Gli astronomi hanno ufficialmente confermato la scoperta del terzo oggetto interstellare mai osservato attraversare il Sistema Solare. L’oggetto, inizialmente denominato con la sigla provvisoria A11pl3Z, ha ricevuto la designazione ufficiale 3I/ATLAS (anche noto come C/2025 N1), dove la lettera “I” sta per “interstellare”. La conferma è arrivata dal Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale il 2 luglio 2025, che ha anche riportato segni di attività cometaria con una chioma marginale e una coda di circa 3 secondi d’arco.
Con un diametro stimato di circa 20 chilometri, 3I/ATLAS presenta caratteristiche orbitali che lo rendono unico nel panorama degli oggetti interstellari conosciuti. La sua eccentricità orbitale di 6.0-6.1 rappresenta il valore più alto mai registrato per un oggetto celeste, quasi il doppio rispetto alla cometa 2I/Borisov. Questo parametro costituisce una prova inequivocabile della sua provenienza da oltre i confini del Sistema Solare, poiché valori di eccentricità superiori a 1 indicano traiettorie iperboliche tipiche di corpi non legati gravitazionalmente al Sole.
L’oggetto viaggia attraverso lo spazio a una velocità vertiginosa di 66 chilometri al secondo, equivalenti a 237.000 chilometri orari. La sua orbita presenta un’inclinazione di 175.1 gradi rispetto al piano dell’eclittica, configurandosi come retrograda e indicando un movimento opposto a quello dei pianeti del Sistema Solare. Queste caratteristiche orbitali, combinate con la sua provenienza dalla direzione della costellazione del Sagittario, suggeriscono che 3I/ATLAS abbia viaggiato attraverso lo spazio interstellare per milioni di anni prima di raggiungere il nostro sistema planetario.
La prima osservazione di 3I/ATLAS risale al 14 giugno 2025, quando fu catturato dal sistema ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System) della NASA. Il sistema, composto da telescopi situati in Cile, Hawaii e Sudafrica, monitora costantemente il cielo notturno alla ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra. Tuttavia, l’importanza dell’oggetto divenne evidente solo il 1° luglio 2025, quando fu aggiunto alla lista dei Near-Earth Objects del Minor Planet Center.
I confirmed new interstellar object A11pl3Z remotely using iTelescope.Net T72 (0.51-m f/6.8 reflector + CCD) in Chile. I stacked 5×20 sec. images with Lum filter, measured the magnitude 17.5 G for 2025 07 02.315637 UT. @astrodave.bsky.social @davidbflower.bsky.social #StormHour #PhotoHour #astronomy
— Filipp Romanov (@filipp-romanov.bsky.social) 2 luglio 2025 alle ore 11:07
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Il contributo italiano alla scoperta è stato significativo: questa mattina, un team di astronomi italiani guidato da Ernesto Guido ha fotografato l’oggetto utilizzando un telescopio controllato a distanza in Australia. Guido, astronomo amatoriale di Castellammare di Stabia, vanta una notevole esperienza nella scoperta di corpi celesti, avendo al suo attivo sei asteroidi e quattro supernove, oltre alla scoperta della natura cometaria di numerosi oggetti.
Traiettoria e Futuro Passaggio
3I/ATLAS si trova attualmente a una distanza di circa 4.5 unità astronomiche dal Sole, equivalenti a circa 670 milioni di chilometri. Il suo percorso lo porterà a raggiungere il perielio – il punto di massima vicinanza al Sole – intorno al 29-30 ottobre 2025, quando passerà a una distanza di circa 1.35-1.4 unità astronomiche, posizionandosi appena all’interno dell’orbita di Marte.
Particolarmente interessante sarà il passaggio ravvicinato a Marte previsto per il 3 ottobre 2025, quando l’oggetto transiterà a soli 0.2 unità astronomiche (circa 30 milioni di chilometri) dal Pianeta Rosso. Durante questo evento, la magnitudine apparente di 3I/ATLAS dovrebbe raggiungere circa 11, rendendolo osservabile anche con strumenti amatoriali. Le sonde spaziali in orbita attorno a Marte, come il Mars Reconnaissance Orbiter, potrebbero avere l’opportunità di osservare direttamente questo visitatore interstellare.
3I/ATLAS rappresenta il terzo oggetto interstellare confermato dopo ‘Oumuamua, scoperto nel 2017, e la cometa 2I/Borisov, identificata nel 2019. A differenza di ‘Oumuamua, la cui natura rimane dibattuta tra asteroide e cometa, 3I/ATLAS ha mostrato chiari segni di attività cometaria, sviluppando una tenue chioma che conferma la sua classificazione come cometa. Le sue dimensioni sono considerevolmente maggiori rispetto a ‘Oumuamua, stimato tra 100 e 1000 metri di lunghezza, mentre risulta comparabile a 2I/Borisov in termini di comportamento cometario.
Interstellar visitor confirmed. #A11pl3Z is now known as 3I/ATLAS. It is only the third confirmed object from beyond our solar system.
— Tony Dunn (@tony873004.bsky.social) 3 luglio 2025 alle ore 01:41
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L’eccentricità orbitale di 3I/ATLAS supera significativamente quella dei suoi predecessori: mentre ‘Oumuamua presentava un’eccentricità di circa 1.2 e 2I/Borisov di circa 3.4, il nuovo oggetto raggiunge valori compresi tra 6.0 e 6.1. Questa caratteristica indica che 3I/ATLAS viaggia a una velocità relativa ancora maggiore rispetto ai precedenti visitatori interstellari, suggerendo un’origine da regioni più lontane della galassia.
Importanza Scientifica e Osservazioni Future
L’Agenzia Spaziale Europea e la NASA hanno classificato 3I/ATLAS come obiettivo di alta priorità per le osservazioni astronomiche. Richard Moissl, responsabile della difesa planetaria dell’ESA, ha confermato che l’oggetto non presenta alcun rischio di collisione con la Terra, mantenendo una distanza di sicurezza di almeno 1.6 unità astronomiche. Gli astronomi di tutto il mondo stanno attualmente organizzando campagne di osservazione utilizzando telescopi terrestri e spaziali, inclusi il James Webb Space Telescope e il futuro Osservatorio Vera C. Rubin.
L’oggetto rimarrà osservabile dai telescopi terrestri fino a settembre 2025, quando la sua prossimità al Sole renderà difficili le osservazioni. Si prevede che riapparirà sul lato opposto del Sole all’inizio di dicembre 2025, offrendo nuove opportunità di studio prima del suo definitivo allontanamento verso lo spazio interstellare. Le osservazioni previste nei prossimi mesi potrebbero fornire informazioni preziose sulla composizione chimica e la struttura interna di questo messaggero cosmico, contribuendo alla comprensione della formazione stellare e planetaria in altri sistemi solari.
La scoperta di 3I/ATLAS conferma che gli oggetti interstellari potrebbero essere più comuni di quanto precedentemente ipotizzato, suggerendo che il Sistema Solare riceva regolarmente visite da corpi celesti provenienti da altre regioni della galassia. Questo visitatore rappresenta una finestra unica per studiare materiale primordiale formatosi in condizioni drasticamente diverse da quelle del nostro sistema planetario, offrendo agli scienziati l’opportunità di ampliare la comprensione dei processi di formazione stellare e planetaria nell’universo.