Una nuova ondata di truffe digitali sta colpendo gli automobilisti italiani attraverso un sistema particolarmente insidioso che sfrutta la crescente familiarità dei cittadini con i pagamenti elettronici. I malviventi hanno sviluppato una strategia sofisticata che prevede la distribuzione di false multe sui parabrezza delle automobili, documenti apparentemente autentici che riproducono con estrema precisione l’aspetto dei verbali ufficiali delle forze di polizia municipale.
Il fenomeno ha registrato una preoccupante escalation nelle ultime settimane, con segnalazioni particolarmente concentrate nella città di Firenze, dove il quartiere di Campo di Marte è diventato epicentro di questa attività fraudolenta. Gli episodi si verificano principalmente durante le ore notturne, quando i truffatori approfittano della scarsa illuminazione e della minore presenza di testimoni per posizionare i documenti contraffatti sotto i tergicristalli delle vetture in sosta.
La truffa si caratterizza per l’elevato livello di sofisticazione tecnica e grafica dei verbali falsificati. I malintenzionati hanno investito notevoli risorse nella creazione di documenti che imitano fedelmente l’intestazione ufficiale della polizia municipale, includendo elementi visivi che conferiscono credibilità al falso, come il numero di targa del veicolo effettivamente parcheggiato e riferimenti ad articoli del Codice della Strada. Tuttavia, l’elemento centrale di questa truffa risiede nell’inserimento di un QR code apparentemente legittimo che promette di facilitare il pagamento immediato della presunta sanzione.
Quando la vittima inquadra il codice QR con il proprio smartphone, viene automaticamente reindirizzata verso una pagina web che simula con impressionante accuratezza l’interfaccia del sistema PagoPA, la piattaforma ufficiale per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. Il sito contraffatto riproduce colori, caratteri tipografici e struttura grafica del portale originale, rendendo estremamente difficile per un utente medio distinguere tra il servizio autentico e la versione fraudolenta. Una volta raggiunta questa fase, l’automobilista viene invitato a inserire i propri dati personali e le informazioni della carta di credito per procedere al saldo della multa.
Il Comune di Firenze ha tempestivamente diramato un comunicato ufficiale per mettere in guardia i cittadini, specificando che "questi documenti sono completamente privi di validità giuridica e non sono stati emessi dalla polizia municipale, trattandosi di un’attività fraudolenta finalizzata all’estorsione di denaro in maniera illecita". L’amministrazione comunale ha inoltre fornito una dettagliata analisi delle caratteristiche che permettono di identificare i verbali contraffatti rispetto a quelli autentici.
Tra le principali anomalìe rilevabili nei documenti falsi emerge l’assenza del giglio di Firenze, simbolo istituzionale che viene sostituito dalla dicitura generica "Corpo polizia municipale Comune di Firenze". Inoltre, i caratteri tipografici utilizzati presentano dimensioni superiori rispetto agli standard ufficiali, la sintassi risulta più schematica e organizzata in forma di elenco, mentre la sanzione indicata non corrisponde all’articolo del Codice della Strada presumibilmente violato. Un altro elemento distintivo riguarda i termini per il pagamento agevolato, erroneamente indicati in 15 giorni anziché nei canonici 5 giorni previsti dalla normativa vigente.
Particolarmente significativo è il dato relativo alle modalità di pagamento proposte nei verbali contraffatti. Mentre i documenti autentici prevedono esclusivamente l’utilizzo del sistema PagoPA con identificazione chiara del beneficiario, le false multe offrono unicamente pagamenti tramite PayPal o carta di credito, senza specificare il destinatario della transazione. Questo rappresenta un campanello d’allarme fondamentale per gli automobilisti, considerando che le amministrazioni pubbliche italiane sono tenute per legge ad utilizzare esclusivamente la piattaforma PagoPA per la riscossione delle sanzioni amministrative.
La diffusione di questa tipologia di truffa non si limita al capoluogo toscano, ma si è estesa anche ad altre città italiane, tra cui Milano, dove la Polizia Locale ha segnalato episodi analoghi già dal novembre 2023. Nel caso milanese, i verbali contraffatti riportavano sanzioni di 25 euro con la possibilità di uno sconto del 50% per il pagamento anticipato, cifre che non corrispondono alle tariffe ufficiali previste dalla normativa comunale. Anche in questo contesto, gli investigatori hanno riscontrato errori evidenti come date future improbabili e l’assenza di elementi identificativi fondamentali quali luogo e orario della presunta infrazione.
Il Codacons di Firenze ha registrato "alcune decine di segnalazioni" relative a questa truffa, sottolineando come i malintenzionati abbiano saputo sfruttare la particolare situazione della città toscana, caratterizzata da un elevato numero di sanzioni per violazioni del codice della strada. L’associazione dei consumatori ha evidenziato che "per smascherarle, bisogna fare un po’ di attenzione, grafie e indirizzi spesso non corrispondono. È sempre meglio chiedere informazioni prima di pagare".
