando il legame tra l’amministrazione comunale e la comunità”. Si tratta di una tradizione radicata tra i sindaci di lingua tedesca, in continuazione con le abitudini tirolesi e austriache, dove il medaglione è di fatto equiparato alla fascia tricolore. Tuttavia, fino ad oggi nessun sindaco aveva rifiutato in modo così esplicito di indossare il simbolo nazionale.

Le reazioni non hanno tardato ad arrivare, dividendosi prevedibilmente lungo linee politiche ed etniche. L’assessore provinciale Christian Bianchi, esponente di Forza Italia, ha parlato di un “grave atto nei confronti di tutti gli italiani di Merano” aggiungendo che “tutti i meranesi di lingua italiana che l’hanno votata, spero si rendano conto della considerazione che lei ha nei loro confronti”. Sui social network si sono moltiplicate le critiche, con commenti che definiscono il gesto “una vergogna”.

L’episodio assume una rilevanza particolare proprio per il profilo di Zeller, che durante la campagna elettorale si è presentata come una figura di dialogo tra i gruppi linguistici. “Auspico davvero che la divisione etnica non sia più un tema a Merano e il risultato elettorale sembra darci ragione. Superare questi steccati fa solo bene alla città”, aveva dichiarato la neo sindaca dopo la vittoria elettorale. La sua coalizione ha infatti ricevuto sostegno anche dalla lista civica italiana “Merano coraggiosa”, oltre che dal candidato del centrosinistra Ulrike Ceresara e dal PD.

Katharina Zeller, figlia della senatrice SVP Julia Unterberger e dell’ex senatore Karl Zeller, ha costruito la sua carriera politica partendo dal ruolo di vicesindaca nella precedente amministrazione. La sua elezione rappresenta un importante ritorno per la SVP alla guida di una delle principali città altoatesine dopo 15 anni. Al ballottaggio ha ottenuto il 57,4% dei voti (7.266 preferenze) contro il 42,6% (5.385 voti) di Dal Medico.

Il padre della neo sindaca, commentando la vittoria, ha sottolineato come “il risultato manda un segnale forte anche oltre Merano. La SVP può ancora vincere elezioni se si presenta come un partito di raccolta, non litiga, ha buoni leader e collabora con le forze progressiste”. Ora la sfida per Zeller sarà dimostrare concretamente questa volontà di superamento delle divisioni etniche, specialmente dopo un inizio di mandato segnato da una forte polemica proprio su uno dei simboli più delicati dell’identità nazionale.

La sindaca è già al lavoro per formare la nuova giunta. “Ci mettiamo subito al lavoro, già domani iniziamo con le consultazioni. In un primo momento parleremo con tutte le forze presenti in Consiglio comunale. L’obiettivo è quello di formare al più presto una giunta per portare avanti i progetti più importanti per la nostra città”, ha dichiarato Zeller. Un nodo particolarmente complesso sarà quello della rappresentanza italiana in giunta, dato che “Merano coraggiosa” può contare su una sola eletta, rendendo necessario il dialogo con le liste civiche per garantire un equilibrio tra i gruppi linguistici.