Garlasco, Fabrizio Corona: “Stasi innocente, quattro colpevoli e presto arresti” -VIDEO-

Fabrizio Corona sostiene che Alberto Stasi sia innocente per il delitto di Garlasco e che i veri colpevoli siano quattro persone. Oggi cruciali interrogatori mentre Le Iene promettono rivelazioni da un supertestimone.

Nel giorno dei cruciali interrogatori sul caso di Garlasco, Fabrizio Corona lancia una bomba mediatica sostenendo che Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007, sarebbe innocente. Attraverso il suo podcast “Falsissimo”, l’ex re dei paparazzi ha dichiarato che i veri colpevoli sarebbero almeno quattro persone presenti quella mattina nella villetta di via Pascoli.

“La mattina dell’omicidio di Chiara Poggi, a casa di Chiara c’erano minimo quattro persone”, ha affermato Corona con tono perentorio, aggiungendo che “entro l’estate verranno arrestate molto probabilmente tantissime persone” e che “il procuratore ha capito che Stasi pare non sia il colpevole”. Dichiarazioni forti che arrivano proprio mentre la Procura di Pavia, guidata dal procuratore Fabio Napoleone e dall’aggiunto Stefano Civardi, ha fissato per oggi tre interrogatori simultanei: Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi (quest’ultimo a Venezia) saranno sentiti alle ore 14.

Durante la sua trasmissione, Corona ha affermato di aver parlato direttamente con Davide Parenti, creatore de Le Iene, che questa sera trasmetteranno un servizio con le dichiarazioni del “supertestimone” che avrebbe fatto riaprire le indagini. Secondo quanto riportato da Corona, Parenti gli avrebbe rivelato le confessioni fatte da Stasi allo staff della trasmissione: “A me non interessa niente. Io tra quattro mesi sono libero, mi mancano tre anni, torno alla mia vita e cerco la mia normalità. Di quello che accadrà, che resterà non mi interessa nulla. Voglio la mia normalità e libertà”.

Garlasco, nuove indagini su Andrea Sempio

L’attenzione degli inquirenti è ora concentrata su Andrea Sempio, all’epoca 19enne amico di Marco Poggi, fratello della vittima. Secondo quanto emerge da fonti vicine alla Procura, “Sempio si trovava nella villetta di via Pascoli a Garlasco nel giorno dell’omicidio di Chiara Poggi”. A sostenerlo non sarebbe solo l’esame del DNA trovato sotto le unghie della vittima, ma anche “altri quattro o cinque elementi” che lo geolocalizzerebbero sulla scena del crimine.

Sempio, che ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio in concorso l’11 marzo scorso, sostiene che il suo DNA sarebbe finito sotto le unghie di Chiara attraverso la tastiera del computer di casa Poggi. Tuttavia, Marco Poggi avrebbe dichiarato a verbale di non essere sicuro che Andrea sia venuto a casa sua prima del 5 agosto. Negli ultimi giorni, gli inquirenti hanno anche perquisito la casa dei genitori di Sempio e degli amici Roberto Freddi e Mattia Capra, con i quali ebbe contatti telefonici la mattina dell’omicidio.

Le ricerche dell’arma del delitto e il “supertestimone”

Un elemento centrale nelle nuove indagini è la ricerca dell’arma del delitto, mai ritrovata in quasi 18 anni. Recentemente è stato dragato un canale a Tromello, nei pressi di Garlasco, dove sarebbe stato recuperato un martello da muratore e altri oggetti ora al vaglio degli esperti. L’area ispezionata si trova vicino alla casa dove viveva la nonna delle cugine di Chiara, le gemelle Paola e Stefania Cappa.

Secondo quanto riportato da Corona, le ricerche sarebbero state indirizzate dalle rivelazioni del supertestimone: “Non è che sono andati lì e l’hanno trovato per caso. Il testimone sapeva. Ed è questo che fa tremare tutto”. L’ex fotografo sostiene che “grazie al supertestimone hanno riaperto tutto” e che costui “non solo è credibile, ma ha dato prova di avere cose sicure”.

Le indagini private e la tesi di Corona

Una delle affermazioni più controverse di Corona riguarda presunte indagini private condotte negli ultimi anni: “Sono state fatte per tre anni, pagate da cittadini privati, investigazioni di massimo livello su quelli che questi investigatori pensavano fossero i veri colpevoli dell’omicidio di Chiara”. Secondo questa narrazione, tali indagini avrebbero “dimostrato chi sono i colpevoli chiari e limpidi” ma, essendo state condotte con mezzi non autorizzati dalla Procura, le prove raccolte non sarebbero utilizzabili in tribunale.

Corona sostiene inoltre che Stasi avrebbe risarcito la famiglia Poggi con 850mila euro e che “se non ha ucciso Chiara, quei soldi vanno restituiti euro per euro”. Dalle fonti ufficiali risulta che Stasi ha effettivamente raggiunto un accordo con la famiglia Poggi per un risarcimento di 700.000 euro, di cui metà già liquidati.

L’appuntamento con Le Iene

La puntata de Le Iene in programma stasera su Italia 1 potrebbe costituire un momento importante per il caso. Il servizio di Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese presenterà la testimonianza integrale di quello che viene definito come un “supertestimone” che per 18 anni ha mantenuto il silenzio e che ora avrebbe deciso di raccontare ciò che avrebbe visto la mattina dell’omicidio.

Proprio questo testimone, secondo quanto riferito da Corona, sarebbe inizialmente andato dall’avvocato Tizzoni, legale della famiglia Poggi: “Gli ha raccontato tutto. Ha portato prove, elementi nuovi, una verità sconvolgente: Stasi non c’entra nulla. E l’avvocato cosa ha fatto? L’ha detto ai genitori e tutti hanno fatto finta di niente”.

Il contesto giudiziario

È importante ricordare che Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione il 12 dicembre 2015 a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara Poggi. Le reiterate richieste di revisione del processo sono state sempre rigettate. Dal gennaio 2023 Stasi è in regime di semilibertà e lavora come contabile.

La colpevolezza di Stasi, secondo la sentenza definitiva, si basava su elementi come il fatto che Chiara Poggi fosse stata uccisa da una persona conosciuta; che Stasi non avesse un alibi sufficiente a escluderlo dalla scena del crimine nell’orario compatibile con l’omicidio; che avesse reso un racconto “incongruo, illogico e falso” sul ritrovamento del corpo; e che l’assassino calzasse scarpe numero 42, come quelle possedute da Stasi.

Sarà quindi da seguire con attenzione l’esito degli interrogatori di oggi e la trasmissione de Le Iene stasera, per capire se le dichiarazioni di Corona hanno un fondamento e se il caso di Garlasco potrà effettivamente essere riscritto dopo quasi due decenni.