La comunità scientifica internazionale ha recentemente celebrato una scoperta astronomica di notevole rilevanza: l’identificazione di una Super Terra denominata TOI-715 b, situata nella zona abitabile della sua stella madre a soli 137 anni luce dal nostro pianeta. Questo esopianeta, rilevato attraverso il telescopio spaziale TESS della NASA, rappresenta il primo mondo individuato dal satellite nell’ambito della zona abitabile conservativa di una nana rossa, aprendo nuove prospettive per la ricerca di pianeti potenzialmente in grado di sostenere la vita.
Il team di ricerca internazionale, coordinato da Georgina Dransfield dell’Università di Birmingham nel Regno Unito, ha pubblicato i risultati della scoperta sulla prestigiosa rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. La rilevazione di TOI-715 b rappresenta un risultato di particolare importanza nel panorama della ricerca exoplanetaria, considerando che questo corpo celeste possiede caratteristiche fisiche che lo rendono estremamente interessante per gli studi di abitabilità planetaria.
La Super Terra TOI-715 b presenta un raggio di 1,55 volte quello terrestre e completa un’orbita attorno alla sua stella madre in appena 19,3 giorni terrestri. La sua massa è stimata intorno alle 3,02 masse terrestri, collocandola nella categoria dei pianeti rocciosi di dimensioni superiori alla Terra ma inferiori ai giganti gassosi come Urano e Nettuno. Il pianeta orbita a una distanza di 0,083 unità astronomiche dalla sua stella, una distanza estremamente ravvicinata che tuttavia gli consente di mantenere una temperatura di equilibrio di circa 234 Kelvin, pari a -39 gradi Celsius.
La stella madre di TOI-715 b, catalogata come TOI-715, è una nana rossa di classe spettrale M4 situata nella costellazione del Pesce Volante. Questa stella presenta caratteristiche che la rendono particolarmente adatta ad ospitare pianeti potenzialmente abitabili: ha una massa e un raggio pari a circa il 24% di quelli del Sole, una temperatura superficiale di 3.075 Kelvin e un’età stimata di 6,6 miliardi di anni. La relativa stabilità stellare, evidenziata dalla scarsa attività di flaring durante il periodo di osservazione, suggerisce che eventuali processi di chimica prebiotica su TOI-715 b potrebbero non essere significativamente compromessi dall’attività stellare.
L’aspetto più significativo della scoperta risiede nella posizione di TOI-715 b all’interno della zona abitabile conservativa della sua stella. Questo concetto, introdotto da Kopparapu nel 2014, definisce una regione più ristretta rispetto alla zona abitabile tradizionale, dove un pianeta roccioso riceve tra il 42% e l’84,2% dell’energia stellare che la Terra riceve dal Sole. TOI-715 b riceve il 67% dell’insolazione terrestre, posizionandosi così in una fascia orbitale che potrebbe teoricamente consentire la presenza di acqua liquida sulla sua superficie, elemento fondamentale per la vita come la conosciamo.
Il metodo utilizzato per la scoperta di TOI-715 b è quello del transito fotometrico, implementato dal Transiting Exoplanet Survey Satellite della NASA. Questo telescopio spaziale, lanciato nel 2018, monitora la luminosità delle stelle per individuare le periodiche diminuzioni causate dal passaggio di pianeti davanti ai loro astri. La conferma dell’esistenza di TOI-715 b è stata ottenuta attraverso una serie di osservazioni di follow-up condotte con strumenti terrestri, inclusi i telescopi Gemini-South, Las Cumbres Observatory, ExTrA, la rete SPECULOOS e il telescopio TRAPPIST-south.
Le nane rosse come TOI-715 rappresentano obiettivi privilegiati per la ricerca di esopianeti abitabili, costituendo circa l’80% delle stelle della nostra galassia. La loro longevità, con tempi di vita di trilioni di anni, e la relativa frequenza di pianeti rocciosi nei loro sistemi, rendono questi astri candidati ideali per ospitare mondi potenzialmente abitabili. Le zone abitabili attorno alle nane rosse si trovano molto più vicine alla stella rispetto a quelle di stelle simili al Sole, permettendo ai pianeti di mantenere temperature adeguate pur orbitando a distanze comparabili a quelle di Mercurio nel nostro Sistema Solare.