La truffa del QR code rappresenta un’evoluzione particolarmente sofisticata di metodologie criminali già note nel panorama delle frodi digitali. Il fenomeno del "quishing", termine che combina le parole QR code e phishing, ha registrato una crescita esponenziale a livello europeo, con oltre 8.000 casi segnalati in soli tre mesi nel 2023. La facilità di generazione dei codici QR e la difficoltà di identificarne immediatamente la destinazione li rendono strumenti particolarmente attraenti per i cybercriminali, che possono così bypassare molti dei sistemi di sicurezza tradizionali utilizzati per i messaggi email o i siti web.
Gli esperti di cybersicurezza evidenziano come questa tipologia di attacco sfrutti principalmente la pressione psicologica esercitata sulla vittima attraverso la minaccia di sanzioni aggiuntive in caso di mancato pagamento entro i termini stabiliti. La combinazione tra l’apparente autenticità del documento, l’urgenza del pagamento e la comodità del sistema QR code crea le condizioni ideali per indurre l’automobilista a non verificare accuratamente la legittimità della richiesta prima di procedere con la transazione.
Per proteggersi efficacemente da questa tipologia di truffa, gli automobilisti devono adottare una serie di precauzioni fondamentali. In primo luogo, è essenziale ricordare che le multe per divieto di sosta non vengono più lasciate sui parabrezza delle vetture, ma vengono notificate attraverso canali ufficiali quali la posta elettronica certificata, l’applicazione IO della Pubblica Amministrazione o mediante raccomandata cartacea presso il domicilio del proprietario del veicolo. Qualsiasi documento rinvenuto sul parabrezza deve quindi essere considerato immediatamente sospetto.
In caso di dubbi sulla legittimità di un verbale, è fondamentale contattare direttamente gli uffici competenti della Polizia Municipale utilizzando i recapiti ufficiali reperibili sui siti istituzionali, evitando tassativamente di utilizzare i contatti eventualmente riportati sul documento sospetto. Prima di effettuare qualsiasi pagamento, è inoltre consigliabile verificare che l’importo della sanzione corrisponda effettivamente all’articolo del Codice della Strada indicato e che i termini per il pagamento agevolato rispettino i parametri stabiliti dalla normativa vigente.
Qualora un automobilista si accorga di essere stato vittima di questa truffa dopo aver già effettuato il pagamento, è necessario agire tempestivamente per limitare i danni. Il primo passo consiste nel contattare immediatamente la propria banca o l’istituto di credito per bloccare la carta utilizzata per la transazione e impedire ulteriori addebiti fraudolenti. Successivamente, è indispensabile presentare denuncia presso la Polizia Postale, specializzata nel contrasto ai reati informatici, che può essere contattata attraverso il portale online dedicato alle segnalazioni oppure recandosi direttamente presso uno degli uffici territoriali.
Le autorità raccomandano inoltre di modificare immediatamente tutte le credenziali di accesso agli account online, in particolare quelli collegati a servizi bancari o di pagamento elettronico, nel caso in cui durante la truffa siano stati inseriti username e password su siti compromessi. È altresì consigliabile effettuare una scansione antivirus completa dei dispositivi utilizzati per accedere al sito fraudolento, al fine di identificare ed eliminare eventuali malware che potrebbero essere stati installati durante la navigazione.
La Polizia Postale sottolinea che nessuna forza dell’ordine contatta mai direttamente i cittadini attraverso email, SMS o altri canali digitali per richiedere dati personali o pagamenti in denaro. Questa regola vale anche per i codici QR: qualsiasi richiesta di pagamento di sanzioni amministrative attraverso sistemi diversi da PagoPA deve essere considerata fraudolenta. L’unico sistema di pagamento ufficiale per le multe e le sanzioni amministrative rimane infatti la piattaforma PagoPA, che garantisce la trasparenza della transazione indicando sempre chiaramente l’ente beneficiario e fornendo una ricevuta ufficiale del pagamento effettuato.
In conclusione, questa nuova forma di criminalità digitale rappresenta un’evoluzione significativa delle tradizionali truffe postali e telematiche, sfruttando la digitalizzazione dei servizi pubblici per creare un falso senso di sicurezza e legittimità. La prevenzione rimane l’arma più efficace contro questi raggiri: mantenere un atteggiamento critico di fronte a richieste di pagamento inaspettate, verificare sempre l’autenticità dei documenti attraverso canali ufficiali e non fornire mai dati sensibili o effettuare pagamenti senza aver accertato la legittimità della richiesta rappresentano le principali linee di difesa a disposizione degli automobilisti per proteggersi da questa insidiosa tipologia di frode.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!