Un nuovo colpo di scena caratterizza la complessa vicenda del delitto di Garlasco, omicidio che dopo diciotto anni continua a riservare sorprese nelle aule giudiziarie pavesi. Nella giornata di oggi, martedì 20 maggio 2025, i riflettori erano puntati sul tribunale di Pavia dove erano attesi per gli interrogatori contemporanei Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, e Andrea Sempio, l’unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta riaperto dalla procura. Parallelamente, a Venezia, era prevista l’audizione di Marco Poggi, fratello della vittima. La situazione ha preso una piega inaspettata quando Andrea Sempio, il 37enne indagato per concorso nell’omicidio, non si è presentato davanti ai magistrati, avviando un vero e proprio braccio di ferro legale con la Procura.
La mancata comparizione di Sempio non è passata inosservata, considerando l’importanza che gli inquirenti attribuiscono alla sua posizione nelle nuove indagini sul delitto avvenuto il 13 agosto 2007. Secondo quanto emerso, i suoi legali avrebbero sollevato questioni di natura tecnica sulla validità della notifica dell’atto di comparizione ricevuto giovedì scorso, sostenendo che mancherebbe l’avviso dell’accompagnamento coattivo in caso di mancata presentazione, elemento che renderebbe nullo l’invito a comparire. Un cavillo procedurale che tuttavia segnala la strategia difensiva aggressiva adottata dai legali dell’indagato, come confermato anche dal messaggio pubblicato su Instagram dall’avvocato Angela Taccia, difensore di Sempio insieme a Massimo Lovati: “Lotta dura senza paura. CPP we love you”, un chiaro riferimento al Codice di Procedura Penale.
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Mentre Sempio disertava l’appuntamento con i magistrati pavesi, Alberto Stasi ha rispettato la convocazione, scegliendo però un ingresso secondario del palazzo di giustizia per evitare l’assedio mediatico. Il 41enne, condannato a 16 anni per l’omicidio Poggi e attualmente in regime di semilibertà, è arrivato a bordo di un’auto guidata da una donna, probabilmente la sua avvocata Giada Bocellari. L’altro legale, Antonio De Rensis, ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti prima dell’interrogatorio: “Alberto è sereno. Risponderemo a tutto quello che ci verrà chiesto. Vediamo che domande ci fanno e rispondiamo”. De Rensis ha anche aggiunto riflessioni più ampie sulla possibile revisione del caso: “Non so se questa storia verrà riscritta, so solo che la stiamo ridisegnando. Non so dire dove questo disegno ci porterà. C’è molta fiducia e rispetto per l’operato della magistratura che non credo operi sulla base di un’idea, né su tesi strampalate. È un’indagine molto razionale e molto seria”.
L’incrocio degli interrogatori odierni rappresenta un momento cruciale nella nuova inchiesta coordinata dal procuratore Fabio Napoleone, l’aggiunto Stefano Civardi e le pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza. Gli inquirenti avevano organizzato le tre audizioni in contemporanea proprio per evitare fughe di notizie e contatti tra i diversi interessati, una precauzione che sottolinea la delicatezza della fase investigativa in corso. La scelta di convocare contemporaneamente i tre protagonisti della vicenda evidenzia l’importanza attribuita alle nuove risultanze emerse negli ultimi mesi, che secondo i magistrati potrebbero riscrivere uno dei grandi gialli della recente storia italiana.
La svolta nelle indagini, riaperte a marzo di quest’anno, poggia sulla convinzione degli investigatori che il delitto di Chiara Poggi sia stato commesso non da una sola persona, come stabilito dalla sentenza definitiva che ha condannato Stasi, ma da più soggetti, tra cui figurerebbe Andrea Sempio, amico di lunga data di Marco Poggi e quindi in grado di conoscere bene le abitudini della famiglia. Secondo gli inquirenti, Sempio si sarebbe trovato nella villa di via Pascoli nel momento dell’omicidio, circostanza che rappresenterebbe un elemento dirompente rispetto alla ricostruzione dei fatti cristallizzata nelle sentenze passate in giudicato.
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Negli ultimi giorni l’attività investigativa si è intensificata con perquisizioni nell’abitazione di Sempio a Voghera, nella casa dei suoi genitori a Garlasco e presso alcuni suoi amici. Particolarmente significative le ricerche condotte nel canale di Tromello, vicino alla casa della nonna delle gemelle Cappa, che avrebbero portato al ritrovamento di oggetti potenzialmente rilevanti per le indagini, alla ricerca della presunta arma del delitto. L’intera operazione investigativa sembra essersi spostata più sul profilo investigativo tradizionale rispetto alle precedenti fasi, in cui lo scontro si era principalmente concentrato sulle perizie genetiche e sulle opportunità scientifiche legate ai rilievi e ai reperti.
A rendere ancora più surreale il clima mediatico intorno alla vicenda, la comparsa a sorpresa di Fabrizio Corona davanti alla Procura di Pavia poco prima dell’ora fissata per gli interrogatori. L’ex re dei paparazzi, che già nei giorni caldi del delitto aveva tentato di inserirsi nella vicenda provando a contattare le gemelle Cappa, ha parlato brevemente con i giornalisti presenti, facendo dichiarazioni che non sono state diffuse poiché riguarderebbero persone non indagate, prima di allontanarsi.
Il fratello della vittima, Marco Poggi, è stato invece ascoltato a Venezia, dove attualmente vive e lavora. Gli inquirenti intendono chiarire con lui alcuni dubbi riguardanti i giorni precedenti l’omicidio, elemento che potrebbe fornire ulteriori spunti per la ricostruzione del contesto in cui è maturato il delitto. Particolarmente rilevante appare la sua posizione in quanto amico di vecchia data di Andrea Sempio, circostanza che potrebbe aprire nuovi scenari investigativi sulle dinamiche relazionali tra i protagonisti della vicenda.
Il nuovo corso delle indagini sembra mettere in discussione le certezze raggiunte nei cinque processi che hanno portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi. Se per anni l’immagine del “bocconiano dagli occhi di ghiaccio” ha catalizzato l’attenzione mediatica e giudiziaria come unico responsabile dell’omicidio della fidanzata, oggi i riflettori si spostano su Andrea Sempio, rimasto finora sullo sfondo della vicenda. La giornata odierna, con il suo colpo di scena procedurale, segna l’inizio di un confronto che promette di protrarsi a lungo, mentre la ricerca della verità su quanto accadde nella villetta di Garlasco il 13 agosto 2007 continua a tenere con il fiato sospeso l’opinione pubblica italiana.