La scoperta di TOI-715 b assume particolare rilevanza anche nel contesto delle future osservazioni atmosferiche. Il telescopio spaziale James Webb, con le sue capacità avanzate di spettroscopia, potrà analizzare l’atmosfera di questo esopianeta per individuare potenziali tracce di vapore acqueo, anidride carbonica e altri gas che potrebbero fornire indizi sulla presenza di processi biologici o geologici attivi. La relativa vicinanza del sistema TOI-715 e la frequenza dei transiti rendono questo pianeta un candidato ideale per studi di caratterizzazione atmosferica dettagliati.
Il sistema TOI-715 potrebbe ospitare anche un secondo pianeta, attualmente classificato come candidato TIC 271971130.02. Questo potenziale mondo avrebbe dimensioni simili alla Terra, con un raggio di 1,066 volte quello terrestre, e un periodo orbitale di 25,6 giorni. Se confermato, questo secondo pianeta rappresenterebbe il più piccolo esopianeta nella zona abitabile scoperto finora da TESS. La presenza di due pianeti potenzialmente abitabili nello stesso sistema aumenterebbe significativamente le possibilità di trovare condizioni adatte alla vita in questo angolo dell’universo.
Le Super Terre come TOI-715 b rappresentano una categoria particolarmente interessante di esopianeti, con masse comprese tra 1,9 e 10 volte quella terrestre. Il nostro Sistema Solare non presenta pianeti di questa tipologia, rendendo lo studio di questi mondi fondamentale per comprendere la diversità planetaria nell’universo. La struttura interna di una Super Terra è caratterizzata da pressioni e temperature estreme che influenzano significativamente la sua evoluzione geologica e la potenziale abitabilità.
La composizione di TOI-715 b rimane ancora da determinare con precisione. Le ipotesi spaziano da un pianeta roccioso con un nucleo di ferro e un mantello di silicati, simile alla Terra ma più massiccio, a un mondo acquatico completamente ricoperto di oceani profondi. La presenza di un’atmosfera sostanziale potrebbe modificare drasticamente le condizioni superficiali del pianeta, influenzando la sua capacità di mantenere acqua liquida e sostenere processi chimici complessi.
La scoperta di TOI-715 b si inserisce nel quadro più ampio della ricerca di esopianeti abitabili condotta attraverso il programma TESS. Dall’inizio della sua missione, il telescopio ha identificato oltre 7.000 candidati pianeti, con centinaia di conferme ottenute attraverso osservazioni di follow-up. La strategia di TESS di concentrarsi sulle stelle più luminose e vicine al nostro Sistema Solare permette di identificare obiettivi ideali per studi di caratterizzazione dettagliata con strumenti di nuova generazione.
Le implicazioni scientifiche della scoperta di TOI-715 b si estendono oltre la semplice identificazione di un nuovo mondo. Questo pianeta offre un’opportunità unica per studiare l’evoluzione e la dinamica dei pianeti rocciosi in orbita attorno alle nane rosse, contribuendo alla comprensione dei processi che governano l’abitabilità planetaria. La sua posizione nella valle del raggio delle nane rosse, una regione dove si osserva una scarsità di pianeti con determinate dimensioni, potrebbe fornire indizi importanti sui meccanismi di formazione ed evoluzione planetaria.
I prossimi sviluppi della ricerca su TOI-715 b includeranno misurazioni precise della sua massa attraverso il metodo delle velocità radiali, utilizzando spettrografi ad alta precisione come quelli installati sul Very Large Telescope in Cile. Queste osservazioni permetteranno di determinare la densità del pianeta e di inferire informazioni sulla sua composizione interna. Parallelamente, le osservazioni con il telescopio James Webb potrebbero rivelare la presenza di un’atmosfera e identificare i suoi principali componenti chimici.
La scoperta di TOI-715 b rappresenta un passo significativo verso la comprensione della prevalenza di mondi potenzialmente abitabili nella nostra galassia. Con miliardi di nane rosse nella Via Lattea e la crescente evidenza che molte di esse ospitano pianeti rocciosi nelle loro zone abitabili, la ricerca di vita extraterrestre trova in queste scoperte un terreno fertile per future indagini. La combinazione di tecnologie avanzate di rilevamento e caratterizzazione atmosferica sta aprendo nuove frontiere nell’esplorazione dell’universo e nella ricerca di risposte alle domande fondamentali sull’esistenza della vita oltre la Terra. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!