L’avvio di settembre 2025 si prospetta caratterizzato da una marcata dinamicità meteorologica che porterà l’Italia centro-settentrionale ad affrontare condizioni di maltempo particolarmente intense. Una serie di perturbazioni atlantiche investirà progressivamente il Paese a partire da lunedì 1 settembre, inaugurando quello che i meteorologi definiscono come l’inizio dell’autunno meteorologico con caratteristiche decisamente dinamiche e potenzialmente pericolose.
La configurazione sinottica che si delinea per la prima settimana del nono mese dell’anno presenta tutti gli elementi tipici della transizione stagionale, con il risveglio del vortice polare che inizia a influenzare sensibilmente il quadro barico europeo. Gli ultimi aggiornamenti modellistici confermano l’arrivo di un flusso perturbato particolarmente attivo dal Nord Atlantico, destinato a convogliare una successione di sistemi depressionari verso il bacino del Mediterraneo occidentale, con l’Italia che si trova in posizione geografica particolarmente esposta agli effetti di questa circolazione.
La prima perturbazione di settembre farà il suo ingresso sul territorio nazionale nella giornata di lunedì 1, coinvolgendo inizialmente le regioni settentrionali e proseguendo il suo transito verso i settori centro-tirrenici nella giornata di martedì 2. Le caratteristiche di questa irruzione atlantica presentano elementi di particolare preoccupazione per l’intensità dei fenomeni previsti: la rapidità del passaggio frontale, combinata con le temperature marine eccezionalmente elevate creerà le condizioni ideali per lo sviluppo di imponenti strutture convettive.

I forti contrasti termici tra le masse d’aria di origine atlantica, caratterizzate da temperature sensibilmente più fresche, e l’aria calda preesistente di matrice subtropicale, genereranno un’energia potenziale convettiva straordinaria. Questo scenario favorirà la formazione di celle temporalesche di eccezionale intensità, capaci di produrre fenomeni estremi quali raffiche di vento superiori ai 100 chilometri orari, grandinate di grosse dimensioni e soprattutto precipitazioni a carattere di nubifragio con accumuli che potrebbero raggiungere i 200 millimetri in poche ore.
Le aree geografiche maggiormente esposte al rischio di fenomeni intensi risultano essere le regioni settentrionali, con particolare riferimento a Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, e i settori tirrenici rappresentati dalla Liguria di Levante, dalla Toscana settentrionale e dal Lazio. Su questi territori, le condizioni orografiche particolarmente favorevoli all’intensificazione dei moti convettivi potrebbero determinare accumuli pluviometrici equivalenti a tre o quattro volte la media mensile di settembre, concentrati nell’arco di 24-48 ore.
La situazione risulta ulteriormente aggravata dalle condizioni di saturazione dei suoli registrate in molte aree del territorio nazionale a seguito delle precipitazioni verificatesi nel corso delle ultime settimane di agosto. Questa circostanza incrementa significativamente il rischio idrogeologico, con la possibilità concreta che si verifichino fenomeni di allagamento, alluvioni lampo, frane e smottamenti, particolarmente nelle zone collinari e montane caratterizzate da pendenze accentuate e presenza di terreni argillosi o comunque poco permeabili.
Dopo una breve tregua prevista per mercoledì 3 settembre, caratterizzata da un temporaneo indebolimento dell’azione perturbata, la seconda ondata di maltempo è attesa per giovedì 4 settembre. Questo nuovo sistema depressionario, anch’esso di origine atlantica, innalzerà di molto il rischio concreto che si verifichino eventi di carattere alluvionale, particolarmente nelle aree settentrionali dove i bacini idrografici potrebbero non riuscire a smaltire efficacemente i volumi d’acqua accumulati.

Le regioni meridionali e le isole maggiori rimarranno sostanzialmente ai margini di questa fase perturbata, protette dall’influenza di un campo di alta pressione di matrice subtropicale che continuerà a garantire condizioni di stabilità atmosferica e temperature pienamente estive, con valori massimi che potrebbero superare localmente i 35 gradi centigradi. Tuttavia, anche su questi settori non è da escludere completamente la possibilità di sviluppo di instabilità pomeridiana nelle zone interne, particolarmente lungo le dorsali appenniniche, dove l’orografia favorisce i moti convettivi.
L’andamento termico previsto per la prima settimana di settembre evidenzia un netto contrasto tra le diverse aree del Paese: mentre al Centro-Nord si registrerà un sensibile calo delle temperature, con valori che potrebbero scendere anche al di sotto delle medie climatologiche del periodo, al Sud e sulle isole persisterà un regime termico tipicamente estivo. Questa differenziazione termica contribuirà a mantenere attivi i contrasti barici responsabili dell’instabilità atmosferica.
La particolare configurazione meteorologica prevista per i primi giorni di settembre rientra in un quadro più ampio di cambiamenti nella circolazione atmosferica emisferica, con il progressivo indebolimento dell’anticiclone subtropicale che ha dominato le condizioni meteorologiche europee durante i mesi estivi e l’intensificazione del flusso zonale alle latitudini medio-alte. Questa transizione, tipica del periodo tardo-estivo, assume quest’anno caratteristiche particolarmente accentuate a causa delle anomalie termiche registrate nei bacini marini circostanti, che forniscono un surplus energetico significativo ai sistemi temporaleschi.
Le proiezioni modellistiche a medio termine suggeriscono che questa fase di instabilità atmosferica potrebbe prolungarsi anche oltre la prima settimana di settembre, con l’arrivo di ulteriori perturbazioni atlantiche a partire dal 6-7 del mese. Tuttavia, le incertezze previsionale legate alla distanza temporale impongono cautela nell’interpretazione di questi scenari, che dovranno essere confermati dai successivi aggiornamenti modellistici.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!