Un gigantesco incendio boschivo sta devastando l’estremo nord del Canada, costringendo oltre 1.000 persone ad abbandonare le proprie abitazioni nei Territori del Nord-Ovest. Il rogo, attivo da settimane in una regione martoriata dalla siccità, si è intensificato rapidamente a partire dal 31 agosto, minacciando direttamente i villaggi di Fort Providence e Whati, a nord del Circolo Polare Artico. Più di 102.000 ettari di foresta sono già stati divorati dalle fiamme, aggravando un bilancio stagionale che, con oltre 8,3 milioni di ettari bruciati, fa del 2024 la seconda peggior stagione degli incendi mai registrata in Canada dopo il drammatico 2023.
Le evacuazioni in corso sono le prime dell’anno in questo vasto territorio settentrionale, ma rappresentano solo un frammento di un’emergenza nazionale che si estende dalla Columbia Britannica alla Nuova Scozia, passando per le praterie del Manitoba. Al momento, oltre 650 incendi risultano ancora attivi nel Paese, più di 100 dei quali completamente fuori controllo. Il fuoco avanza in un contesto di prolungata siccità e temperature anormalmente elevate, alimentando una crisi climatica ormai strutturale. “Stiamo assistendo a un’impennata di incendi a fine stagione”, ha spiegato Mike Westwick, portavoce del Territorial Fire Service, sottolineando come le stagioni degli incendi si stiano allungando dal 2022 a oggi.
The entire community of Fort Providence has been ordered to evacuate due to wildfires burning in the Northwest Territories of Canada. The community of roughly 700 people got the order this morning at 8:57 AM, and are to relocate to Hay River.
— The Hotshot Wake Up (@HotshotWake) August 31, 2025
The fire ran 11km overnight and is… pic.twitter.com/r9ziiwDQmR
Il ricordo del 2023 è ancora vivido nella memoria collettiva: quasi 18 milioni di ettari andati in fumo, città intere come Yellowknife evacuate, e una mobilitazione nazionale che ha coinvolto persino le forze armate. Oggi, mentre l’esercito è tornato a operare sul campo per assistere le evacuazioni a Terranova, gli esperti lanciano nuovi allarmi sulla frequenza e l’intensità di questi fenomeni, sempre più legati al cambiamento climatico. “È stressante sia mentalmente che fisicamente, sia per i lavoratori che per i residenti costretti a lasciare le proprie case”, ha detto ancora Westwick. A preoccupare non è solo la superficie bruciata, ma la prospettiva di incendi sempre più precoci, distruttivi e difficili da contenere.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!