Gli ultimi aggiornamenti del modello meteorologico GFS delineano una configurazione atmosferica particolarmente anomala e potenzialmente esplosiva per il periodo compreso attorno al 14 novembre. Si tratta, va detto sin da subito, di una proiezione a medio-lungo termine che necessita ancora di conferme nei prossimi giorni; tuttavia, la persistenza di questa dinamica su più corse modellistiche solleva l’attenzione della comunità meteorologica per gli scenari termici ed eclatanti contrasti barici che potrebbero verificarsi.
La situazione sinottica prevista mostra una depressione profonda in risalita dalla penisola iberica, associata a un deciso richiamo caldo subtropicale dal Nord Africa verso le regioni tirreniche e il Sud, mentre contemporaneamente una massa d’aria fredda di matrice russo-siberiana tenderebbe a scivolare retrogradando da est verso ovest, coinvolgendo direttamente il bacino padano. Questo contrasto estremo tra aria calda e umida da sud-ovest e aria secca e molto fredda da nord-est produrrebbe un fortissimo gradiente termico sia in quota sia al suolo, generando condizioni favorevoli a fenomeni violenti e persino nevicate fino a quote decisamente basse per la stagione.
Il cuore della dinamica si localizzerebbe nel nord-ovest italiano, dove l’ingresso dell’aria fredda da est, canalizzata dalla Tramontana in sfondamento dagli Appennini liguri, potrebbe interagire con le precipitazioni attivate dalla risalita del sistema depressionario. Secondo le proiezioni, la temperatura alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri) scenderebbe fino a -5/-6°C tra Piemonte centro-meridionale e Lombardia occidentale, mentre sul versante opposto del Paese – ad esempio in Sardegna – si stimano +14/+15°C alla stessa quota, con valori al suolo superiori ai 20°C: un’anomalia termica di oltre 20 gradi in meno di 1000 km.
Nel dettaglio, la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote molto basse già tra la serata del 13 e il 14 novembre. I settori più interessati sembrano essere l’entroterra ligure di ponente e il basso Piemonte, dove i rovesci nevosi potrebbero spingersi fino a 200-300 metri, specialmente tra Cuneese, Astigiano, Alessandrino e Pavese. Non si esclude il coinvolgimento diretto di alcune zone costiere liguri, in particolare tra Genova e Savona, con fenomeni localmente intensi se la ventilazione nord-orientale dovesse risultare ben canalizzata. Nevicate sono attese anche sull’Appennino emiliano, con quota neve localizzata tra i 400 e i 700 metri, e sul comparto alpino occidentale e prealpino lombardo, dove i fiocchi potrebbero spingersi fin sotto i 600 metri, in particolare su Varesotto, Comasco, Bergamasca e Bresciano.
Al Sud e sulle isole maggiori si registrerà invece un’anomalia opposta, con temperature molto miti sia in quota che al suolo: in Sardegna meridionale si potrebbero toccare i 22-24°C, e valori analoghi si attendono sulla Sicilia. Il contrasto termico tra il versante tirrenico centro-meridionale, attraversato dall’aria calda subtropicale, e il versante adriatico e padano, sotto l’influenza dell’irruzione fredda, sarà tra i più marcati osservabili in Europa durante il tardo autunno.
Va infine sottolineato che, trattandosi di una previsione a scala sinottica per un periodo ancora relativamente distante, sarà fondamentale monitorare i prossimi aggiornamenti modellistici. La precisa collocazione del minimo depressionario e l’effettiva portata dell’irruzione fredda saranno determinanti per comprendere l’entità dei fenomeni e le aree più coinvolte. Tuttavia, la persistenza di questa configurazione tra le emissioni giornaliere del GFS e i primi segnali di convergenza con altri modelli, come l’ECMWF, indicano un potenziale elevato per un episodio di rilevanza meteorologica, raro per metà novembre.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
